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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3690 del 10 agosto 1977
«Per la dichiarazione di nullità del contratto, non ha rilievo che la illiceità dell'oggetto rientri o meno nella previsione negoziale delle parti, poiché la nullità discende esclusivamente da una situazione obiettiva di inconciliabilità tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7913 del 30 maggio 2002
«I contratti stipulati iure privatorum dalla P.A. (nella specie, conferimento di incarico a professionista) devono essere stipulati, a pena di nullità, in forma scritta, al fine di identificarne con precisione il contenuto negoziale e consentire,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7630 del 28 luglio 1990
«Le limitazioni al contenuto dei diritti di proprietà esclusiva spettanti ai singoli condomini quali quelle consistenti nel divieto di dare alle singole unità immobiliari una o più destinazioni possibili, per l'utilità generale dell'intero edificio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5132 del 19 aprile 2000
«Al fine di attribuire ad una convenzione negoziale la natura giuridica di contratto di compravendita ovvero di semplice preliminare, è determinante l'identificazione del comune intento delle parti diretto, nel primo caso, al trasferimento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3733 del 21 giugno 1985
«Nell'indagine diretta ad individuare la natura preliminare o definitiva di un contratto di vendita occorre ricercare l'effettiva volontà dei contraenti, per accertare se essa sia stata rivolta direttamente al trasferimento della proprietà ovvero a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15959 del 16 agosto 2004
«Data la sostanziale diversità tra il recesso e la risoluzione consensuale del contratto, la prescrizione dell'uso della forma scritta pattuita per l'esercizio del recesso dal rapporto di agenzia non è estensibile — in mancanza di un'espressa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10121 del 28 novembre 1994
«La presunzione prevista dall'art. 1352 c.c. a norma del quale se le parti hanno convenuto di adottare una determinata forma per la futura conclusione di un contratto, si presume che essa sia stata voluta per la validità del contratto stesso può...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5731 del 13 giugno 1990
«In materia di lavoro subordinato è giuridicamente configurabile l'assoggettabilità, in forza di specifica previsione in tal senso espressa dal contratto collettivo applicabile al rapporto, della stipulazione dei contratti individuali alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2863 del 9 febbraio 2006
«In tema di contratto, le parti possono assumere l'evento consistente nella condicio iuris che è un requisito necessario di efficacia del negozio, alla stessa stregua di una condicio facti assoggettando la prima a regolamentazione pattizia pur...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4124 del 22 marzo 2001
«In tema di obbligazioni da contratto, il criterio distintivo tra termine e condizione va ravvisato nella certezza e nell'incertezza del verificarsi di un evento futuro che le parti hanno previsto per l'assunzione di un obbligo o per l'adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4364 del 25 marzo 2003
«La previsione di una prestazione contrattuale come condizione sospensiva è inammissibile nei contratti ad effetti reali, come la compravendita, potendo questa, come qualunque contratto ad effetti reali, non spiegare gli effetti suoi propri sino a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8493 del 26 agosto 1998
«La mancata previsione di un termine finale di avveramento in relazione ad una condizione sospensiva apposta ad un contratto non postula che l'efficacia sospensiva della condizione debba estendersi fino al momento in cui sia accertata l'assoluta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18303 del 30 agosto 2007
«Pur essendo irrilevante il nomen iuris assegnato dalle parti ad un contratto, nondimeno ai fini della ricostruzione dell'intento degli stipulanti, secondo le norme degli art. 1362 c.c. e seguenti, anche la qualificazione è parte delle parole...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23978 del 24 dicembre 2004
«L'espressione «senso letterale delle parole» deve intendersi riferita all'intera formulazione letterale della dichiarazione negoziale, in ogni sua parte e in ogni parola che la compone, e non già limitata ad una parte soltanto o addirittura a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6366 del 10 marzo 2008
«Nell'interpretare la norma collettiva, il giudice del merito può limitarsi a ricercare la comune intenzione delle parti sulla base del tenore letterale della sola clausola da interpretare soltanto se questo riveli l'intenzione delle parti con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8124 del 2 aprile 2010
