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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4900 del 11 novembre 1977
«...l'inizio o la prosecuzione della prova medesima, e, quindi, postula che il giudice, nell'espletamento dei suoi doveri d'ufficio, abbia determinato il tempo, il luogo ed il modo dell'assunzione del mezzo istruttorio, a norma dell'art. 202 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16713 del 7 novembre 2003
«L'esercizio del potere di cui aIl'art. 213 c.p.c. di richiedere d'ufficio alla pubblica amministrazione le informazioni relative ad atti e documenti della stessa che sia necessario acquisire al processo (nella specie, richiesta di documentazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5557 del 25 ottobre 1982
«La facoltà di richiedere informazioni alla pubblica amministrazione costituisce esercizio di un potere discrezionale del giudice del merito, insindacabile, come tale, in sede di legittimità. Questo potere concerne, in particolare, anche...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10692 del 4 maggio 2010
«...del giudice disciplinare, va applicato l'art. 213 c.p.c., ai sensi del quale le informazioni scritte e i documenti necessari al processo possono essere richiesti d'ufficio dal giudice alla P.A., in essa compresa l'amministrazione della giustizia.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5927 del 13 dicembre 1978
«...delle ordinanze pronunciate sull'accordo dei contendenti, fissato dall'art. 177, terzo comma, n. 1, c.p.c., opera, in materia di prove, con riguardo ai mezzi disponibili dai contendenti stessi, non a quelli che il giudice può disporre d'ufficio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9359 del 6 settembre 1995
«Il principio secondo cui in materia di risarcimento del danno sia contrattuale che extracontrattuale, trattandosi di un debito di valore, l'adeguamento della reintegrazione patrimoniale all'effettivo valore monetario al momento della decisione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5870 del 12 dicembre 1978
«...difetto di interesse non è necessario che sia stata proposta una «formale eccezione» al riguardo, posto che il venir meno dell'interesse ad agire può essere, in ogni stato e grado del giudizio, dichiarato d'ufficio dal giudice ex actis.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2971 del 16 dicembre 1967
«La violazione delle disposizioni di cui agli artt. 231 e 253 c.p.c. — secondo cui, in sede di interrogatorio e di prova testimoniale, non è consentito di valersi di note e di appunti — non è rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del processo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12619 del 21 dicembre 1993
«...comporta la nullità della delazione, ma il giudice, quando la mancata sottoscrizione della delazione sia attribuibile ad omissione dell'ufficio nel curare la rituale formazione dell'atto, deve disporne la rinnovazione ai sensi dell'art. 162 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11546 del 23 novembre 1993
«...degli interessati e, perciò, rilevabile, se questi sono rimasti contumaci, dal giudice anche di ufficio, con conseguente effetto preclusivo della possibilità di fondare la decisione sulla prova legale della mancata prestazione del giuramento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 339 del 14 gennaio 1980
«...degli eredi del defunto, previa modificazione della formula de veritate in formula de scientia, non può essere disposta d'ufficio dal giudice, in quanto postula un nuovo deferimento di giuramento decisorio, rimesso all'iniziativa dell'avversario.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5622 del 9 giugno 1990
«Qualora il collegio, ammettendo il giuramento decisorio, anziché limitarsi a rinviare la causa davanti all'istruttore per un'udienza nella quale quest'ultimo, sentite le parti, fisserà il giorno in cui assumere la prova ed il termine per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11945 del 23 ottobre 1999
«...o al punto di fatto relativamente al quale il giuramento medesimo è stato ammesso —, ma si tratta di un vizio di forma che inficia il mezzo di prova ed impone, in base alla regola generale di cui all'art. 162 c.p.c., di rinnovarlo di ufficio.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6917 del 19 giugno 1995
«Tuttavia, questa insindacabilità trova un limite — configurandosi, in tal caso, un vizio di violazione di norma di diritto — tutte le volte che il giudice di merito, perché ne sia stato richiesto dalla parte o perché abbia di ufficio ritenuto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2659 del 11 febbraio 2004
«Il potere del giudice di merito di deferire il giuramento suppletorio ha natura eminentemente discrezionale — trattandosi di mezzo di prova eccezionalmente sottratto alla disponibilità delle parti ed ammissibile d'ufficio — e la valutazione circa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9150 del 7 giugno 2003
