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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18933 del 8 maggio 2014
«In tema di rapporto di causalità, l'individuazione della cosiddetta legge scientifica di copertura sul collegamento tra la condotta e l'evento presuppone una documentata analisi della letteratura scientifica universale in materia con l'ausilio di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43168 del 22 ottobre 2013
«Le cause sopravvenute idonee a escludere il rapporto di causalità sono sia quelle che innescano un percorso causale completamente autonomo rispetto a quello determinato dall'agente, sia quelle che, pur inserite in un percorso causale ricollegato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35827 del 30 agosto 2013
«Non è invocabile il principio di affidamento nel comportamento altrui, con conseguente esclusione di responsabilità, da parte di chi sia già in colpa per avere violato norme precauzionali o avere omesso determinate condotte e, ciononostante,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20063 del 14 maggio 2015
«Integra il delitto colposo di interruzione della gravidanza (art. 17, comma primo, della legge n. 194 del 1978), la condotta dell'ostetrica che, incaricata di eseguire un 'tracciato cardiotocograficò all'esito del quale si evidenzi un'anomalia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38343 del 18 settembre 2014
«In materia di infortuni sul lavoro, gli obblighi di prevenzione, assicurazione e sorveglianza gravanti sul datore di lavoro, possono essere trasferiti con conseguente subentro del delegato nella posizione di garanzia che fa capo al delegante, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24462 del 8 giugno 2015
«La titolarità di una posizione di garanzia non comporta, in presenza del verificarsi dell'evento, un automatico addebito di responsabilità colposa a carico del garante, imponendo il principio di colpevolezza la verifica in concreto sia della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18220 del 11 marzo 2015
«In tema di elemento soggettivo, sussiste il dolo eventuale e non la colpa cosciente, quando l'agente si sia rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell'evento e si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di cagionarlo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21443 del 15 maggio 2003
«Nel configurare il reato di abuso d'ufficio come reato di evento, il legislatore del 1997 ha inteso con l'avverbio «intenzionalmente» rendere necessario che l'evento sia la conseguenza immediatamente conseguita dall'agente, escludendo in tal modo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8052 del 7 luglio 1998
«In tema di delitti omicidiari deve qualificarsi come dolo diretto, e non meramente eventuale, anche quella particolare manifestazione di volontà dolosa definita dolo alternativo, che sussiste quando l'agente si rappresenta e vuole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8561 del 26 febbraio 2015
«In tema di elemento soggettivo, sussiste il dolo eventuale e non la colpa cosciente, quando l'agente si sia rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell'evento e si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di cagionarlo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43348 del 16 ottobre 2014
«Ricorre il dolo eventuale quando chi agisce si rappresenta come seriamente possibile, sebbene non certa, l'esistenza dei presupposti della condotta, ovvero il verificarsi dell'evento come conseguenza dell'azione e, pur di non rinunciare ad essa,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42973 del 7 novembre 2012
«Ricorre il dolo eventuale quando chi agisce si rappresenta come seriamente possibile (ma non come certa) l'esistenza di presupposti della condotta ovvero il verificarsi dell'evento come conseguenza dell'azione e, pur di non rinunciare all'azione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10411 del 15 marzo 2011
«In tema di elemento soggettivo del reato, ricorre il dolo eventuale quando si accerti che l'agente, pur essendosi rappresentato la concreta possibilità di verificazione di un fatto costituente reato come conseguenza della propria condotta, avrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 385 del 14 gennaio 2000
«In tema di elemento psicologico del reato, il dolo alternativo sussiste se l'agente si rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro degli eventi causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente e volontaria, sicché già al momento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6880 del 9 giugno 1998
