-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11630 del 17 settembre 2001
«In tal caso, il diritto di abitazione (che è un atipico diritto personale di godimento e non un diritto reale) non può essere preso in considerazione, al fine di determinare il valore di mercato dell'immobile, sia perché è un diritto che l'art....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5720 del 11 aprile 2003
«Tale previsione, riferita alla retribuzione in senso tecnico, tipica del rapporto di lavoro subordinato, pubblico o privato che sia, non può pertanto essere estesa ad istituti di diversa natura, preminentemente previdenziale ed assicurativa,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15148 del 10 ottobre 2003
«In tema di divorzio e con riguardo al trattamento economico del coniuge divorziato in caso di morte dell'ex coniuge, nel caso in cui il divorzio sia stato pronunciato e l'assegno di divorzio giudizialmente stabilito durante la vigenza della...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 412 del 19 gennaio 1996
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74 che, nel modificare la normativa precedente (art. 9, L. n. 898 del 1970, già modificato dalla L. n. 436 del 1978), prevede in caso di morte di uno degli ex coniugi successivamente allo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2920 del 14 marzo 2000
«Esigenze di coordinamento sistematico (anche a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 419 del 1999) portano ad individuare nell'ambito dello stesso art. 5 (sesto comma) tali ulteriori elementi di giudizio, tra i quali potranno...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15164 del 10 ottobre 2003
«Corte Cost., sent. n. 419 del 1999); tra essi, assume rilievo nche la convivenza prematrimoniale del secondo coniuge con il de cuius la quale può essere assunta dal giudice come elemento della sua valutazione complessiva, e giustificare una...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26365 del 7 dicembre 2011
«Nel giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio, è necessario il ministero di un difensore ai sensi dell'art. 82, terzo comma, c.p.c., trattandosi di procedura camerale che risolve una controversia su diritti soggettivi e di natura...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9882 del 28 aprile 2006
«Nel processo di divorzio non trovano applicazione gli artt. 183 e 190 c.p.c., venendo in rilievo la disciplina speciale di cui all'art. 4 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74) volta ad...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11020 del 25 maggio 2005
«Tra il giudizio di nullità del matrimonio concordatario e quello avente ad oggetto la cessazione degli effetti civili dello stesso non sussiste alcun rapporto di pregiudizialità, tale che il secondo debba essere necessariamente sospeso a causa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5259 del 7 maggio 1993
«Con riguardo a sentenza di divorzio, resa dal tribunale anteriormente all'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74, l'appello, ai sensi della disposizione transitoria dell'art. 23, terzo comma di detta legge, è regolato dalla disciplina...»
-
Cassazione civile, Sez. IV, sentenza n. 19078 del 29 settembre 2005
«La norma dell'art. 14, comma 4, della L. 24 dicembre 1993, n. 537 (la quale ha natura di interpretazione autentica della normativa contenuta nel D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917), secondo cui non costituiscono reddito imponibile quei proventi di...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1980 del 30 gennaio 2000
«Viene in tal modo a mancare lo stesso presupposto dell'imposizione fiscale, senza che assuma alcun rilievo la circostanza che la somma corrisposta dal conduttore resti ugualmente dovuta (ad esempio, a titolo di risarcimento del danno per omessa...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1980 del 30 gennaio 2006
«Viene in tal modo a mancare lo stesso presupposto dell'imposizione fiscale, senza che assuma alcun rilievo la circostanza che la somma corrisposta dal conduttore resti ugualmente dovuta (ad esempio, a titolo di risarcimento del danno per omessa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23691 del 13 novembre 2015
«In caso di cessazione degli effetti civili di un matrimonio contratto all'estero da due cittadini stranieri, il diritto della moglie di utilizzare l'esclusivo cognome del marito, acquisito, con il consenso di quest'ultimo, al momento...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 8875 del 11 aprile 2013
«Il giudice competente per l'apertura della tutela in caso di interdizione legale va individuato, ai sensi del combinato disposto degli artt. 662 cod. proc. pen. e 343 cod. civ., con riferimento al domicilio del condannato, da presumersi, ai sensi...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12738 del 10 giugno 2011