«In tema di appalti pubblici, qualora un consorzio di cooperative di produzione e lavoro (costituito ai sensi del r.d. 25 giugno 1909, n. 422), aggiudicatario di un appalto, abbia assegnato ad una cooperativa consorziata l'esecuzione dei lavori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8341 del 29 luglio 1995
«Qualora l'acquirente di un immobile urbano adibito ad uso diverso da quello di abitazione si trovi in regime di comunione legale dei beni con il coniuge, il giudizio di riscatto iniziato dall'avente diritto alla prelazione ai sensi dell'art. 39...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14970 del 4 agosto 2004
«Il recesso unilaterale rappresenta una causa estintiva ordinaria di qualsiasi rapporto di durata a tempo indeterminato, rispondendo all'esigenza di evitare la perpetuità del vincolo obbligatorio, la quale è in sintonia con il principio di buona...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3071 del 16 novembre 1973
«Non può configurarsi come recesso unilaterale a norma dell'art. 1373 c.c. una facoltà esercitabile, per espressa previsione delle parti, soltanto a contratto eseguito.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8360 del 20 settembre 1996
«Qualora un contratto collettivo — che costituisce uno strumento di composizione di conflitti sorti in un determinato momento — venga stipulato senza l'indicazione di una scadenza, detta mancanza non implica che gli effetti del contratto perdurino...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4473 del 15 aprile 1993
«Nel contratto di associazione in partecipazione agli utili dell'impresa o di uno o più affari, il diritto di recesso deve riconoscersi a ciascuno dei contraenti ove manchi la previsione del termine di durata del rapporto, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15482 del 16 ottobre 2003
«In relazione a una pluralità di rapporti contrattuali tra loro collegati per la realizzazione di un'unica operazione economica - nella specie, la regolamentazione della concorrenza attraverso la creazione di una nuova società rispetto a quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8857 del 10 ottobre 1996
«L'espressa previsione, da parte dell'art. 96 c.p.c., del potere del giudice di liquidare il danno da responsabilità processuale aggravata si basa sulla considerazione che tale danno non può di norma essere provato nel suo esatto ammontare e quindi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16305 del 10 luglio 2009
«La promessa, da parte del venditore di quote sociali, delle dimissioni volontarie di un dipendente della società, qualora comporti le dimissioni nel periodo compreso tra la richiesta delle pubblicazioni di matrimonio e il decorso di un anno dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12507 del 17 dicembre 1993
«In tema di vendita di immobili destinati ad abitazione, l'obbligo del venditore di fare ottenere al compratore il certificato di abitabilità, avendo ad oggetto il fatto del terzo (autorità comunale) ed inquadrandosi quindi nella previsione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24299 del 15 novembre 2006
«La condizione risolutiva, in quanto prescinde dalla colpa dell'inadempimento, è compatibile con la previsione di una penale, giacché le parti possono stabilire che la condizione sia posta nell'esclusivo interesse di uno soltanto dei contraenti,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 590 del 30 gennaio 1982
«La diffida ad adempiere, che non prefigga il preciso termine entro cui il contraente inadempiente deve adempiere sotto pena di risoluzione del contratto, è in contrasto con il precetto dell'art. 1454 c.c., in quanto determina nel diffidato una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8813 del 30 maggio 2003
«In tema di contratti, l'art. 1383 c.c. vieta il cumulo tra la domanda della prestazione principale e quella diretta ad ottenere la penale per l'inadempimento, ma non esclude che le parti possano, nell'ambito della loro autonomia contrattuale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1300 del 28 febbraio 1986
«La clausola penale, la quale configura una concordata e preventiva liquidazione del danno in favore del creditore, può essere stipulata, secondo la previsione dell'art. 1382 c.c., per il caso d'inadempimento, ovvero per il caso di ritardo...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 15110 del 30 giugno 2006
«In tema di riscossione delle imposte sui redditi, l'istituto di credito che non versi alla tesoreria provinciale dello Stato, nel termine previsto, le somme al cui pagamento sia stato delegato dal contribuente è soggetto alla penale, nella misura...»