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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18973 del 8 agosto 2013
«Nel giudizio di appello avverso la sentenza di divorzio, cui si applica il rito camerale, tra la data di notificazione del ricorso e del decreto e quella dell'udienza di comparizione non devono necessariamente intercorrere i termini di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6787 del 15 giugno 1995
«L'obbligo del giudice del rinvio di attenersi al principio enunciato dalla Corte di cassazione, a norma dell'art. 384 c.p.c., viene meno nel caso in cui, dopo la riassunzione del giudizio di rinvio, muti la norma dalla quale il principio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14022 del 25 ottobre 2000
«Il rito adottato dal legislatore, con l'art. 9 della legge sul divorzio, ai fini della modificazione dell'assegno divorzile, risulta regolato, in via generale, dagli artt. 737 ss., c.p.c., e, quanto alle forme, in parte risulta disciplinato...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 28258 del 4 novembre 2019
«Il principio generale dell'accessione posto dall'art. 934 c.c., in base al quale il proprietario del suolo acquista "ipso iure" al momento dell'incorporazione la proprietà della costruzione su di esso edificata, non trova deroga nella disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 22730 del 12 settembre 2019
«Ove venga proposta domanda di corresponsione di una somma a titolo di indennità per miglioramenti sulla base degli artt. 192 c.c., 2033 c.c. e 936 c.c., il giudice non può qualificare l'azione ai sensi dell'art. 1150 c.c., giacché il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 14458 del 5 giugno 2018
«Invero, dall'art. 269 c.c. non deriva una restrizione della libertà personale, avendo il soggetto piena facoltà di determinazione in merito all'assoggettamento o meno ai prelievi, mentre il trarre argomenti di prova dai comportamenti della parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17256 del 24 agosto 2005
«Le peculiarità di detto procedimento, determinate dalla coesistenza di diritti soggettivi privati e di profili pubblicistici, dalla natura e non disponibilità degli interessi coinvolti, e specificamente segnate dalla posizione dei soggetti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21701 del 6 settembre 2018
«Nell'ipotesi di annullamento delle dimissioni presentate da un lavoratore subordinato (nella specie, perché in stato di incapacità naturale), le retribuzioni spettano dalla data della sentenza che dichiara l'illegittimità delle dimissioni, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 14499 del 6 giugno 2018
«Poiché l'accettazione tacita dell'eredità può desumersi dall'esplicazione di un'attività personale del chiamato incompatibile con la volontà di rinunciarvi, ovvero da un comportamento tale da presupporre la volontà di accettare l'eredità secondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5082 del 9 marzo 2006
«Il curatore dell'eredità giacente, per ottenere la liquidazione del compenso per l'incarico espletato, deve proporre l'istanza nei confronti degli aventi diritto all'eredità, ovvero, ove i chiamati vi abbiano rinunciato, degli ulteriori...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8001 del 21 maggio 2012
«In tema di successione necessaria, l'esecuzione volontaria delle disposizioni testamentarie lesive della legittima non preclude al legittimario l'azione di riduzione, salvo che egli non abbia manifestato in modo non equivoco la volontà di...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 191 del 29 giugno 1983
«Trova peraltro applicazione, in tema di accettazione dell'eredità` da parte di detti figli naturali, il principio generale ex art. 2935 cod. civ., della decorrenza della prescrizione dal giorno in cui il diritto può` essere fatto valere e pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26062 del 17 ottobre 2018
«Poiché al fine di giustificare l'interesse ad agire per far accertare l'invalidità di una disposizione testamentaria occorre che si possa vantare un diritto successorio in dipendenza dell'accertata invalidità della stessa disposizione, tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6631 del 24 marzo 2006
«Deve pertanto ritenersi configurabile la presupposizione tutte le volte in cui, dal contenuto del contratto, si evinca che una situazione di fatto, considerata, ma non espressamente enunciata dalle parti in sede di stipulazione del medesimo, quale...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 15144 del 19 giugno 2017
«Il presupposto per l'applicabilità dell'imposta sulle donazioni va individuato, giusta quanto previsto dall'art. 1 del d.lgs. n. 346 del 1990, nel trasferimento per scopo di liberalità di un diritto o della titolarità di un bene, senza che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 3788 del 8 febbraio 2019