«L'accertamento della conoscenza o conoscibilità, da parte di quest'ultimo, di detta condizione deve essere compiuto dal giudice della delibazione con piena autonomia rispetto al giudice ecclesiastico e con particolare rigore, giacché detto...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12531 del 17 giugno 2015
«Ne consegue che, ai sensi dell'art. 75 cod. proc. civ., analogicamente applicabile, per identità di "ratio", alla cartella di pagamento, la notifica al solo inabilitato, che non sia effettuata pure nei confronti del curatore, è giuridicamente...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21234 del 9 agosto 2019
«Da ciò consegue che, nel valutare l'inadeguatezza dei mezzi dell'ex coniuge che ne faccia richiesta, o l'impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive, si deve tener conto, utilizzando i criteri di cui all'art. 5, comma 6, della l. n. 898...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28196 del 10 dicembre 2020
«Nondimeno, il rilievo che la collazione può comportare di fatto l'eliminazione di eventuali lesioni di legittima, consentendo agli eredi legittimi di conseguire nella divisione proporzioni uguali, non esclude che il legittimario possa...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6631 del 24 marzo 2006
«In tema di rapporti giuridici sorti da contratto, la cosiddetta "presupposizione" deve intendersi come figura giuridica che si avvicina, da un lato, ad una particolare forma di "condizione", da considerarsi implicita e, comunque, certamente non...»
-
Corte costituzionale, sentenza n. 442 del 16 dicembre 1993
«La disciplina dell'indennità di esproprio delle aree edificabili, prevista dall'art. 5-bis del D.L. 11 luglio 1992, n. 333, non è suscettibile di comparazione con la fattispecie della cosiddetta accessione invertita (o occupazione espropriativa) -...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 2688 del 7 febbraio 2007
«In materia urbanistica ed edilizia, la giurisdizione (residuale) del giudice ordinario è invocabile solo quando i comportamenti materiali dell'amministrazione, comportanti immissione in possesso del fondo privato, la sua mera detenzione o la sua...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8557 del 5 maggio 2004
«Il proprietario di un'area, che sia stata requisita ai sensi dell'art. 3 del D.L. 26 novembre 1980, n. 776 (convertito dalla legge 22 dicembre 1980, n. 874), recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del novembre...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 30246 del 20 novembre 2019
«Tale ultimo diritto si estingue per non uso, ai sensi dell'art. 954, comma 4, c.c., se entro il ventennio la costruzione non sia stata edificata quanto meno nella struttura essenziale ed il suo rilievo costituisce una eccezione in senso proprio,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 22579 del 16 ottobre 2020
«Essendo la servitù di passaggio, per sua natura, discontinua, ai fini della prescrizione, non assumono rilievo la visibilità delle opere nei confronti del fondo servente ed il carattere sporadico e non apparente dell'esercizio, se la situazione...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 7618 del 18 marzo 2019
«In tema di condominio di edifici, l'art 1102 c.c. sull'uso della cosa comune da parte di ciascun partecipante non pone alcun limite minimo di tempo e di spazio per l'operatività delle limitazioni del predetto uso, pertanto può costituire abuso...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16948 del 25 giugno 2019
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, lo scostamento dal "valore normale" del prezzo di transazione ex art. 9 del d.P.R. n. 917 del 1986 può assumere rilievo, anche per operazioni infragruppo interne, quale elemento indiziario ai fini...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16366 del 30 luglio 2020
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, ai fini del valore da attribuire alle partecipazioni sociali, lo scostamento dal cd. "valore normale" del prezzo di transazione di cui all'art. [[n9tuir]] T.U.I.R. assume rilievo quale parametro...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 14548 del 28 maggio 2019
«La decorrenza del termine di decadenza del diritto al rimborso di un'imposta sui redditi dichiarata, in epoca successiva al pagamento, incompatibile con il diritto unionale da una sentenza della Corte di Giustizia, dalla data del versamento o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6769 del 19 marzo 2018
«La questione relativa alla mancata trascrizione in un'apposita nota di una clausola del regolamento di condominio contenente limiti alla destinazione delle proprietà esclusive, ed alla conseguente inopponibilità di tali limiti ai terzi acquirenti,...»