-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6049 del 16 giugno 1990
«Nelle esercitazioni alla guida di veicoli a motore, dovendo sussistere una stretta cooperazione tra l’allievo e l’istruttore, nel caso ne derivi un evento dannoso entrambi ne rispondono, in quanto esso si collega alla condotta antidoverosa...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 9646 del 13 aprile 2017
«In materia di responsabilità civile per violazione delle norme sulla circolazione automobilistica, il rispetto, da parte dell’agente, dell’obbligo, imposto dall’art. 141 del codice della strada, di regolare la velocità in relazione alle...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20151 del 18 maggio 2001
«Nella vigenza del nuovo codice della strada il reato di fuga, in caso di sinistro, è punibile solo a titolo di dolo con la conseguenza che ogni inosservanza del precetto descritto nei commi 1 e 6 dell’art. 189 deve...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20731 del 1 agosto 2019
«In tema di determinazione del reddito di impresa costituiscono spese di rappresentanza, ai sensi dell'art. 108 del d.P.R. n. 917 del 1986 (nella formulazione vigente "ratione temporis"), i costi sostenuti per accrescere il prestigio della società...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 48757 del 16 ottobre 2019
«In tema di delitti colposi, la scriminante relativa all'adempimento di un dovere, prevista dall'art. 51 cod. pen., è configurabile nel caso in cui la condotta dell'agente derivi dall'inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline imposta...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45241 del 19 ottobre 2021
«In tema di lesioni personali volontarie seguite dal decesso della vittima, l'eventuale negligenza o imperizia dei medici, ancorché di elevata gravità, non elide, di per sé, il nesso causale tra la condotta lesiva e l'evento morte, in quanto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 25554 del 12 ottobre 2018
«In tema di appalto di opera pubblica, le ragioni di pubblico interesse o necessità che possono giustificare la sospensione dei lavori vanno identificate in esigenze pubbliche oggettive e sopravvenute, non previste né prevedibili da parte della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9744 del 12 aprile 2023
«La liquidazione in via equitativa del danno postula, in primo luogo, il concreto accertamento dell'ontologica esistenza di un pregiudizio risarcibile, il cui onere probatorio ricade sul danneggiato e non può essere assolto dimostrando...»
-
Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 20297 del 26 luglio 2019
«Non incorre in responsabilità per negligenza professionale il notaio che - nell'ipotesi di compravendita di un immobile gravato dalla trascrizione di una domanda giudiziale pregiudizievole chiaramente indicata nel rogito - abbia omesso di...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 22864 del 9 novembre 2016
«Il pagamento dell'obbligazione pecuniaria è un atto satisfattivo unilaterale che esige la volontà del debitore o di un suo incaricato, non essendo concepibile "in iure" che un pagamento possa avvenire per effetto della semplice volontà del...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18396 del 4 aprile 2022
«In tema di lesioni personali volontarie seguite dal decesso della vittima, l'eventuale negligenza o imperizia dei medici, ancorché di elevata gravità, non elide ex se il nesso causale tra la condotta lesiva e l'evento morte, in quanto l'intervento...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22784 del 5 marzo 2004
«Il reato di violazione di sigilli previsto dall'art. 349 c.p. si distingue dall'ipotesi di agevolazione colposa di cui all'art. 350 c.p. per l'elemento psicologico, in quanto nella prima fattispecie la condotta del custode della cosa in sequestro...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 50984 del 10 ottobre 2013
«Il reato di violazione di sigilli previsto dall'art. 349 cod. pen. si distingue dall'ipotesi di agevolazione colposa sanzionata amministrativamente dall'art. 350 cod. pen. per l'elemento psicologico, in quanto nella prima fattispecie la condotta...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16900 del 19 marzo 2015
«Il custode di un bene sottoposto a sequestro non risponde del reato doloso previsto dall'art. 349 cod. pen., ma dell'illecito amministrativo di cui al successivo art. 350 cod. pen., quando la rottura dei sigilli, da terzi perpetrata, è conseguente...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7371 del 13 luglio 2016
«Ai fini della configurazione del reato di violazione di sigilli previsto dall'art. 349, comma secondo, cod. pen. nei confronti di colui che ha in custodia la cosa, la prova della sussistenza del dolo, che differenzia tale ipotesi delittuosa...»