-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8925 del 3 agosto 1995
«In tema di intercettazioni telefoniche, premesso che queste sono sempre da considerare come uno strumento di indagine di carattere eccezionale, in quanto incidente sul diritto, costituzionalmente garantito, di libertà e di segretezza delle...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10881 del 18 marzo 2005
«In tema di presupposti sulla cui base può essere adottato il provvedimento autorizzatorio delle intercettazioni, benché l'articolo 267, comma 1, del c.p.p. individui, tra questi, quello dei «gravi indizi di reato» (o dei «sufficienti indizi»,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«È legittimo il provvedimento del Gip di autorizzazione ad eseguire intercettazioni telefoniche che sia motivato per relationem rispetto alle richieste del P.M. o alle informazioni di polizia, purché il giudice non si limiti a un mero rinvio, ma,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5655 del 13 giugno 1997
«In tema di intercettazioni telefoniche, la durata delle operazioni di intercettazione, entro i limiti previsti dalla legge, è rimessa esclusivamente al pubblico ministero, come espressamente previsto dall'art. 267, comma terzo, c.p.p., secondo cui...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1592 del 1 giugno 1998
«In tema di proroga delle intercettazioni di comunicazioni o conversazioni telefoniche di cui all'art. 267, comma 3, c.p.p., il provvedimento del Gip, implicando una valutazione della necessità di comprimere per un ulteriore termine la sfera di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6365 del 25 giugno 1996
«Al giudice per le indagini preliminari non compete fissare la durata delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni; l'erroneità di tale fissazione, tuttavia, non è sanzionata né sotto il profilo della nullità né sotto quello...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7671 del 23 febbraio 2001
«Ai fini della configurabilità dell'ipotesi delittuosa di intermediazione nel sequestro di persona a scopo di estorsione, prevista dall'art. 1, comma 4, D.L. n. 8 del 1991, convertito in legge n. 82 del 1991, è sufficiente qualsiasi comportamento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3209 del 16 settembre 1998
«La mancanza di una formale dichiarazione di latitanza non è causa di inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni autorizzate ed eseguite (nella specie per la cattura di una persona sottrattasi volontariamente all'esecuzione di una grave...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5062 del 13 gennaio 1998
«In tema di misure cautelari reali il sequestro probatorio è impugnabile solo con la richiesta di riesame e, indirettamente, con l'opposizione avverso il rigetto della richiesta di restituzione. La proposizione del riesame o dell'appello avverso il...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3642 del 29 ottobre 1998
«In materia di divieto di utilizzazione delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, occorre distinguere tra la possibile violazione di norme che rendono di per sè stesse illegittime le intercettazioni, come mezzo di indagine (nella...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1217 del 14 gennaio 2009
«L'omessa attestazione nel provvedimento dell'orario di deposito del decreto di intercettazione emesso d'urgenza dal pubblico ministero, nonchè la mancanza di analoga attestazione nel provvedimento di convalida del G.i.p., non impediscono...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45700 del 10 dicembre 2008
«In tema di intercettazioni di comunicazioni e conversazioni telefoniche, nella nozione di urgenza, come requisito di legittimità del decreto emesso dal P.M., rientrano, di norma, anche le "eccezionali ragioni di urgenza" richieste dalla legge per...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31402 del 19 agosto 2005
«Ai fini dell'applicabilità della disciplina dettata dall'art. 270 c.p.p. per l'utilizzazione dei risultati di intercettazioni disposte nell'ambito di procedimenti diversi, debbono ritenersi tali solo quelli in cui le indagini non siano tra loro...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27656 del 9 luglio 2001
«In tema di confisca, poiché il dettato dell'art. 12 sexies del decreto legge 8 giugno 1992 n. 206, convertito in legge 7 agosto 1992 n. 356, costituisce deroga ai principi generali fissati dall'art. 240 c.p., non è sufficiente, al fine di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14595 del 23 dicembre 1999
«In tema di intercettazioni telefoniche eseguite in altri procedimenti, la nozione di «diverso procedimento», nel quale, a norma dell'art. 270, primo comma, c.p.p., è vietata l'utilizzazione dei risultati di intercettazioni di conversazioni e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3631 del 13 giugno 2000
