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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 943 del 30 dicembre 1999
«La formazione del regolamento condominiale è soggetta al requisito della forma scritta ad substantiam, desumendosi la prescrizione di tale requisito formale, sia dalla circostanza che l'art. 1138 ultimo comma c.c. prevedeva (nel vigore...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 20712 del 4 settembre 2017
«In tema di condominio negli edifici, le innovazioni di cui all’art. 1120 c.c. si distinguono dalle modificazioni disciplinate dall’art. 1102 c.c., sia dal punto di vista oggettivo, che da quello soggettivo: sotto il profilo oggettivo, le prime...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20612 del 31 agosto 2017
«In tema di condominio negli edifici, esula dai limiti della legittimazione passiva dell'amministratore una domanda volta ad ottenere l'accertamento, in capo ad un singolo, della proprietà esclusiva su di un bene altrimenti comune, ex art. 1117...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19651 del 4 agosto 2017
«L'amministratore di condominio è passivamente legittimato, ex art. 1131, comma 2, c.c., rispetto ad ogni azione volta alla determinazione giudiziale di tabelle millesimali che ripartiscano le spese in applicazione aritmetica dei criteri legali...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 17490 del 4 luglio 2018
«La delibera di esclusione di un socio di una società di persone, per la cui validità è richiesta, ex art. 2287 c.c., la maggioranza dei soci, non deve necessariamente esprimersi attraverso una delibera unitaria, né è necessario che siano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19745 del 25 luglio 2018
«La legittimazione individuale straordinaria, di cui all'art. 2476, comma 3, c.c., che consente al socio di proporre l'azione sociale di responsabilità, essendo riconducibile alla sostituzione processuale ex art. 81 c.p.c., permane anche in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1335 del 17 marzo 1978
«La circostanza che uno o più componenti il collegio giudicante, ancorché costituenti la maggioranza, abbiano già in precedenza conosciuto della causa come magistrati, non può determinare nullità della sentenza per vizio attinente alla costituzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 766 del 6 febbraio 1986
«In tema di competenza per materia del giudice del lavoro, l'art. 409 c.p.c. contempla ogni controversia nella quale la pretesa fatta valere in giudizio si ricolleghi ad un rapporto di lavoro in atto, ovvero estinto, oppure anche soltanto da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5369 del 14 giugno 1997
«Il principio della irretroattività della legge (sancito dall'art. 11 delle disposizioni sulla legge in generale) deve ritenersi applicabile anche alle norme di ordine pubblico, e non trova, pertanto, deroga nel disposto della legge 6 agosto 1967,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 343 del 11 gennaio 2001
«Il condomino – attore per la tutela di un bene comune – non può, in contrapposizione alla volontà, espressa o tacita, dell'amministratore del condominio, anch'esso parte del giudizio, disconoscere la scrittura privata intervenuta tra il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7814 del 8 giugno 2001
«Il principio secondo cui sussiste la competenza del giudice del lavoro per le cause relative all'inadempimento di un patto di non concorrenza stipulato da un agente con l'impresa mandante, anche quando il patto, pur stipulato dopo la cessazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5147 del 3 aprile 2003
«In tema di condominio, le azioni reali da esperirsi contro i singoli condomini o contro terzi e dirette ad ottenere statuizioni relative alla titolarità, al contenuto o alla tutela dei diritti reali dei condomini su cose o parti dell'edificio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12395 del 25 maggio 2006
«Allorquando i singoli proprietari di appartamenti facenti parte di un complesso immobiliare composto di più condomìni ("supercondominio" ), abbiano esperito, nei confronti della società costruttrice, azione di danni per non essere state messe loro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11134 del 13 maggio 2009
«È ammissibile la partecipazione di una società di persone (nella specie, società in nome collettivo) in un'altra società di persone (nella specie, di fatto), in quanto non sussistono, nell'ordinamento, norme o principi sull'attività d'impresa...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 12012 del 31 maggio 2011
«In sede di valutazione circa il carattere artigiano o meno di un'impresa, agli effetti del riconoscimento del privilegio di cui all'art. 2751 bis, n. 5, c.c., l'elemento c.d. qualitativo dà rilievo al lavoro nella sua comparazione col capitale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28920 del 27 dicembre 2011