«L'azione posta in essere con accettazione del rischio dell'evento può implicare, per l'autore, un maggiore o minore grado di adesione della volontà, a seconda che egli consideri maggiore o minore la probabilità di verificazione dell'evento. Se...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6358 del 14 febbraio 1998
«Il dolo si configura nella forma eventuale quando il soggetto attivo, ponendo in essere una condotta diretta ad altri scopi, si rappresenta la concreta possibilità del verificarsi di ulteriori conseguenze della propria azione e, nonostante ciò,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 832 del 27 gennaio 1996
«Il dato differenziale tra dolo eventuale e colpa cosciente va rinvenuto nella previsione dell'evento. Questa, nel dolo eventuale, si propone non come incerta, ma come concretamente possibile e l'agente nella volizione dell'azione ne accetta il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11699 del 24 novembre 1994
«In tema di elemento psicologico del reato, ai fini della sussistenza del dolo eventuale, non è sufficiente la sola prevedibilità astratta dell'evento, ma occorre una previsione concreta, nel senso che l'agente deve rappresentarsi — come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7472 del 1 luglio 1994
«In tema di elemento psicologico del reato, si ha dolo eventuale quando la volontà non si dirige direttamente verso l'evento (dolo diretto) ma questo è accettato come conseguenza accessoria della propria condotta. E l'evento deve ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5342 del 26 maggio 1993
«Il dolo alternativo è compatibile con il delitto tentato, giacché in tale forma di dolo l'agente si rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro dei due eventi casualmente ricollegabili alla sua condotta e alla sua cosciente volontà....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1819 del 15 gennaio 2015
«La responsabilità colposa implica che la violazione della regola cautelare deve aver determinato la concretizzazione del rischio che detta regola mirava a prevenire, poiché alla colpa dell'agente va ricondotto non qualsiasi evento realizzatosi, ma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47289 del 17 novembre 2014
«In tema di responsabilità medica, la frequenza della complicanza, che sia insorta a causa della condotta non appropriata del sanitario, incide sulla valutazione della gravità della colpa allo stesso ascrivibile.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22249 del 29 maggio 2014
«In tema di reati colposi, la verifica in ordine alla "prevedibilità" dell'evento impone il vaglio delle possibili conseguenze di una determinata condotta commissiva od omissiva avendo presente il cosiddetto "modello d'agente" ossia il modello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30472 del 1 agosto 2011
«Il dolo eventuale presuppone che l'agente abbia superato il dubbio circa la possibilità che la condotta cagioni anche un evento non direttamente voluto, ed abbia tenuto la condotta anche a costo di cagionare quell'evento, accettandone quindi il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2568 del 26 gennaio 2011
«Le norme di comportamento dettate dall'art. 143 Nuovo cod. strada sono volte inequivocabilmente a contrastare situazioni di pericolo conseguenti all'eventualità che altro veicolo invada la mezzeria non di sua pertinenza, sicché l'inosservanza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11222 del 24 marzo 2010
«La cosiddetta colpa cosciente (aggravata dalla previsione dell'evento) consiste nella rappresentazione dell'evento come possibile risultato della condotta e nella previsione e prospettazione che esso non si verificherà, e si differenzia pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39882 del 23 ottobre 2008
«L'indizio ha valore probatorio se il dato di fatto di cui si compone è connotato dal requisito della certezza, che implica la verifica processuale della sua sussistenza.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25648 del 24 giugno 2008
«In tema di delitti colposi, l'essenza della condotta colposa va ravvisata nell'oggettivo contrasto tra la condotta concretamente tenuta dal soggetto agente e quella prescritta dall'ordinamento, sempre che risulti la prevedibilità dell'evento,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13942 del 3 aprile 2008
«Non versa in colpa colui che cagiona delle lesioni personali per la propria imperizia, quando, pur privo delle necessarie competenze e capacità, si assume in condizioni di urgenza indifferibile un compito riservato a soggetto qualificato, atteso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5117 del 1 febbraio 2008
«In tema di colpa, la prevedibilità dell'evento può riconnettersi anche solo alla possibilità che lo stesso si verifichi, purché tale possibilità riveli in maniera comunque concreta le potenzialità dannose della condotta dell'agente. In tal senso,...»