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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7496 del 20 febbraio 2009
«Gli "ausiliari del traffico", a norma dell'art. 17, comma 132, L. 15 maggio 1997, n. 127, così come interpretato dall'art. 68, comma primo, L. 23 dicembre 1999, n. 488, rivestono la qualifica di incaricati di pubblico servizio quando procedono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 310 del 7 gennaio 2008
«Agli effetti di cui all'art. 358 c.p., riveste la qualifica di incaricato di pubblico servizio l'esercente un'attività professionale di soccorso stradale e di depositario di autoveicoli a seguito di incidenti. (Fattispecie in cui l'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38877 del 23 novembre 2006
«Il cosiddetto «ausiliario del traffico» non riveste, per tale sola qualifica, la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio, in quanto la sua attività è circoscritta dall'art. 17, comma 132, Legge 15 maggio 1997 n. 127,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14625 del 27 aprile 2006
«Al conducente di un mezzo di pubblico trasporto deve attribuirsi la qualifica di persona incaricata di un pubblico servizio, perché svolge un'attività non soltanto di natura materiale, in quanto egli non si limita alla semplice guida del mezzo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24412 del 28 giugno 2005
«Va attribuita la qualifica di incaricato di un pubblico servizio al responsabile del magazzino del deposito provinciale del Monopolio di Stato, poiché svolge un'attività accessoria alla pubblica funzione dallo stesso esercitata, che non si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17914 del 15 aprile 2003
«Non è qualificabile come incaricato di pubblico servizio il portiere di un ospedale, il quale svolge funzioni di mera guardiania, custodia e pulizia dei locali, senza fornire un contributo concreto alle finalità del servizio pubblico. (In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42817 del 18 dicembre 2002
«La guardia particolare giurata che conduce un furgone portavalori, quando svolge attività di vigilanza e custodia di beni mobili di proprietà dell'Ente Poste, che ancorché trasformato in società per azioni esplica servizi pubblici, ha la qualifica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12722 del 3 dicembre 1998
«Attesa la natura meramente materiale della prestazione fornita dal conducente di un'autovettura in servizio di piazza (taxi), deve escludersi che al soggetto in questione possa attribuirsi la qualifica di incaricato di pubblico servizio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9880 del 17 settembre 1998
«L'addetto a un servizio di riscossione del pedaggio per la sosta di autovetture in un parcheggio automatizzato di una azienda comunale (A.T.M.), svolgendo semplici mansioni d'ordine, implicanti elementari nozioni tecniche e interamente predefinite...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1931 del 17 febbraio 1994
«Poiché l'istituzione degli spacci operanti presso le caserme della polizia di Stato è uno dei compiti di benessere attribuiti dalla legge al Fondo di assistenza per il personale della pubblica sicurezza, l'esercizio di essi è, sotto ogni assetto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3224 del 21 marzo 1992
«Alla guardia particolare giurata, nella specie adibita alla vigilanza all'ingresso di un pubblico ente ospedaliero, deve attribuirsi, in virtù del disposto dell'art. 358 c.p., sostituito dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, la qualità non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32944 del 21 agosto 2012
«Integra il delitto di calunnia la condotta oggettivamente idonea a determinare l'avvio di un procedimento penale nei confronti di una persona che si sa innocente, non essendo necessario che i fatti siano esposti secondo lo schema tipico di una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35339 del 15 settembre 2008
«Sussiste il reato di calunnia anche quando il fatto, oggetto della falsa incolpazione, sia diverso e più grave di quello effettivamente commesso dalla persona incolpata. Questa condizione non si verifica allorché la diversità, non incidendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25901 del 16 giugno 2003
«Non ricorre il delitto di calunnia se i profili di falsità della denuncia sporta dal soggetto attivo non incidono sul giudizio di sussistenza del fatto e sulla relativa qualificazione giuridica, anche se da essi possa derivare l'indebita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1638 del 15 gennaio 2003
«In tema di calunnia, va esclusa la ricorrenza dell'elemento materiale del reato quando venga denunciato un fatto accaduto realmente ma non riconducibile ad alcuna previsione criminosa, nonostante l'eventuale qualificazione propostane dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33855 del 18 settembre 2001
