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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 601 del 29 gennaio 1997
«Infatti, per la scelta non manifestamente irragionevole operata dal legislatore, è stato ritenuto prevalente l'interesse a garantire l'esercizio della caccia, per cui una pratica venatoria che è consentita dalla legge 11 febbraio 1992 n. 157 non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10023 del 25 maggio 2004
«Con riguardo a procedimento pendente alla data del 30 aprile 1995, per il quale viene in considerazione il regime normativo anteriore alla novella del codice di rito di cui alla legge n. 353 del 1990 e successive modificazioni, ove la causa venga...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8128 del 28 aprile 2004
«Ne consegue che, qualora sia stata introdotta dall'attore un'azione per denuncia di nuova opera che (come nella specie) esprima anche l'intento di esercitare un'azione di reintegrazione o manutenzione nel possesso di un bene immobile, la richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1014 del 23 gennaio 2003
«...la qualificazione dei fatti addotti come «causa non imputabile», operata dalla parte, non è però vincolante per il giudice, il quale può ritenere che l'evento addotto dalla parte non sia in rapporto causale con il verificarsi della decadenza.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1225 del 19 febbraio 1990
«...contratti assicurativi, per ciascuna operazione commerciale, senza che rilevi che la suddetta comunicazione sia obbligatoria e che il premio per l'assicurazione del singolo credito vada commisurato all'ammontare complessivo di tutte le operazioni.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15408 del 10 agosto 2004
«Nel sistema vigente opera il principio cosiddetto dell'acquisizione della prova, in forza del quale ogni emergenza istruttoria, una volta raccolta, è legittimamente utilizzabile dal giudice indipendentemente dalla sua provenienza, ed il risultato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1756 del 13 luglio 1967
«Le seconde, pur avendo un'identica funzione dichiarativa, mirano allo scopo ulteriore di creare uno status giuridico dapprima inesistente e, pertanto, avendo effetti costitutivi, operano ex nunc, in quanto servono esse stesse come titolo o causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3274 del 10 febbraio 2011
«Il procedimento per l'omologazione del concordato fallimentare - come disciplinato dall'art. 129 legge fall., nel testo introdotto dal d.l.vo 9 gennaio, n. 5 - non prevede l'impulso d'ufficio, bensì l'iniziativa di parte, mediante ricorso ex art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1600 del 24 gennaio 2008
«Qualora il fallito, dopo l'apertura della procedura concorsuale, intraprenda una nuova attività economica autorizzata e si avvalga della collaborazione di un terzo, i pagamenti in favore di quest'ultimo eseguiti dal fallito ricadono nel regime...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12159 del 10 dicembre 1993
«Qualora il fallito, dopo la data dell'apertura della procedura concorsuale, intraprenda una nuova attività d'impresa, e si avvalga, per le operazioni finanziarie ad essa inerenti, di un conto corrente bancario, i relativi atti non ricadono nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 848 del 26 gennaio 1994
«L'inottemperanza all'ordine (o invito) dell'Autorità di presentarsi, entro il termine stabilito, ad uffici di polizia per fornire informazioni o per esibire documenti ai fini dell'accertamento delle violazioni amministrative previste dal vigente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12545 del 8 luglio 2004
«L'art. 183, quarto comma, c.p.c. (nel testo risultante dalla sostituzione operata dall'art. 17 della legge 26 novembre 1990, n. 353), nel consentire all'attore di formulare nella prima udienza di trattazione la nuova domanda o la nuova eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14338 del 9 agosto 2012
«...abbia posto le risultanze a fondamento del gravame, incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice di appello che disponga la rinnovazione delle operazioni peritali, derivandone la nullità della nuova consulenza e della sentenza che vi aderisca.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1817 del 1 luglio 1999
«Analoga previsione non si rinviene né nell'art. 456 per il caso in cui il decreto che dispone il giudizio sia emesso a seguito di opposizione a decreto penale di condanna, né nel rinvio alle disposizioni di quest'ultima norma operato dall'art. 464...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 930 del 16 febbraio 1989
«...indicati dall'art. 416 c.p.c.) e del decreto di fissazione della nuova udienza. (Principio affermato con riguardo ad un caso di riassunzione operata dal Ministero del tesoro-Ufficio liquidazioni succeduto ad un ente mutualistico soppresso).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18962 del 16 settembre 2011
