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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11556 del 6 novembre 1995
«Nell'ipotesi di sospensione necessaria del giudizio in relazione alla pendenza di controversia prevista dall'art. 295 c.p.c. dinanzi allo stesso o ad altro giudice, qualora la suddetta controversia sia venuta ad estinguersi, la riassunzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3718 del 14 febbraio 2013
«Durante la sospensione del processo, secondo l'art. 298, primo comma, c.p.c., non possono essere compiuti atti del procedimento, con la conseguenza che è inefficace, in quanto funzionalmente inidonea a provocare la riattivazione del processo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4427 del 4 marzo 2004
«L'articolo 298 c.p.c., secondo cui durante la sospensione non possono essere compiuti atti del procedimento, implica il divieto anche di quegli atti processuali diretti alla riattivazione del processo se compiuti prima del passaggio in giudicato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32301 del 31 luglio 2003
«Ai fini del decorso dei termini per la proposizione dell'impugnazione, la legge attribuisce valore solo ed esclusivamente al verificarsi degli eventi indicati dall'art. 585, comma 2, lett. a), b) e c), per cui nessun rilievo può attribuirsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37738 del 8 novembre 2002
«In tema di cosa giudicata, dalla lettura coordinata degli artt. 648, comma 2 e 591, comma 2 c.p.p. emerge che, al di fuori dell'ipotesi della revisione, la sentenza diventa automaticamente irrevocabile soltanto nel caso in cui non sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1805 del 29 ottobre 1990
«In tema di decorrenza del termine previsto per la riabilitazione dall'art. 179 c.p. nel caso di condanna a pena condizionalmente sospesa, conseguendo l'estinzione del reato all'impossibilità di eseguire la pena per il decorso del termine previsto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26041 del 23 dicembre 2010
«La norma dell'art. 95, terzo comma, legge fall. - nel testo applicabile "ratione temporis", anteriore alla sostituzione disposta dall'art. 80 del d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5 - va interpretata estensivamente e trova applicazione, pertanto, anche...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36764 del 11 ottobre 2001
«La sospensione dell'ordine di carcerazione, prevista dall'art. 656 c.p.p. (modificato dal decreto legge 24 novembre 2000 n. 341, convertito nella legge 19 gennaio 2001, n. 4) in favore del condannato che sia ristretto agli arresti domiciliari al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 104 del 3 gennaio 2013
«La prosecuzione degli arresti domiciliari, a seguito del passaggio in giudicato della condanna ed in costanza della sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'art. 656, comma decimo, c.p.p., non preclude la misura alternativa dell'espulsione ex...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25919 del 26 giugno 2001
«In tema di esecuzione di pene detentive, quando il condannato si trova agli arresti domiciliari per il fatto oggetto della condanna, deve essere applicato il decimo comma dell'art. 656 c.p.p. e, nel caso in cui il tribunale di sorveglianza abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14895 del 19 aprile 2002
«La sospensione dell'esecuzione di pene detentive brevi, che la legge impone fino a quando non sia inutilmente scaduto il termine per l'istanza di concessione delle misure alternative alla detenzione, o non sia intervenuta la decisione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2347 del 24 luglio 1993
«In caso contrario occorre procedere a cumuli parziali raggruppando in ognuno le condanne relative a reati commessi anteriormente ad ogni periodo di detenzione e sottraendo singolarmente il periodo riferibile; inoltre, ordinando i reati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5003 del 27 settembre 1999
«L'art. 670, n. 1, c.p.p., nel demandare, fra l'altro, al giudice dell'esecuzione il compito di valutare «anche nel merito, l'osservanza delle garanzie previste nel caso di irreperibilità del condannato», intende riferirsi soltanto alle eventuali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3517 del 8 luglio 1998
«A tal fine, il giudice dell'esecuzione non può attribuire rilievo alle nullità eventualmente verificatesi nel corso del processo di cognizione in epoca precedente a quella del passaggio in giudicato della decisione. ma deve limitare il proprio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9405 del 27 giugno 2002
«...a tale categoria di creditori la legge attribuisce, nella sola fase di esecuzione del concordato, il solo diritto all'accantonamento delle somme, se dovute e nella misura accertata in conseguenza del passaggio in giudicato della relativa sentenza.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10634 del 9 maggio 2007
