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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1556 del 4 aprile 1997
«Infatti la Corte costituzionale, con sentenza n. 238 del 1996, ha dichiarato illegittimo l'art. 224 comma secondo c.p.p. nella parte in cui consente al giudice, ai fini dell'espletamento d'una perizia, di disporre misure aventi incidenza sulla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4526 del 6 febbraio 2002
«La nullità della richiesta di rinvio a giudizio (e quella, derivata, del decreto che la dispone) conseguente al mancato invito all'imputato a presentarsi per rendere interrogatorio (art. 416 c.p.p. nel testo anteriore alle modifiche introdotte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2050 del 22 gennaio 2004
«In tema di riparazione dell'errore giudiziario, esclusa l'operatività del limite stabilito per la riparazione dell'ingiusta detenzione, il carattere essenzialmente indennitario e non risarcitorio che deve riconoscersi a detta riparazione, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1710 del 14 febbraio 2000
«È legittima l'acquisizione al fascicolo del dibattimento, ai fini della prova dei fatti in esse accertati, di sentenze di primo e secondo grado, annullate in parte qua dalla Corte di cassazione, allorché la loro utilizzazione sia limitata dal...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9149 del 17 ottobre 1996
«Negli ultimi due casi, essendo precluso qualsiasi accertamento in fatto in sede di legittimità e non potendo essere annullata con rinvio una sentenza resa in sede di patteggiamento, sempre che sul punto non esista una clausola concordata, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20296 del 28 luglio 1995
«Avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di restituzione delle cose sequestrate emesso dal giudice nel corso del giudizio di cognizione ai sensi dell'art. 263, n. 1, c.p.p., è possibile esperire l'opposizione prevista per gli incidenti di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 21 settembre 2000
«La motivazione per relationem di un provvedimento giudiziale è da considerare legittima quando: 1) faccia riferimento, recettizio o di semplice rinvio, a un legittimo atto del procedimento, la cui motivazione risulti congrua rispetto all'esigenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2505 del 17 giugno 1999
«In tema di decreto di autorizzazione delle intercettazioni telefoniche è legittima la motivazione per relationem, costituita dal richiamo alle considerazioni ed alle argomentazioni svolte dal pubblico ministero nella richiesta con rinvio alle note...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«È legittimo il provvedimento del Gip di autorizzazione ad eseguire intercettazioni telefoniche che sia motivato per relationem rispetto alle richieste del P.M. o alle informazioni di polizia, purché il giudice non si limiti a un mero rinvio, ma,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3323 del 15 giugno 1999
«La proroga tardiva dell'autorizzazione ad intercettare conversazioni non può valere a legittimare ex post la mancanza di autorizzazione e a consentire l'utilizzazione delle intercettazioni svoltesi medio tempore , ma ha soltanto efficacia per il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1364 del 19 maggio 1993
«La competenza a provvedere sulla richiesta di distruzione, ai sensi degli artt. 269, terzo comma e 271, terzo comma, c.p.p., di verbali e registrazioni di comunicazioni intercettate appartiene al giudice che procede all'atto in cui la richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 1316 del 30 gennaio 2012
«Nel giudizio di cassazione, è ammissibile la pronuncia in camera di consiglio anche ove si imponga la necessità di annullamento con rinvio al primo giudice per pretermissione originaria di un litisconsorte necessario, ai sensi dell'art. 383, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 30179 del 28 agosto 2002
«Il rinvio a giudizio dell'imputato, pur dopo l'entrata in vigore della legge 16 dicembre 1999 n. 479 che ha, tra l'altro, inserito l'art. 421 bis e sostituito gli artt. 422 e 25 del codice di rito, non implica necessariamente il riconoscimento del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2006 del 2 settembre 1996
«In tema di misure cautelari, i gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'emissione della misura possono essere legittimamente tratti da un giudizio ragionevolmente probabilistico che tenga conto delle massime di esperienza, cioè della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 91 del 17 febbraio 2000
«A tanto consegue che la violazione del giudicante deve avere specificamente ad oggetto gli ulteriori eventuali elementi che, nonostante la attività di collaborazione, inducano ad escludere che siano venute meno le originarie esigenze cautelari....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38 del 27 novembre 1995