«In tema di intercettazioni telefoniche in sede cautelare, è sanzionata da inutilizzabilità ex art. 271 c.p.p. la sola violazione dell'obbligo di trasmissione al Gip o al tribunale del riesame dei decreti autorizzativi o delle eventuali proroghe,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6723 del 22 ottobre 1998
«Poiché l'inutilizzabilità degli esiti delle intercettazioni deriva dalla effettiva inosservanza delle disposizioni richiamate dall'art. 271 c.p.p., essa non può ricollegarsi alla mancata trasmissione al tribunale del riesame, da parte del pubblico...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 5 marzo 1997
«In tema di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, l'inutilizzabilità — che è disciplinata dall'art. 271 c.p.p., siccome norma a carattere speciale, prevalente, come tale, su quella del precedente art. 191 — colpisce non...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 31 maggio 1996
«L'inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni ha rilievo anche nel procedimento cautelare, poiché la sanzione processuale colpisce i risultati viziati del mezzo di ricerca della prova in quanto tali, in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2455 del 15 luglio 1995
«In materia di intercettazioni telefoniche va fatta distinzione, ai sensi dell'art. 271 c.p.p., tra violazioni di legge che rendono le intercettazioni inutilizzabili per la loro sostanziale illegittimità e violazioni di legge che le rendono,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8437 del 28 febbraio 2001
«A differenza di quanto si verifica nel caso in cui sia mancata ab origine la registrazione su supporto magnetico di conversazioni intercettate, il sopravvenuto deterioramento di detto supporto recante le registrazioni a suo tempo debitamente...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12390 del 17 marzo 2003
«In tema di misure cautelari personali, la valutazione circa la permanenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato che abbia proposto appello avverso l'ordinanza di rigetto di una istanza di revoca della misura in atto non è preclusa...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 31986 del 26 settembre 2002
«Il comma 1 bis dell'art. 273 c.p.p., introdotto dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001 n. 63, secondo il quale, nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione e il mantenimento di misure cautelari personali, trovano...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 30179 del 28 agosto 2002
«Il rinvio a giudizio dell'imputato, pur dopo l'entrata in vigore della legge 16 dicembre 1999 n. 479 che ha, tra l'altro, inserito l'art. 421 bis e sostituito gli artt. 422 e 25 del codice di rito, non implica necessariamente il riconoscimento del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4671 del 11 ottobre 1996
«Ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza deve necessariamente riferirsi alla persona nei confronti della quale si deve applicare la misura custodiale. (In motivazione, la S.C. ha...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21088 del 29 maggio 2002
«In tema di misure cautelari, il comma 1 bis dell'art. 273 c.p.p., introdotto dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001, n. 63, nello stabilire che nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza si applicano, fra le altre, le disposizioni dell'art....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17243 del 28 aprile 2001
«Il comma 1 bis dell'art. 273 c.p.p., introdotto dalla legge di attuazione dell'art. 111 Cost., quale novellato dalla legge costituzionale 23 novembre 1999 n. 2, nello stabilire che nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza atti a...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 863 del 15 aprile 1999
«In materia di applicazione delle misure cautelari, i gravi indizi di colpevolezza vanno individuati in quegli elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che - contenendo in nuce tutti o soltanto alcuni degli elementi strutturali della...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3273 del 3 dicembre 1996
«In tema di applicazione delle misure cautelari non è fatto obbligo al pubblico ministero — neppure dopo la riforma dell'art. 291 c.p.p. attuata con la legge 8 agosto 1995, n. 332 — di allegare alla richiesta presentata al giudice per le indagini...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2080 del 9 settembre 1996
«Nessuna norma processuale vieta l'emissione di una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, in base a nuovi elementi non presi precedentemente in considerazione, anche se erano noti al P.M. precedente. A tal fine è solo necessario che...»