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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2225 del 15 giugno 1976
«L'ispezione di persone o di cose rientra nel potere discrezionale del giudice del merito, il cui esercizio non è condizionato dall'impulso di parte. Essa non è, pertanto, compresa nel generale divieto di nuovi mezzi istruttori nel giudizio di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6176 del 30 giugno 1984
«La norma o la prescrizione di rinvio, espressamente richiamata a completamento del precetto, viene a svolgere una funzione integratrice della norma penale in bianco e ad essere, quindi, in essa incorporata. Ne discende che la norma in bianco non è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9092 del 6 ottobre 1993
«Si verifica in ipotesi di ignoranza inescusabile della legge penale, nel caso in cui il soggetto, pur dimostrando di conoscere appieno il precetto penale non vi si conformi in base a mere notizie giornalistiche, inerenti alla eventuale imminente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5436 del 9 maggio 1992
«Pur obbligando la legge penale italiana tutti coloro che, cittadini o stranieri, si trovano nel territorio dello Stato, la disposizione dell'art. 5 c.p., a seguito della nota sentenza n. 364 del 1988 della Corte costituzionale, deve intendersi nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42790 del 10 novembre 2003
«Ai fini della sussistenza del reato di falso in scrittura privata non ha alcuna rilevanza il consenso o l'acquiescenza della persona di cui venga falsificata la firma, in quanto la tutela penale ha per oggetto non solo l'interesse della persona...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16808 del 8 aprile 2004
«Un reato comune è soggettivamente politico, ai sensi dell'art. 8, comma terzo, c.p., allorché sia qualificato da un movente di natura politica, nel senso che l'agente sia stato determinato, in tutto o in parte, a delinquere al fine di incidere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6183 del 15 maggio 1980
«È manifestamente infondata — in relazione all'art. 27 della Costituzione — la questione di legittimità costituzionale degli artt. 28 e 29 del c.p. sotto il profilo che la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici sarebbe in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18678 del 15 maggio 2012
«Nel valutare l'attendibilità della legge scientifica di copertura, il giudice deve esaminare gli studi che la sorreggono, le basi fattuali sulle quali gli approfondimenti sono stati condotti, l'ampiezza, la rigorosità e l'oggettività della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24898 del 26 giugno 2007
«In materia di incidenti da circolazione stradale, l'accertata sussistenza di una condotta antigiuridica di uno degli utenti della strada con violazione di specifiche norme di legge o di precetti generali di comune prudenza non può di per sé far...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18573 del 24 aprile 2013
«In tema di omicidio, sussiste il nesso di causalità tra l'omessa adozione da parte del medico specialistico di idonee misure atte a rallentare il decorso della patologia acuta, colposamente non diagnosticata, ed il decesso del paziente, quando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35118 del 26 agosto 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 609 bis c.p., sollevata con riferimento agli artt. 3 e 25, comma secondo, della Costituzione, atteso che la nozione di «atti sessuali», richiamata dalla norma ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18638 del 22 aprile 2004
«In tema di prevenzione infortuni, il datore di lavoro deve controllare che il preposto, nell'esercizio dei compiti di vigilanza affidatigli, si attenga alle disposizioni di legge e a quelle, eventualmente in aggiunta, impartitegli; ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45705 del 10 dicembre 2008
«In tema di rapporto di causalità nel reato omissivo, qualora il verificarsi di un evento sia determinato dalla concatenazione successiva di più cause, il fatto che quella originaria, non addebitabile all'agente, sia rimasta ignota rileva solo se...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3131 del 11 marzo 1998
«In tema di nesso causale nel reato omissivo improprio, poiché non può essere accertato un rapporto naturalistico di causazione tra la condotta (carente) e l'evento, il giudice, una volta accertato sulla base di criteri probabilistici che l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6389 del 26 giugno 1996
«Al fine di affermare la responsabilità del cosiddetto autore mediato ai sensi dell'art. 48 c.p., occorre avere riguardo all'atteggiamento psichico di quest'ultimo non soltanto circa la sussistenza del dolo del reato commesso dall'ingannato (nel...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4460 del 19 aprile 1994