«Pertanto, la legittimazione attiva alla ripetizione dei pagamenti effettuati in eccedenza dal curatore nel corso della liquidazione postconcordataria deve essere riconosciuta all'ex fallito che, con il passaggio in giudicato della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28492 del 22 dicembre 2005
«In caso di ammissione del debitore al concordato fallimentare con assunzione dei relativi obblighi da parte di un terzo, il passaggio in giudicato della sentenza di omologazione del concordato non impedisce la prosecuzione dei giudizi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5818 del 24 giugno 1996
«Dal tenore della norma contenuta dall'art. 130 L. fall. — il quale dispone che la sentenza di omologazione del concordato è provvisoriamente esecutiva e che alle scadenze stabilite per i pagamenti, se la sentenza non è passata in giudicato, le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3008 del 16 aprile 1988
«Dopo il passaggio in giudicato della sentenza omologativa del concordato fallimentare che provoca la chiusura (art. 131 ult. comma legge fall.) e la cessazione degli effetti della procedura fallimentare (art. 120 legge fall.), ed in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1490 del 17 giugno 1994
«Non può farsi ricorso a tale norma per il caso di successioni di leggi incriminatrici nel tempo, ai fini della rideterminazione della pena. (Nella fattispecie la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso avverso ordinanza che aveva respinto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2672 del 9 settembre 1996
«...valutare i presupposti soggettivi per la sospensione condizionale della pena, non deve tener conto di condanne per reati urbanistici o edilizi di cui sia stata dichiarata l'estinzione per sanatoria dopo il passaggio in giudicato della sentenza.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 448 del 8 aprile 1999
«Le cause di estinzione del reato che possono essere dichiarate in sede esecutiva, ai sensi dell'art. 676 c.p.p., sono esclusivamente quelle che operano dopo la condanna, cioè successivamente al passaggio in giudicato del provvedimento con cui la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6532 del 11 giugno 1991
«La restituzione della cosa sequestrata e non confiscata, non disposta nel corso del giudizio di cognizione, deve avere luogo dopo il passaggio in giudicato della sentenza, ai sensi degli artt. 262, comma quarto, e 263, comma sesto, nuovo c.p.p.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 567 del 24 gennaio 1981
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 168 legge fall., in riferimento all'art. 24 Cost., nella parte in cui dispone che, dalla data della presentazione del ricorso per l'ammissione alla procedura di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6166 del 17 aprile 2003
«...— previsto dal primo comma del medesimo art. 168 in ordine al divieto per i creditori di iniziare o proseguire azioni esecutive sul patrimonio del debitore — della data del passaggio in giudicato della sentenza di omologazione del concordato.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 24427 del 2 ottobre 2008
«In tema di ammissione del contribuente alla procedura di concordato preventivo, l'art. 168 legge fall., nel vietare l'inizio ovvero la prosecuzione di azioni esecutive sul patrimonio del debitore sino al passaggio in giudicato della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9488 del 28 giugno 2002
«L'ordinanza con la quale, nell'ambito di una procedura esecutiva individuale, essendo già intervenuta la aggiudicazione dei beni pignorati, il giudice dell'esecuzione dichiari improcedibile l'ulteriore successiva fase del trasferimento dei beni,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24476 del 2 ottobre 2008
«In tema di concordato preventivo, la norma di cui all'art. 168, primo comma, legge fall., che fa divieto ai creditori di iniziare o proseguire azioni esecutive sul patrimonio del debitore dalla data della presentazione del ricorso per l'ammissione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9643 del 20 maggio 2004
«Nella procedura concordatoria, a differenza di quanto accade nel fallimento, il debitore è l'unico legittimato passivo in ordine alla verifica dei crediti dopo l'omologazione del concordato preventivo con cessione dei beni, sussistendo la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7953 del 7 luglio 1998
«Il principio del ne bis in idem statuito dall'art. 649 c.p.p. postula una preclusione derivante dal giudicato formatosi per l'eadem res e l'eadem persona, e presuppone la produzione innanzi al giudice di merito della sentenza irrevocabile, per il...»