«L'estinzione della servitù di uso pubblico non può derivare dal mero non uso, esigendo che l'ente territoriale, quale soggetto esponenziale della collettività dei cittadini, esprima una volontà in tal senso, o mediante l'adozione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24702 del 21 novembre 2006
«I diritti assoluti - reali o di "status" - si identificano in sé e non in base alla loro fonte, come accade per i diritti di obbligazione, sicché, l'attore può mutare il titolo in base al quale chiede la tutela del diritto assoluto senza incorrere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3089 del 13 febbraio 2007
«La proprietà e gli altri diritti reali di godimento appartengono alla categoria dei cosidetti diritti autodeterminati, individuati, cioè, sulla base della sola indicazione del relativo contenuto quale rappresentato dal bene che ne forma l'oggetto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14222 del 7 agosto 2012
«In caso di occupazione senza titolo di un immobile altrui, l'esistenza di un danno "in re ipsa" subito dal proprietario, sul presupposto dell'utilità normalmente conseguibile nell'esercizio delle facoltà di godimento e di disponibilità del bene...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 369 del 2 novembre 1996
«Contrasta con gli art. 3 e 42 cost. l'art. 5 bis, comma 6 d.l. 11 luglio 1992 n. 333, conv. dalla l. 8 agosto 1992 n. 359, come sostituito dall'art. 1, comma 65 l. 28 dicembre 1995 n. 549, nella parte in cui, nel caso di accessione invertita da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16395 del 24 luglio 2007
«In tema di crediti maturati dai consorzi agrari nelle gestioni, per conto e nell'interesse dello Stato, di ammasso obbligatorio e di commercializzazione dei prodotti agricoli nazionali, la disciplina di cui all'art. 8 della legge 28 ottobre 1999,...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 11105 del 10 giugno 2020
«In tema di immissione di onde elettromagnetiche, il principio di precauzione - sancito dall'ordinamento comunitario come cardine della politica ambientale - è assicurato dallo stesso legislatore statale attraverso la regolamentazione contenuta...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 419 del 27 dicembre 1996
«Non è fondata, con riferimento agli artt. 3 e 42 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 1, della legge 5 gennaio 1994 n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), nella parte in cui prevede la espropriazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2877 del 9 febbraio 2007
«I consorzi di urbanizzazione (enti di diritto privato, costituiti da una pluralità di persone che, avendo in comune determinati bisogni o interessi, si aggregano fra loro allo scopo di soddisfarli mediante un'organizzazione sovraordinata),...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 10065 del 24 aprile 2018
«In tema di diritto di abitazione, il credito derivante dalle migliorie e dalle addizioni apportate è inesigibile prima della restituzione del bene al nudo proprietario, in quanto, in applicazione del principio del divieto di arricchimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28972 del 17 dicembre 2020
«La pattuizione avente ad oggetto l'attribuzione del cd. "diritto reale di uso esclusivo" su una porzione di cortile condominiale, costituente, come tale, parte comune dell'edificio, mirando alla creazione di una figura atipica di diritto reale...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 14503 del 6 giugno 2018
«Ai fini dell'accoglimento di una domanda di usucapione di servitù di passaggio, il requisito della contiguità o vicinanza dei fondi rappresenta un elemento di fatto, più che di diritto, il cui accertamento comporta una valutazione di merito, come...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 8779 del 12 maggio 2020
«La determinazione del luogo di esercizio di una servitù di passaggio coattivo deve essere compiuta alla stregua dei criteri enunciati dal comma 2 dell'art. 1051 c.c., costituiti dalla maggiore brevità dell'accesso alla via pubblica, sempreché la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1026 del 20 marzo 1976
«Il diritto di servitù, in quanto disponibile, può estinguersi per rinuncia scritta da parte del titolare. Tale rinuncia non abbisogna di formule sacramentali ed espresse, ma può anche risultare, per implicito, da una dichiarazione incompatibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 26541 del 30 settembre 2021
«L'abuso del diritto non presuppone una violazione in senso formale, ma si realizza quando nel collegamento tra il potere di autonomia conferito al soggetto ed il suo esercizio, ne risulti alterata la funzione obiettiva rispetto al potere che lo...»