«Ai fini dell'applicazione del disposto dell'art. 545 c.p.p. del 1930, concernente l'annullamento parziale della impugnata sentenza da parte della Cassazione, per «parti non annullate della sentenza» devono intendersi quelle in ordine alle quali si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3060 del 24 febbraio 1989
«La disposizione dell'art. 67, cpv. c.p. non va intesa nel senso che la riduzione della pena, in caso di concorso di più circostanze attenuanti, va apportata nella misura massima di un quarto della pena - base, bensì nel senso che la pena da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5901 del 12 maggio 1980
«I limiti alla diminuzione di pena nel caso di una sola attenuante o nel caso di concorso di più circostanze attenuante, previsti rispettivamente dagli artt. 65, primo comma n. 2 e 67, primo comma n. 2 del c.p., vanno coordinati col nuovo testo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4144 del 2 maggio 1983
«Nell'ipotesi prevista dall'art. 82 c.p., l'errore cade non sull'oggetto giuridico ma sull'oggetto materiale e l'evento si considera commesso in danno della persona che si voleva offendere; questa finzione favorisce il reo il quale risponde di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 12 luglio 1975
«L'esercizio del diritto di sciopero comporta la legittimità di praticare liberamente quelle azioni sussidiarie che sono ritenute necessarie per la riuscita dell'astensione, quale il lancio di manifesti, la ripetizione di slogans, la formazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7588 del 12 luglio 1975
«Nell'intento di rendere compatto e, quindi, efficace uno sciopero, è lecito compiere opera di propaganda e persuasione verso gli incerti o i dissidenti disposti ad essere informati sui motivi che inducono il lavoratore ad astenersi dal lavoro. Ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7439 del 26 settembre 1984
«Il reato necessariamente progressivo — species del reato complesso — è quello in cui la commissione del reato maggiore implica necessariamente il passaggio attraverso il reato minore.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6775 del 22 febbraio 2005
«Il delitto di violenza sessuale (nella specie, di gruppo: art. 609 octies c.p.), considerato come circostanza della forma aggravata dell'omicidio, se commesso in un unico contesto temporale, non concorre formalmente con esso, ma in esso resta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2837 del 16 marzo 1992
«Il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione previsto dall'art. 630 c.p. è una figura autonoma di reato, qualificabile come reato complesso, poiché confluiscono in esso, come elementi costitutivi, fatti che costituirebbero per sè stessi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24696 del 31 maggio 2004
«In tema di imputabilità, la capacità di controllo delle proprie azioni va distinta dalla capacità di intendere e di volere, in quanto capacità del soggetto di modulare e calibrare la sua condotta in funzione di elementi condizionanti di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24614 del 5 giugno 2003
«In tema di imputabilità, le anomalie che influiscono sulla capacità di intendere e di volere sono le malattie mentali in senso stretto, cioè le insufficienze celebrali originarie e quelle derivanti da conseguenze stabilizzate di danni cerebrali di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4954 del 13 maggio 1993
«In tema di imputabilità, gli artt. 88 e 89 c.p. postulano una infermità di tale natura e intensità da compromettere seriamente i processi conoscitivi e volitivi della persona, eliminando o attenuando la capacità della medesima di rendersi conto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7157 del 22 maggio 1990
«Nel caso di ubriachezza volontaria, colposa o preordinata, la presunzione legale d'imputabilità non è sufficiente a fondare un giudizio di responsabilità penale, occorre, infatti, accertare la colpevolezza dell'ubriaco secondo i normali criteri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16058 del 18 novembre 1989
«Ai fini della configurabilità del concorso nel reato «proprio» di concussione di un extraneus è necessario che questi, con la propria condotta o concorra materialmente con il pubblico ufficiale a coartare, con le minacce o con altri mezzi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12368 del 14 settembre 1990
«La L. 7 febbraio 1990, n. 19 ha integralmente sostituito il disposto dell'art. 118 c.p. nel senso, tra l'altro, che le circostanze che aggravano le pene, concernenti i motivi a delinquere, l'intensità del dolo, ed il grado della colpa sono...»