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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13490 del 25 novembre 1999
«La mancata identificazione del proponente da parte dell'autorità che ha ricevuto la querela non genera invalidità dell'atto bensì integra una mera irregolarità di ordine amministrativo, del tutto irrilevante ai fini della procedibilità dell'azione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14109 del 10 dicembre 1999
«In tema di patteggiamento, nel caso in cui la scelta pattizia volta all'applicazione della pena su richiesta ricada anche su una ipotesi di reato la cui prescrizione sia maturata anteriormente alla scelta stessa, deve ravvisarsi da parte...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1462 del 16 aprile 1999
«Ai fini della sospensione dei termini di custodia cautelare (art. 304, comma 2, c.p.p.), la particolare complessità del dibattimento può essere ritenuta dal giudice dell'appello ancor prima della decisione sulle richieste di rinnovazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14641 del 23 dicembre 1999
«Ricorrono gli estremi del reato di abuso di ufficio nel comportamento del vigile urbano che elevi contravvenzione a un soggetto e non a un altro se si siano resi entrambi autori della medesima infrazione al codice della strada (divieto di sosta)....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1687 del 11 febbraio 1999
«In tema di abuso di ufficio (art. 323 c.p.) l'evento deve essere ingiusto in sé, e non come riflesso della violazione di norme o dell'omessa astensione da parte del pubblico ufficiale. Tale ingiustizia intrinseca va ravvisata quando la persona...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 179 del 8 gennaio 1999
«Integra il reato di abuso di ufficio secondo la previsione dell'art. 323 c.p., nella formulazione introdotta con l'art. 1 della L. 16 luglio 1997, n. 234, il comportamento dell'amministratore comunale che, nella qualità di sindaco, tolleri che il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1859 del 16 giugno 1999
«Ogni contrasto che impedisca la prosecuzione del procedimento va eliminato con la procedura del conflitto: la nozione dei «casi analoghi», prevista dall'art. 28, comma 2, c.p.p., non deve, infatti, essere intesa in senso restrittivo, poiché la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1880 del 25 giugno 1999
«Il giudice dell'esecuzione non può applicare d'ufficio la confisca di cui all'art. 19 L. 28 febbraio 1985 n. 47, e ciò in quanto tale misura — che ha natura di sanzione amministrativa obbligatoria, automatica ed accessoria all'accertamento, anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 191 del 3 marzo 1999
«In materia di riesame delle misure cautelari personali, qualora il provvedimento coercitivo venga impugnato dal solo indagato, l'avviso dell'udienza va notificato ad entrambi i difensori di fiducia cui l'indagato ha diritto; qualora, invece, il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2133 del 4 giugno 1999
«Il reato di cui all'art. 323 c.p., così come modificato dalla legge 16 luglio 1997 n. 234, è un reato di evento, che consiste nel vantaggio del pubblico ufficiale o di altri oppure nel danno ingiusto arrecato ad altri. Ciò significa che l'abuso è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2241 del 28 settembre 1999
«Nel giudizio di legittimità è consentito all'imputato ed al pubblico ministero formulare davanti al collegio, nei preliminari dell'udienza, una richiesta di applicazione della pena concordata ancorché sulla precedente diversa proposta del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2482 del 27 agosto 1999
«Poiché le pronunce sulle istanze di revoca o modifica della misura cautelare applicata all'estradando fanno parte del procedimento finalizzato all'estradizione e sono espressione della «competenza accessoria» del giudice che su questa deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2869 del 2 marzo 1999
«In tema di titolarità del diritto di querela, e dunque di individuazione della persona offesa, cui tale diritto compete, deve intendersi tale il soggetto passivo del reato, ossia colui che subisce la lesione dell'interesse penalmente protetto....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2877 del 3 marzo 1999
«Chi si sia impossessato, mediante furto, di una carta di credito o analogo documento, non può rispondere, per il solo fatto dell'acquisito possesso, anche del reato di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv. con modif. in legge 5...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2925 del 20 maggio 1999
«L'inosservanza del termine di cinque giorni previsto dall'art. 309, comma quinto, c.p.p., e decorrente dal giorno di presentazione dell'istanza di riesame al tribunale, comporta la perdita di efficacia dell'ordinanza che dispone la misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3409 del 27 gennaio 1999