«Il rinvio a giudizio dell'imputato disposto a conclusione dell'udienza preliminare, implicando un accertamento positivo della sussistenza di elementi tali da integrare quella qualificata probabilità di affermazione della responsabilità che è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1697 del 11 giugno 1996
«Quando, però, essa è destinata a protrarsi per un tempo apprezzabile, si realizza la condizione oggettiva per l'applicazione del citato comma quarto dell'art. 275 c.p.p. (Fattispecie relativa ad annullamento con rinvio dell'ordinanza del tribunale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 426 del 10 marzo 1995
«Un principio, quello ora ricordato, che enunciato con riguardo ai rapporti fra il procedimento di convalida dell'arresto e l'ordinanza impositiva di una misura cautelare, è da ritenere applicabile, per la sua portata generale, anche al caso in cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3561 del 26 aprile 1990
«Pertanto, l'interesse ad agire, per ottenere la dichiarazione di nullità del bando di concorso interno di un'azienda municipalizzata per l'assegnazione di un determinato posto di lavoro, deve ritenersi venuto meno a seguito della rinuncia a quel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4996 del 8 febbraio 2010
«In tema di misure cautelari emesse in relazione ad un mandato di arresto europeo, il rinvio contenuto nell'art. 9 L. 22 aprile 2005, n. 69, alle disposizioni dell'art. 274, comma primo, lettera b) c.p.p. comporta l'obbligo per il giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4495 del 11 novembre 1995
«Qualora sia oggetto del procedimento incidentale di impugnazione un provvedimento sulla libertà personale (nella specie, ordinanza del tribunale del riesame ripristinatoria della custodia in carcere in sostituzione degli arresti domiciliari)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1227 del 15 maggio 1995
«Naturalmente, il difetto di proporzione sarà tanto più certo, quanto più la specifica situazione risulterà prossima ai parametri indicati nell'art. 304 comma quarto c.p.p. (Nella specie, in applicazione del principio di cui in massima, la Corte di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2025 del 7 luglio 1995
«In tema di misure cautelari personali, nella persistente durata della misura di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti di un determinato soggetto, è illogica la motivazione del giudice che, nel diverso procedimento de libertate,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5220 del 1 febbraio 1993
«Ne consegue che quando venga rappresentata al giudice una situazione caratterizzata dall'asserita presenza di elementi del genere anzidetto, il giudice deve prendere questi ultimi in esame e dimostrare, con idonea motivazione, la loro attitudine o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 16 settembre 1994
«Ne discende la ininfluenza, ai predetti fini, della diversa (sia più che meno grave) configurazione del «fatto» delineata nell'atto di richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero, dato che tale diversa configurazione, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5609 del 5 febbraio 2008
«II mancato rispetto delle attribuzioni del G.i.p. e del G.u.p. costituisce violazione delle regole in materia di competenza funzionale, sicché una volta presentata dal P.M. la richiesta di rinvio a giudizio, la competenza ad emettere i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43006 del 11 novembre 2003
«Il giudice dell'udienza preliminare, quando ha disposto il rinvio e trasmesso il processo al giudice del dibattimento, non può più decidere sulla custodia cautelare, giacché il giudice che procede è quello che ha la disponibilità degli atti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34796 del 25 settembre 2001
«In tema di procedura di estradizione, qualora in epoca successiva alla sentenza favorevole alla richiesta dello Stato estero si provveda con decreto ministeriale alla sospensione della consegna del cittadino e si chieda la revoca della misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5371 del 4 febbraio 2003
«In tema di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari, laddove la relativa richiesta riguardi un “campo nomadi”, il giudice deve valutare in concreto la idoneità di tale contesto abitativo ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1824 del 20 luglio 1992
«Il diniego di applicazione della custodia cautelare in luogo di cura in sostituzione della custodia in carcere motivato con l'assenza di pericolosità dell'indagato è in contrasto con il dettato dell'art. 286 c.p.p., che non indica fra le...»