«Non integra il delitto di calunnia (art. 368 c.p.) la condotta di colui il quale denunci un fatto realmente accaduto, qualificato con un preciso nomen iuris, ma non corrispondente ad alcuna fattispecie astratta di reato, atteso che nell'azione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16952 del 4 maggio 2010
«Sussiste la circostanza aggravante del nesso teleologico (art. 61, comma primo, n. 2 c.p.) nel caso in cui sia provocata una lesione per procurarsi l'impunità a seguito del tentativo di impossessamento di cosa mobile altrui. (In applicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37435 del 23 settembre 2004
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, integra l'esimente putativa dell'esercizio del diritto di cronaca (art. 51 c.p.) il controllo della notizia attraverso il riferimento a fonti di sicura qualità ed affidabilità, che trova attuazione allorché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8098 del 18 luglio 1988
«In tema di applicazione della circostanza aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità il riferimento alle condizioni economico-finanziarie del soggetto passivo del reato è ammissibile e rilevante solo quando, accertato che il danno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15463 del 23 aprile 2012
«Nel caso in cui il reato di truffa venga commesso ricorrendo all'artificio della costituzione di uno studio professionale in apparenza legittimamente operante, cui i clienti si siano affidati con minorata cautela, è configurabile la circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44868 del 18 novembre 2004
«In tema di circostanze aggravanti comuni, in relazione all'ipotesi di cui all'art. 61, n.11 c.p., il termine «ufficio» cui fa riferimento la disposizione, va inteso tanto nel suo senso soggettivo, come esercizio di mansioni da parte dell'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26298 del 10 giugno 2004
«La circostanza attenuante della provocazione è configurabile solo in presenza di una situazione iniziale di legittimità o, almeno, di non illiceità dell'offensore, confliggente con una opposta condizione di illiceità dell'offeso e qualificata da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4235 del 7 marzo 2000
«Ai fini della verifica delle condizioni alle quali l'art. 280 c.p.p. subordina l'applicazione, e quindi il mantenimento, di una misura coercitiva personale, occorre fare riferimento, dopo una sentenza di condanna, alle statuizioni della sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10938 del 29 novembre 1993
«In materia di repressione delle attività illecite concernenti gli stupefacenti, il legislatore, con l'art. 97 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, ha introdotto, nei confronti degli ufficiali di polizia giudiziaria addetti alle unità speciali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17375 del 16 aprile 2015
«Non è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione il privato che risenta di un pregiudizio per il reato di falsa perizia di cui all'art. 373 cod. pen., trattandosi di una fattispecie incriminatrice lesiva dell'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3845 del 31 gennaio 2001
«L'art. 384, comma secondo, c.p., nel prevedere la non punibilità per i reati di cui gli artt. 371 bis e 373 stesso codice quando il fatto sia stato commesso da chi «per legge», non avrebbe dovuto essere sentito come testimone o persona informata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6132 del 25 maggio 1994
«Se la misura cautelare disposta dal giudice civile in sede di reintegrazione a norma degli artt. 689 e 703 c.p.c., venga sostituita dalla sentenza del pretore che, all'esito del giudizio possessorio e, quindi, a seguito di un'indagine con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33989 del 3 agosto 2015
«Le norme di cui agli artt. 388 e 574 cod. pen., che prevedono rispettivamente il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e quello di sottrazione di persona incapace non danno luogo ad un concorso di norme governato dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6068 del 10 febbraio 2015
«Integra il delitto di esercizio arbitrario continuato delle proprie ragioni, e non quello di maltrattamenti in famiglia, la condotta intimidatrice reiteratamente posta in essere in danno di familiari conviventi allo scopo di recuperare somme di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1799 del 27 maggio 1986
«L'arresto dell'associato non costituisce causa interruttiva della permanenza del delitto di partecipazione, semplice o qualificata, ad associazione per delinquere, ma può essere solo significativo dell'avvenuto suo recesso dal sodalizio e ciò va...»