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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6278 del 22 giugno 1990
«Detta decorrenza non può subire differimenti per l'ipotesi in cui l'amministratore in conflitto sia anche il dominus della società, e quindi sia in grado di interferire sulle decisioni assembleari (inclusa quella d'impugnazione del contratto),...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5861 del 16 marzo 2006
«Il possesso di una servitù «atipica» può legittimamente dare luogo all'acquisto per usucapione del corrispondente diritto, il principio essendo coerente con il disposto degli articoli 1031 e 1061 c.c., i quali annoverano l'usucapione tra i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10481 del 22 ottobre 1998
«Per il principio tantum praescriptum quantum possessum, il termine prescrizionale acquisitivo a titolo originario di un diritto di servitù, nel caso di modifica dell'opera per il suo esercizio rispetto ad altra precedente, decorre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6238 del 15 marzo 2010
«Posto che, in via generale, un giudicato può spiegare efficacia riflessa anche nei confronti di soggetti rimasti estranei al rapporto processuale solo quando contenga l'affermazione di una verità che non ammetta la possibilità di un diverso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8056 del 14 giugno 2001
«Colui che abbia acquistato la proprietà ed il possesso di un bene da chi ne abbia spogliato il legittimo proprietario/possessore, pur potendo invocare la propria buona fede per estraneità allo spoglio ove sia convenuto in reintegrazione dallo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17988 del 7 settembre 2004
«La detenzione di un bene da parte di un coerede non priva gli altri coeredi (non detentori) del compossesso del bene ereditario, perché costoro succedono nella stessa situazione possessoria che faceva capo al de cuius senza necessità di alcun...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16136 del 8 luglio 2010
«Il conduttore ha diritto al risarcimento del danno in caso di mancata riparazione della cosa locata, stante l'obbligo del locatore di provvedere alle riparazioni eccedenti la normale manutenzione. Quando, poi, dette riparazioni hanno il carattere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8075 del 22 maggio 2003
«Inoltre, costituendo il possesso, ai sensi dell'art. 1140 c.c., un potere di fatto che si manifesta in un'attività corrispondente all'esercizio non solo della proprietà, ma di ogni altro diritto reale, l'erede di chi possedeva la cosa come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15322 del 4 dicembre 2001
«L'eccezione feci, sed iure feci, pertanto, è ammessa in sede possessoria se investe non già lo ius possidendi , ma lo ius possessionis , dovendo consistere nella deduzione non di un diritto, ma di un altro possesso, incompatibile con quello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4928 del 27 aprile 1993
«Il possessore di un edificio che chieda con l'azione di manutenzione la cessazione della turbativa del suo possesso, derivante dall'inosservanza della distanza legale da parte del frontista che sopraelevi sullo stesso fronte sul quale aveva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4039 del 5 settembre 1978
«Al fine dell'esperibilità della denuncia di nuova opera, ai sensi dell'art. 1171 c.c., non è sufficiente un qualsiasi mutamento innovativo dello stato dei luoghi, occorrendo che questo mutamento presenti caratteri oggettivi tali da far sorgere un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1778 del 29 gennaio 2007
«In tema di danno temuto, il pericolo di danno alla salute, ai fini dell'ammissibilità dell'istanza cautelare ex art. 1172 c.c., non assume rilievo caratterizzante ed esclusivo ove tale pericolo costituisca conseguenza della menomazione delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24701 del 24 novembre 2009
«In base al principio dell'autonomia negoziale, deve ritenersi consentita la possibilità della contemporanea costituzione, a carico dello stesso immobile e tra le stesse parti, sia di un diritto di superficie avente ad oggetto lo spazio aereo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21930 del 15 ottobre 2009
«Non viola il principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato il giudice di merito che a fronte della domanda di accertamento del diritto di proprietà su di un immobile, riconosca invece il diritto di superficie, costituendo questo un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10297 del 29 aprile 2010
«Il principio dell'apparenza del diritto e dell'affidamento, traendo origine dalla legittima e quindi incolpevole aspettativa del terzo di fronte ad una situazione ragionevolmente attendibile, anche se non conforme alla realtà, non altrimenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 703 del 19 gennaio 2004