«La richiesta del P.M. di emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere al Gip è atto che necessariamente deve essere trasmesso al giudice del riesame, essendo tale richiesta il presupposto della misura cautelare ex art. 291 c.p.p., in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3531 del 21 giugno 1999
«Il termine perentorio di cinque giorni per la trasmissione degli atti al tribunale del riesame, a norma dell'art. 309, comma 5, c.p.p., decorre dal giorno in cui la richiesta di riesame è pervenuta alla cancelleria del tribunale anche quando la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5214 del 2 dicembre 1999
«In tema di indagini difensive, poiché nel vigente sistema processuale penale, l'accusa e la difesa (pur nel rispetto delle differenti funzioni e dei diversi poteri di cui sono titolari) sono poste sullo stesso piano, il difensore dell'indagato e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5748 del 12 gennaio 1999
«Al tribunale del riesame devono essere trasmessi tutti gli atti presentati al giudice a norma dell'art. 291, comma 1, c.p.p. La omessa trasmissione di parte di essi vale a configurare inottemperanza all'obbligo sancito dall'art. 309, comma 5,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6024 del 13 maggio 1999
«In tema di abuso d'ufficio, finalizzato ad arrecare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, il soggetto destinatario della situazione di ingiusto profitto, conseguente alla violazione di norme di legge o di regolamento commessa dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6359 del 3 febbraio 1999
«Attesa l'applicabilità, anche in favore di soggetti che siano stati condannati per taluno dei reati previsti dall'art. 4 bis dell'ordinamento penitenziario, dell'affidamento in prova in casi particolari, quale ora previsto e disciplinato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7131 del 7 giugno 1999
«Deve ritenersi fondata la censura di manifesta illogicità della motivazione della sentenza di condanna per il c.d. furto di cose di antichità e d'arte (art. 67 della legge 1 giugno 1939 n. 1089), laddove la sentenza ha tratto argomento per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 784 del 21 gennaio 1999
«In tema di rifiuto di atti di ufficio, per atto di ufficio che per «ragione di giustizia» deve essere compiuto senza ritardo, al pari di quanto previsto dall'art. 650 c.p., deve intendersi qualunque provvedimento od ordine autorizzato da una norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 84 del 18 febbraio 1999
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, pur dovendosi ammettere che un'adeguata comprensione dei fenomeni associativi di stampo mafioso non può prescindere dai risultati di serie ed accreditate indagini di ordine socio-criminale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 843 del 29 aprile 1999
«Qualora la richiesta di riesame non venga presentata direttamente presso la cancelleria del competente tribunale, ma venga presentata presso la pretura del luogo in cui si trova il richiedente ovvero venga spedita per posta, il termine di cinque...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 850 del 7 aprile 1999
«Qualora sia proposto ricorso per cassazione da parte dell'imputato avverso ordinanza del tribunale, quale giudice del dibattimento, di rigetto di istanza di scarcerazione per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare con riserva dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8874 del 13 luglio 1999
«Alla disciplina transitoria dettata per il giudizio di cassazione dall'art. 3 della L. 19 gennaio 1999, n. 14, non è applicabile la norma dell'art. 599, comma 5, c.p.p., nella parte in cui prevede la possibilità di riproporre nel dibattimento la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9132 del 16 luglio 1999
«In tema di aggravanti del delitto di furto, il giudice assolve l'obbligo di motivazione in ordine alla circostanza relativa al bagaglio dei viaggiatori (art. 625 n. 6 c.p.) se chiarisce sulla base di quali concrete emergenze dibattimentali possa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 950 del 6 luglio 1999
«In tema di appartenenza a sodalizi mafiosi, le disposizioni sulla confisca mirano a sottrarre all'indiziato tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscono il reimpiego, senza distinguere se tali attività siano o no di tipo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10150 del 26 settembre 2000
«Nel delitto di calunnia il dolo non è integrato dalla mera coscienza e volontà della denuncia, ma richiede, da parte dell'agente, l'immanente consapevolezza dell'innocenza dell'incolpato, non ravvisabile nei casi di dubbio o di errore ragionevole....»