«In tema di deliberazioni condominiali, l'installazione dell'ascensore, rientrando fra le opere dirette ad eliminare le barriere architettoniche di cui all'art. 27, primo comma, della legge 3 marzo 1971, n. 118 e all'art. 1, primo comma, del d.p.r....»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 9802 del 14 giugno 2012
«È inammissibile il regolamento di competenza avverso il decreto del tribunale fallimentare, con il quale, dato atto del mancato raggiungimento della maggioranza richiesta dall'art. 177 legge fall. per l'approvazione del concordato preventivo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17255 del 12 luglio 2013
«Il consenso dei soci che rappresentino la maggioranza del capitale, richiesto dall'art. 2322 c.c. per il trasferimento della quota sociale di una società in accomandita semplice, non incide sul perfezionamento e sulla validità del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23381 del 15 ottobre 2013
«La giusta causa per la revoca dell'amministratore, prevista dall'art. 2383, terzo comma, c.c., può consistere non solo in fatti integranti un significativo inadempimento degli obblighi derivanti dall'incarico, ma anche in fatti che minino il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23540 del 16 ottobre 2013
«Le azioni proprie della società, a norma dell'art. 2357 ter, secondo comma, secondo periodo, c.c., nel testo introdotto dall'art. 10 del d.p.r. 10 febbraio 1986, n. 30, ed anteriore alla modifica apportata dall'art. 1, comma 3, del d.l.vo 29...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2173 del 19 febbraio 1999
«È configurabile il reato di abuso di ufficio a carico del sindaco il quale, in violazione dell'art. 127 del R.D. 4 febbraio 1915, n. 148 e disattendendo specifiche e reiterate richieste della minoranza consiliare, disponga sistematicamente la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17939 del 29 aprile 2014
«In tema di delitto di illecita influenza sull'assemblea, ex art. 2636, cod. civ., la condotta tipizzata dalla norma incriminatrice richiede - rispetto al previgente art. 2630, comma primo, n. 3, cod. civ. - un elemento di frode integrato da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37373 del 9 settembre 2014
«In tema di abuso d'ufficio, il requisito della violazione di legge può consistere anche nella inosservanza dell'art. 97 della Costituzione, la cui parte immediatamente precettiva impone ad ogni pubblico funzionario, nell'esercizio delle sue...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3562 del 26 gennaio 2015
«Ai fini dell'integrazione del delitto di violenza privata (art. 610 cod. pen.) è necessario che la violenza o la minaccia costitutive della fattispecie incriminatrice comportino la perdita o, comunque, la significativa riduzione della capacità di...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 6228 del 5 dicembre 2012
«L'obbligo di motivazione del provvedimento di revoca dell'incarico di un singolo assessore (o di più assessori) può senz'altro basarsi sulle più ampie valutazioni di opportunità politico-amministrative rimesse in via esclusiva al Sindaco o al...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1132 del 23 febbraio 2011
«Sebbene la regola preveda che, in sede di conferenza, la determinazione di conclusione del procedimento deve essere assunta sulla base della maggioranza delle posizioni espresse, in caso di motivato dissenso espresso da una amministrazione...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 206 del 26 giugno 2001
«Oggi l'art. 14-quater si limita a prevedere che se una o più amministrazioni hanno espresso nell'ambito della conferenza il proprio dissenso sulla proposta dell'amministrazione procedente, quest'ultima assuma comunque la determinazione di...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 5379 del 28 ottobre 2008
«L'art. 27 comma 2, T.U. 18 agosto 2000 n. 267, nella parte in cui dispone che i rappresentanti dei Comuni presso la Comunità montana sono eletti dai rispettivi Consigli con il sistema del voto limitato, garantendo in tal modo la...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4936 del 12 agosto 2009
«Gli artt. 38 comma 8, e 141 comma 1, lett. b), n. 3, del t.u.e.l. individuano fattispecie distinte quanto ai presupposti e agli effetti delle dimissioni. La prima norma individua la fattispecie delle dimissioni individuali, rese allo...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1042 del 3 marzo 2004
«Deve ritenersi legittima la disposizione statutaria di un comune nella parte in cui prevede la revoca del presidente del Consiglio comunale senza determinare i presupposti dell'atto, considerato che l'art. 39 del testo unico degli enti locali...»