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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10594 del 3 novembre 1992
«...inerenti alla lesione o alla messa in pericolo del bene specificamente tutelato dalla norma incriminatrice, e innanzi tutto derivino in via diretta e immediata dalla condotta posta in essere dal reo sino all'arresto o alla sua scoperta.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11024 del 20 dicembre 1996
«L'attenuante della provocazione ha carattere di specialità rispetto ai motivi di particolare valore morale o sociale e non può concorrere con gli stessi.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9725 del 12 ottobre 1992
«Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando ed a reati contro la fede pubblica può dare luogo a risarcimento del danno, poiché l'ordine pubblico, tutelato dall'art. 416 c.p., non va inteso in senso riduttivo e cioè...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7736 del 30 giugno 1988
«...delicti) l'art. 82, invece, prevede l'errore che cade sull'oggetto materiale (persona o cosa) del reato (aberratio ictus) sol che invece di offendere il bene interesse cui l'offesa sia diretta lede lo stesso bene interesse di altra persona.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5255 del 30 aprile 1988
«...diretta la volontà dell'imputato, il quale, dopo avere accuratamente preso la mira verso il bersaglio prescelto, esplose il colpo di fucile nella cui traiettoria venne ad inserirsi la testa di altra persona, che rimase colpita di striscio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2612 del 21 marzo 1985
«Secondo il sistema originariamente delineato dal codice Rocco, la disciplina sanzionatoria del cumulo giuridico (pena stabilita per il reato più grave, aumentata fino alla metà) prevista per l'aberratio ictus con offesa anche di persona diversa da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4210 del 7 maggio 1985
«L'offesa di persona diversa da quella alla quale l'offesa era diretta (aberratio ictus con pluralità di eventi lesivi) dà luogo ad una fattispecie criminosa autonoma e unitaria, con autonoma previsione di pena determinata con aumento per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8790 del 24 ottobre 1983
«In tema di aberratio ictus, qualora oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella alla quale l'offesa era diretta, si configura un caso peculiare di concorso formale di reati, sia pure improprio, in cui cioè con una medesima azione si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38303 del 19 ottobre 2005
«L'aberratio ictus bioffensiva (art. 82, comma secondo, c.p.), che si realizza allorché l'autore abbia arrecato offesa alla persona diversa e anche a quella cui originariamente era diretta la sua azione, attribuisce la responsabilità per la parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40513 del 14 novembre 2001
«È configurabile la partecipazione, a titolo di concorso morale, nell'omicidio di persona diversa da quella cui l'aggressione era diretta (aberratio ictus), in quanto l'errore esecutivo non ha alcuna incidenza sull'elemento soggettivo del partecipe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35386 del 27 settembre 2001
«La disciplina del c.d. «concorso anomalo», contenuta nell'art. 116 c.p., può trovare applicazione anche nel caso di delitti caratterizzati dall'offesa a persona diversa da quella cui l'aggressione era diretta (aberratio ictus), non incidendo la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17098 del 6 dicembre 1989
«La configurabilità della partecipazione a titolo di concorso anomalo non è esclusa nell'ipotesi di delitti caratterizzati dall'offesa di persona diversa da quella cui l'aggressione era diretta (aberratio ictus), stante che la divergenza degli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8505 del 29 luglio 1988
«Nel caso di omicidio di una persona diversa e di ferimento di una persona contro la quale era diretta l'azione omicida deve, nell'offesa relativa a quest'ultima ravvisarsi una ipotesi di tentato omicidio e non già di lesione volontaria. Quando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13852 del 17 ottobre 1989
«Infatti, mentre quest'ultimo attiene alla imputabilità del soggetto, il dolo rappresenta la volontà del soggetto diretta verso l'evento ed appartiene alla struttura del reato, di cui costituisce elemento attuale ed operante ed attiene alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8771 del 5 agosto 1992
«...in cui è riscontrabile incompatibilità tra la circostanza aggravante e la diminuente è quella in cui la malattia che provoca la diminuita imputabilità ha diretta incidenza sul processo intellettivo o volitivo, tanto da identificarsi con esso.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15403 del 31 marzo 2004