«In tema di ammissibilità di nuovi mezzi di prova in grado d'appello, deve escludersi che dal vigente regime processuale possa ricavarsi un onere della parte, sancito a pena di decadenza, di produrre nel giudizio di primo grado gli eventuali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40526 del 5 novembre 2007
«In tema di mandato di arresto europeo, nell'ipotesi del successivo ingresso di uno Stato nell'ambito dell'Unione europea, è applicabile la disciplina del mandato d'arresto europeo e non la diversa normativa in ordine al procedimento estradizionale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5597 del 12 febbraio 2002
«Il divieto di reiterazione della sospensione dell'esecuzione di pena detentiva per la stessa condanna — previsto dall'art. 656, comma 7, c.p.p., del testo riformato ex art. 1 della legge 27 maggio 1998, n. 165 — è operante anche nei casi in cui la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2347 del 24 luglio 1993
«Il calcolo unitario delle pene concorrenti può eseguirsi solo se queste siano integralmente cumulabili, si che, eseguito il cumulo ed effettuata l'eventuale riduzione a norma dell'art. 78 c.p., la carcerazione presofferta sia da esso detraibile in...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2674 del 22 febbraio 2012
«In tema di omologazione del concordato fallimentare, secondo la nuova disciplina di cui al D.L.vo 9 gennaio 2006, n. 5, è ammissibile la proposta proveniente da un terzo e che contempli a suo favore, in sede di esecuzione, un'eventuale eccedenza -...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1544 del 22 febbraio 1993
«I giudici, rilevato che il reato era iniziato in Italia quando era stato deciso il disegno criminoso, progettata ed organizzata l'operazione, preparati i serbatoi di benzina dell'auto, hanno escluso che fosse necessaria la richiesta del Ministero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1095 del 14 marzo 1998
«In relazione ad essa, la S.C., nell'enunciare il principio di cui in massima, ha ritenuto corretto l'operato della corte di merito, che aveva giudicato inidoneo il mezzo probatorio indicato dall'istante ad inficiare la pregressa affermazione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37788 del 16 novembre 2006
«Il principio del ne bis idem è applicabile anche nel procedimento di prevenzione, ma la preclusione del giudicato opera rebus sic stantibus e non preclude l'esame di nuove e diverse circostanze, siano esse sopravvenute, anteriori o emerse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45815 del 11 dicembre 2008
«Il principio del "ne bis in idem" è applicabile anche nel procedimento di prevenzione, ma la preclusione del giudicato opera "rebus sic stantibus" e non impedisce l'esame di nuove e diverse circostanze, siano esse sopravvenute, anteriori o emerse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33077 del 4 ottobre 2006
«In tema di procedimento di prevenzione, la preclusione derivante da giudicato non opera come per la decisione di merito, in quanto la decisione di prevenzione non accerta la sussistenza di un fatto reato o la responsabilità di un soggetto, sicché,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 409 del 20 marzo 1999
«...il giudice competente all'adozione di una nuova misura cautelare, giacché il divieto di ne bis in idem può operare nella fase cautelare solo quando l'annullamento del precedente provvedimento impositivo sia stato disposto per ragioni di merito.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1597 del 2 giugno 1997
«In tema di misure cautelari personali può parlarsi di «giudicato cautelare», quale situazione valutabile naturalmente solo rebus sic stantibus, solo quando vi sia identità dei fatti posti a fondamento della misura, ferma la possibilità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15304 del 29 novembre 2000
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il piano di riparto, formato dal commissario liquidatore al fine di richiedere ai soci le somme necessarie per l'estinzione delle passività sociali, a norma dell'art. 151 l. fall. — applicabile, per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4792 del 26 marzo 2012
«...fissazione di una nuova adunanza, pur in mancanza di particolari ragioni ostative alla decisione nell'adunanza già fissata, contrasterebbe con l'obbiettivo del sollecito espletamento delle operazioni di verifica dei crediti perseguito dalla legge.»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3106 del 13 settembre 1994
«...da quelli delineati con la sentenza irrevocabile, né valutare i fatti accertati, in modo difforme da quanto ritenuto dal giudice di merito, poiché altrimenti violerebbe il principio dell'inviolabilità del giudicato, che opera in sede esecutiva.»