«L'indicazione dei testimoni può avvenire mediante individuazione indiretta di essi tramite la funzione espletata nell'ufficio o nell'ente di cui fanno parte, a condizione che questa consenta una sicura identificazione della persona che si intende...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1315 del 20 febbraio 1996
«...degli stessi, la prova deve essere dichiarata inammissibile, anche d'ufficio, per violazione di un precetto di carattere processuale attinente alla regolarità del contraddittorio e la decisione sul punto non è sindacabile in sede di legittimità.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 194 del 9 gennaio 2002
«...nell'esclusivo interesse delle parti e, pertanto, non sono rilevabili d'ufficio dal giudice ma, ai sensi dell'art. 157, secondo comma, c.p.c., vanno denunciate dalla parte interessata nella prima istanza o difesa successiva al loro verificarsi.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9427 del 18 dicembre 1987
«Le formalità relative all'assunzione della prova testimoniale sono stabilite non per ragioni di ordine pubblico, bensì per la tutela degli interessi delle parti e, pertanto, eventuali nullità derivanti dall'inosservanza di tali formalità (nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3282 del 4 aprile 1987
«...della prova stessa, salvo che il giudice non ritenga di invitare la parte a meglio formularla o di provvedervi d'ufficio avvalendosi dei poteri di cui all'art. 421 c.p.c., il cui mancato esercizio non è censurabile in sede di legittimità.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23428 del 22 giugno 2005
«L'inammissibilità del ricorso per cassazione (nella specie, per assoluta genericità delle doglianze) preclude ogni possibilità sia di far valere sia di rilevare di ufficio, ai sensi dell'art. 129 c.p.p., l'estinzione del reato per prescrizione,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21670 del 23 settembre 2013
«...sede di precisazione delle conclusioni e nei successivi atti di impugnazione, dovendosi altrimenti ritenere rinunciata, con conseguente sanatoria della nullità per acquiescenza, rilevabile d'ufficio dal giudice in ogni stato e grado del processo.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6383 del 1 giugno 1998
«L'atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, i motivi con l'indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11377 del 16 maggio 2006
«L'incapacità a testimoniare, prevista dall'articolo 246 c.p.c., che si identifica con l'interesse a proporre la domanda o a contraddirvi di cui all'articolo 100 c.p.c., determina la nullità della deposizione e non può essere rilevata d'ufficio, ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4165 del 2 novembre 1993
«In tema di impugnazione, non assume il carattere della genericità, che produce inammissibilità rilevabile anche di ufficio in ogni stato e grado del procedimento (artt. 591, primo comma, lettera c e 581, lettera c, c.p.p.) l'atto di appello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2401 del 26 giugno 1976
«Il giudice, usando della facoltà concessa dal secondo comma dell'art. 253 del codice di procedura civile, ben può rivolgere al teste, d'ufficio o su istanza delle parti, tutte le domande che ritiene utili a chiarire i fatti sui quali il teste è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 761 del 6 marzo 1976
«La facoltà, attribuita al giudice dall'art. 253 c.p.c., di rivolgere al testimone, anche d'ufficio, domande di chiarimento, può esercitarsi soltanto nell'ambito dei fatti specificati nei capitoli di prova articolati dalle parti, sicché è da...»
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Cassazione civile, sentenza n. 811 del 26 marzo 1952
«È incensurabile l'apprezzamento del giudice di merito circa la impossibilità di presentarsi del testimone la cui abitazione o il cui ufficio si trovi fuori della circoscrizione del tribunale, e sulla necessità quindi di delegare all'esame il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11436 del 1 agosto 2002
«L'art. 365 del c.p.c., che impone che il ricorso per cassazione sia sottoscritto per la parte da difensore munito di procura speciale, non trova applicazione allorquando la stessa parte ricorrente o la persona che agisca per suo conto avendo il...»
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Cassazione civile, sentenza n. 577 del 9 marzo 1963
«...la facoltà discrezionale che l'art. 317 c.p.c. concede al pretore di ammettere d'ufficio una prova per testi, poiché in tal caso è il giudice stesso che deve formulare i relativi capitoli o indicare le persone che su essi sono chiamate a deporre.»