«Tale adempimento non può dunque in alcun modo essere equiparato al decreto di citazione a giudizio, funzionalmente emesso, nei procedimenti a citazione diretta, dal P.M., e non può, pertanto, non essendo riconducibile neppure ad alcun altro degli...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3396 del 27 gennaio 2006
«In materia di oblazione, la documentazione attestante l'avvenuto pagamento della somma dovuta non può essere prodotta direttamente davanti alla Corte di cassazione, giacché davanti al giudice di legittimità possono essere prodotti esclusivamente i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7467 del 6 luglio 1995
«Tale riconoscimento si ottiene, per i marchi esteri, attraverso la registrazione presso l'ufficio internazionale per la proprietà industriale, che comporta l'equiparazione a quelli registrati direttamente in Italia. (Fattispecie relativa ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4305 del 24 aprile 1996
«L'uso punito dall'art. 474 c.p., invece, è direttamente connesso con l'immissione in circolazione del prodotto falsamente contrassegnato, in quanto presuppone già realizzato il collegamento tra contrassegno e prodotto o, più specificamente, già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8458 del 29 settembre 1981
«Nella nozione di certificato amministrativo rientrano solo quelle attestazioni originarie di verità e di scienza che siano estranee alla documentazione di attività direttamente esercitate dal pubblico ufficiale ovvero alla prova di atti e di fatti...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35488 del 24 settembre 2007
«Il delitto di falsa attestazione del privato di cui all'art. 483 c.p. può concorrere — quando la falsa dichiarazione sia prevista di per sé come reato — con quello della falsità per induzione in errore del pubblico ufficiale nella redazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11669 del 24 marzo 2005
«I delitti contro la fede pubblica offendono direttamente e specificamente l'interesse pubblico, costituito dalla tutela della genuinità materiale e della veridicità ideologica di certi documenti e solo di riflesso ledono l'interesse del singolo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11230 del 29 novembre 2000
«...anche con riguardo ad atti dispositivi o negoziali della pubblica amministrazione qualora questi, oltre a contenere una manifestazione di volontà, si riferiscono ad una precisa situazione, della cui esistenza fanno indirettamente fede.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11497 del 14 dicembre 1993
«...fidefacenti: con esse, infatti, il pubblico ufficiale attesta, nell'esercizio delle sue funzioni, una certa attività da lui espletata, ovvero che determinate circostanze sono cadute sotto la sua diretta percezione e vengono così rievocate.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6018 del 20 maggio 1992
«Integrano gli estremi della falsità ideologica soltanto le false (o le omesse) attestazioni del pubblico ufficiale che abbiano ad oggetto fatti da lui compiuti o caduti sotto la sua diretta e personale percezione. Restano, pertanto, al di fuori...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 865 del 16 febbraio 1981
«...i. Essa costituisce, quindi, una attestazione di fatto rientrante nella sfera di attività compiuta direttamente dal pubblico ufficiale che la redige non un'attestazione di verità o di scienza dello stesso pubblico ufficiale. La falsificazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3058 del 13 marzo 1987
«Invece il falso su registro bollettario mod. 28E o sulla ricevuta della raccomandata postale cade su atti pubblici, costitutivi di diritti e di obblighi compiuti direttamente dal pubblico ufficiale e avvenuti in sua presenza, con i quali si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36778 del 7 novembre 2006
«In tema di reati di falso, il certificato di morte redatto dal medico necroscopico, delegato dell'ufficiale dello stato civile, è atto pubblico, siccome proveniente da un pubblico ufficiale che attesta fatti di sua diretta percezione (effettività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9268 del 15 settembre 1988
«La falsità penalmente irrilevante è soltanto quella che non incide, in alcun modo, sull'esistenza, sull'efficacia e sul contenuto di un determinato atto e, pertanto, è ipotizzabile solo quando il documento conserva tutte le sue originarie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45313 del 14 dicembre 2005
«Integra il reato di cui agli artt. 476, comma primo e 491 bis c.p. (falso materiale in atto pubblico) la condotta del pubblico ufficiale che, in qualità di addetto al servizio di inserimento dati nel sistema di verbalizzazione informatica, alteri...»