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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2662 del 9 ottobre 1998
«Integra il reato di abuso di ufficio, anche dopo la riforma dell'art. 323 c.p., introdotta con l'art. 1 della legge 16 luglio 1997, n. 234, sotto il profilo della violazione di legge (art. 279 del T.U. 1934, n. 383), con specifico riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4171 del 6 aprile 1998
«La mancanza, nell'atto di impugnazione, dei requisiti prescritti dall'art. 581 c.p.p., compreso quello della specificità dei motivi, rende l'atto medesimo inidoneo ad introdurre il nuovo grado di giudizio ed a produrre, quindi, quegli effetti cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6540 del 26 gennaio 1998
«In materia di sospensione dei termini di custodia cautelare nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 304 c.p.p., la separazione del processo in fase dibattimentale può incidere sulla efficacia della ordinanza di sospensione. Ciò nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1217 del 27 maggio 1999
«Gli «elementi favorevoli», menzionati dall'art. 309, comma quinto, c.p.p., non possono consistere in mere asserzioni difensive, documentate nel verbale di interrogatorio, dovendo, invece, concretarsi in specifici elementi fattuali, di natura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12221 del 26 ottobre 1999
«In tema di abuso di ufficio, integra l'elemento della violazione di legge considerato dalla fattispecie criminosa di cui all'art. 323 c.p. il rilascio di concessione edilizia in contrasto con le previsioni degli strumenti urbanistici, risolvendosi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14582 del 23 dicembre 1999
«Le dichiarazioni della persona che sin dall'inizio avrebbe dovuto essere sentita come indagata o imputata sono inutilizzabili anche nei confronti dei terzi alla condizione che provengano da soggetto a carico del quale già sussistevano indizi in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1687 del 11 febbraio 1999
«In tema di abuso di ufficio (art. 323 c.p.) l'evento deve essere ingiusto in sé, e non come riflesso della violazione di norme o dell'omessa astensione da parte del pubblico ufficiale. Tale ingiustizia intrinseca va ravvisata quando la persona...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2658 del 22 ottobre 1999
«La disciplina relativa alla sospensione dell'ordine di carcerazione di cui all'art. 656, comma 5, c.p.p., nella formulazione introdotta con la L. 27 maggio 1998 n. 165, può trovare applicazione esclusivamente nei confronti di condannati che non si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3632 del 4 febbraio 1999
«Le dichiarazioni indizianti rese da persona non imputata ovvero non indagata sono inutilizzabili soltanto nei suoi confronti, ma non nei confronti di terzi, rientrando nella sfera delle nullità riguardanti esclusivamente le persone nell'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 474 del 4 giugno 1999
«Le dichiarazioni della persona che sin dall'inizio avrebbe dovuto essere sentita come indagata o imputata sono inutilizzabili, ex art. 63, comma 2 c.p.p., anche nei confronti dei terzi, sempre che provengano da soggetto a carico del quale già...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5748 del 12 gennaio 1999
«Al tribunale del riesame devono essere trasmessi tutti gli atti presentati al giudice a norma dell'art. 291, comma 1, c.p.p. La omessa trasmissione di parte di essi vale a configurare inottemperanza all'obbligo sancito dall'art. 309, comma 5,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10448 del 4 ottobre 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di abuso d'ufficio non basta, trattandosi di ingiusto vantaggio patrimoniale, che questo sia la conseguenza naturale della condotta posta in essere dall'agente per un fine diverso, essendo invece...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1126 del 1 febbraio 2000
«In tema di responsabilità per colpa professionale del medico, nella ricerca del nesso di causalità tra la condotta dell'imputato e l'evento, al criterio della certezza degli effetti della condotta, si può sostituire quello della probabilità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12341 del 29 novembre 2000
«In tema di rapina impropria, il requisito dell'immediatezza della violenza o della minaccia indicato nell'art. 628, comma 2, c.p. non deve essere inteso in senso rigorosamente letterale, e cioè, nel senso che la violenza o la minaccia debbano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4559 del 14 aprile 2000