«Il principio dell'apparenza del diritto e dell'affidamento, traendo origine dalla legittima e quindi incolpevole aspettativa del terzo di fronte ad una situazione ragionevolmente attendibile, anche se non conforme alla realtà, non altrimenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5818 del 16 novembre 1984
«L'apparenza del diritto può essere invocata anche quando la situazione apparente non coincide con quella risultante dai pubblici registri, ove questa non venga in rilievo direttamente, ma solo come presupposto di una fattispecie complessa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1317 del 6 aprile 1977
«È consentita, con opportune cautele, l'applicazione analogica del principio dell'«apparenza del diritto» a casi diversi da quelli espressamente contemplati dalla legge, purché l'erroneo convincimento incolpevole risulti determinato da un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2500 del 23 giugno 1975
«Il principio dell'apparenza del diritto e dell'affidamento, fondato sull'incolpevole aspettativa del terzo di fronte ad una situazione ragionevolmente attendibile, ancorché non conforme a realtà, non opera quando il terzo sia messo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16164 del 2 agosto 2005
«Non può qualificarsi inadempimento delle obbligazioni nascenti da un determinato rapporto giuridico (e neppure fatto illecito extracontrattuale) la comunicazione alla controparte di avere l'intenzione di interpretare ed applicare in un certo modo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17871 del 24 novembre 2003
«In materia di esercizio di attività professionale, il professionista è responsabile anche per colpa lieve (art. 1176, secondo comma, c.c.), salvo che la prestazione dedotta in contratto implichi la soluzione di problemi tecnici di speciale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5928 del 23 aprile 2002
«II professionista, nella prestazione dell'attività professionale, sia questa configurabile come adempimento di un'obbligazione di risultato o di mezzi, è obbligato, a norma dell'art. 1176 c.c., ad usare la diligenza del buon padre di famiglia; la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1228 del 28 gennaio 2003
«Incorre, pertanto, nella predetta responsabilità professionale il notaio che, con riferimento alla procura speciale presentatagli dal sedicente rappresentante della parte venditrice, non ne accerti con cura l'autenticità, senza che, in relazione a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 108 del 10 aprile 2000
«In assenza di espresse disposizioni, o di principi generali desumibili da una interpretazione sistematica, deve riconoscersi al creditore di una determinata somma, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, la facoltà di chiedere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12324 del 10 giugno 2005
«Qualunque sia l'entità del debito pecuniario, non può prescindersi dal consenso espresso o presunto del creditore al fine di estinguere il debito in modo diverso dal pagamento in moneta; in particolare, non contrastano con questo principio nè la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 158 del 14 gennaio 1986
«Pertanto, dopo la dichiarazione con la quale il creditore recede dalla precedente tolleranza e trascorso il tempo materialmente necessario per l'esecuzione della prestazione, ogni ulteriore ritardo del debitore costituisce inadempimento colpevole....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3024 del 15 marzo 1995
«In tema di pegno di crediti, il mero scambio dei consensi produce solo gli effetti prodromici disciplinati dagli artt. 2801 e 2802 c.c, ma non dà luogo, di per sé solo, alla nascita del diritto reale di garanzia sul credito, poiché questo sorge...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20906 del 27 ottobre 2005
«In relazione alla norma di cui all'art. 1189 c.c., che riconosce effetto liberatorio al pagamento fatto dal debitore in buona fede a chi appare legittimato a riceverlo, il principio dell'apparenza del diritto, che mira alla tutela della buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20858 del 27 ottobre 2005
«Nel caso di trasformazione in unico rapporto di lavoro a tempo indeterminato di più contratti a termine succedutisi tra le stesse parti, per effetto dell'illegittimità dell'apposizione dei termini, o comunque dell'elusione delle disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9714 del 3 maggio 2011
«Ne consegue che ove il lavoratore, a giustificazione della mancata prestazione, invochi la rilevanza scriminante del putativo esercizio del diritto di sciopero, l'inadempimento è incolpevole solo se il convincimento dello stesso si sia...»