«In tema di dichiarazioni indizianti, qualora all'inizio dell'audizione non sia ancora pendente alcuna indagine per il diverso reato del quale la persona sentita venga successivamente imputata, oppure qualora il fatto per cui inizialmente si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4881 del 19 aprile 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di abuso di ufficio nella ipotesi in cui all'agente sia contestato di avere arrecato un danno ingiusto, non rilevano solo le norme che vietano puntualmente il comportamento sostanziale del pubblico ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 669 del 29 febbraio 2000
«In tema di impugnazioni, incombe su chi denuncia con il ricorso per cassazione l'inutilizzabilità di determinati atti l'onere di indicare se ed in quale misura il giudice di merito li abbia posti a fondamento della sua decisione e le ragioni per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8745 del 2 agosto 2000
«In tema di abuso d'ufficio, nella formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dall'art. 1 della legge 16 luglio 1997, n. 234, il legislatore, con l'utilizzazione dell'avverbio «intenzionalmente», ha voluto escludere la rilevanza penale non solo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11240 del 21 marzo 2001
«In tema di reato continuato, il giudice dell'esecuzione non può prescindere dal riconoscimento della continuazione operato dal giudice della cognizione con riguardo ad altri episodi analoghi, giudicati separatamente e con un'unica sentenza, e può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18130 del 4 maggio 2001
«In tema di rinvio in prosecuzione del processo ad altra udienza, l'omesso formale avviso all'imputato contumace della celebrazione della successiva udienza in altro edificio non è equiparabile all'omessa citazione e non integra nullità assoluta ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21228 del 24 maggio 2001
«È ravvisabile il delitto di violenza privata, pur dopo la parziale depenalizzazione del reato di cui all'art. 1 D.L.vo 22 gennaio 1948, n. 66, disposta dal decreto legislativo 30 dicembre 1999, n. 507 (che ha trasformato in illecito amministrativo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29432 del 20 luglio 2001
«Il delitto di sequestro di persona (art. 605 c.p.), concorre con quello di rapina (art. 628 c.p.), allorché gli esecutori di tale ultimo reato, all'unico fine di potersi allontanare più agevolmente dal luogo del delitto, privano taluno della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6272 del 27 giugno 2001
«Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, allorquando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, va ravvisato essenzialmente nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1229 del 14 gennaio 2002
«Il reato di abuso di ufficio connotato da violazione di norme di legge o di regolamento è configurabile non solo allorché la condotta tenuta dall'agente sia in contrasto con il significato letterale, logico o sistematico della disposizione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41005 del 5 dicembre 2002
«In materia di assistenza giudiziaria penale, gli atti compiuti all'estero su rogatoria sono assunti secondo le forme stabilite dall'ordinamento dal Paese richiesto, salvo l'eventuale contrasto con norme inderogabili di ordine pubblico e buon...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42839 del 18 dicembre 2002
«In tema di abuso di ufficio, nella formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dalla legge 14 luglio 1997, n. 234, l'uso dell'avverbio «intenzionalmente» per qualificare il dolo ha voluto limitare il sindacato del giudice penale a quelle condotte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8813 del 7 marzo 2002
«In tema di reati contro la libertà sessuale si configura una ipotesi di procedibilità d'ufficio, ai sensi dell'art. 609 septies, comma 4, n. 3 c.p., nel caso in cui i delitti previsti dagli artt. 609 bis, ter e quater c.p. siano posti in essere da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 972 del 31 maggio 2002
«La previsione di cui all'art. 625 n. 7 c.p. si fonda sul maggiore rispetto che va attribuito a determinate cose in ragione delle condizioni in cui le stesse si trovano o della loro destinazione cosicché l'operatività dell'aggravante dipende solo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10656 del 7 marzo 2003
«Nell'abuso di ufficio connesso a una violazione di legge, questa si pone come mero presupposto di fatto per l'integrazione del delitto, e lo specifico contenuto della regola violata non si incorpora nella norma penale e non va ad integrare la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30590 del 21 luglio 2003
«È configurabile il reato di esercizio abusivo della professione previsto dall'art. 348 c.p., nel caso di attività chiropratica che implichi il compimento di operazioni riservate alla professione medica, quali l'individuazione e diagnosi delle...»