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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21803 del 11 ottobre 2006
«Nella società in accomandita semplice, in caso di sopravvenuta mancanza di tutti i soci accomandatari, l'art. 2323 c.c., nel prevedere la sostituzione dei soci venuti meno e la nomina in via provvisoria di un amministratore per il compimento degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12732 del 28 novembre 1992
«In tema di società in accomandita semplice, qualora l'unico socio accomandatario venga giudizialmente privato della facoltà di amministrare, non può applicarsi analogicamente l'art. 2323, secondo comma, c.c. (a norma del quale, ove vengano meno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6764 del 2 luglio 1990
«Il mandato senza rappresentanza, sottostante ad una interposizione reale ovvero ad un negozio fiduciario, aventi per oggetto la costituzione di una società di capitali, non deve risultare da atto scritto, atteso che, una volta stipulato (tra il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 693 del 2 marzo 1976
«Il biglietto di ammissione all'assemblea di società per azioni, rilasciato all'atto del deposito delle azioni, è nominativo e, pertanto, legittima il possessore all'esercizio dei diritti ad esso inerenti, solo se il possessore stesso si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2422 del 31 gennaio 2008
«In tema di responsabilità illimitata dell'azionista socio unico di società per azioni in caso di insolvenza della società, l'art. 2362 c.c. (nel testo vigente anteriormente al D.L.vo n. 6 del 2003), esige per le obbligazioni sociali che esse siano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9482 del 7 settembre 1999
«L'art. 2383 c.c., che prevede il diritto al risarcimento dei danni in favore dell'amministratore di una società per azioni revocato dall'incarico senza giusta causa, non si applica indiscriminatamente, nonostante il richiamo ad esso contenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11801 del 21 novembre 1998
«La giusta causa della revoca dell'amministratore societario, quale ragione di disconoscimento al mandatario del danno prodotto dall'anticipato scioglimento del rapporto (art. 2383, terzo comma c.c.), può derivare anche da fatti non integranti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12592 del 24 maggio 2010
«In tema di compenso in favore dell'amministratore di una società di capitali, che abbia agito come organo, legato da un rapporto interno alla società, e non nella veste di mandatario libero professionista, la facoltà dell'amministratore di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13124 del 15 luglio 2004
«In tema di società di persone l'efficacia dichiarativa che consegue all'iscrizione della nomina del socio accomandatario nel registro delle imprese e la provenienza della richiesta di iscrizione dal legale rappresentante della società comportano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4774 del 14 maggio 1999
«La cancellazione della società dal registro delle imprese non ne determina la estinzione, la quale si produce solo con la effettiva liquidazione di tutti i rapporti giuridici pendenti. Ne consegue che, fino a tale momento, permane la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16500 del 21 agosto 2004
«In caso di trasformazione di una società di fatto (nella specie, uno studio associato tra professionisti) in società in accomandita semplice, si è in presenza di un medesimo soggetto giuridico, sia pure dotato di una nuova veste societaria; ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2921 del 29 marzo 1996
«Con riguardo ad un'ipotesi di fusione c.d. eterogenea di società, e tenuto conto della parziale dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 2503 c.c. (sentenza della Corte costituzionale n. 47 del 20 febbraio 1995), la fusione senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6774 del 26 luglio 1996
«Con la modifica dell'art. 2602 c.c., introdotta dalla legge 10 maggio 1976, n. 377, e l'entrata in vigore della legge 21 maggio 1981, n. 240 — che hanno realizzato un ampliamento della causa storica del contratto di consorzio — specifiche fasi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8229 del 7 ottobre 1994
«L'efficacia piena ed incondizionata della confessione, superabile solo con la prova dell'errore di fatto o della violenza (art. 2732 c.c.), postula che essa non abbia avuto ad oggetto diritti indisponibili, atteso che, a norma dell'art. 2731 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6849 del 24 marzo 2011
«Ai compensi dovuti ad un avvocato per lo svolgimento della sua attività professionale in materia giudiziale civile è applicabile il privilegio generale sui mobili a norma dell'art. 2751 bis , n. 2, c.c. con riferimento alle voci qualificabili...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23669 del 6 novembre 2006
«L'accessorietà dell'ipoteca - che può essere concessa e iscritta soltanto per un determinato credito - ne denota la mancanza di autonomia rispetto all'obbligazione garantita; l'ipoteca non può, quindi, essere ceduta con effetti reali senza il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2287 del 6 febbraio 2004
«Il momento iniziale di decorrenza del termine di prescrizione va individuato in quello in cui, a seguito dell'altrui condotta, si verifica la lesione concreta della sfera giuridica. (Nel caso di specie, la S.C. ha ritenuto che la corte di merito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3873 del 22 febbraio 2006
«Ai fini della costituzione in mora del debitore e della interruzione del termine di prescrizione, è sufficiente che il mandatario sia investito, anche senza formalità, di un generico potere di rappresentanza, dimostrabile con ogni mezzo di prova,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 260 del 12 gennaio 1999
«Gli effetti interruttivi della prescrizione si verificano esclusivamente a favore del soggetto che ha compiuto atti di interruzione, onde essi sono riferibili ad un soggetto diverso soltanto se il primo abbia agito nell'interesse di quest'ultimo,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8711 del 16 agosto 1993
«In tema di atti interruttivi della prescrizione, la circostanza che la costituzione in mora provenga non dal creditore personalmente, ma da soggetto che abbia agito nella dichiarata qualità di rappresentante o mandatario del titolare del diritto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6138 del 19 aprile 2012
«L'art. 1708, secondo comma, c.c., disponendo che il mandato generale non comprende gli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione, se non indicati espressamente, esclude la nullità per indeterminabilità dell'oggetto della procura generale, né...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9741 del 22 aprile 2013
«Ai fini della liquidazione del compenso per le attività professionali non protette svolte dal mandatario non professionista, l'art. 1709 cod. civ. non impone che il compenso sia determinato nella stessa misura prevista, dalle tariffe...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9590 del 13 giugno 2012
«Nel sistema delineato dalla legge n. 1294 del 1957, che regola l'attività delegata alla Federconsorzi per conto e nell'interesse dello Stato, avente ad oggetto gli acquisti all'estero di materie prime per conto dello Stato, il rapporto tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7254 del 22 marzo 2013
«L'estinzione del mandato per morte del mandatario, prevista dall'art. 1722, n. 4, c.c., e l'obbligo di rendiconto a carico dello stesso mandatario, previsto dall'art. 1713, primo comma, c.c., si collocano su piani diversi e non confondibili,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23211 del 17 dicembre 2012
«La situazione di socio occulto di una società in accomandita semplice - la quale è caratterizzata dall'esistenza di due categorie di soci, che si diversificano a seconda del livello di responsabilità - non è idonea, anche qualora una tale società...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22246 del 7 dicembre 2012
«La responsabilità illimitata del socio accomandante ingeritosi nell'amministrazione della società, sancita dall'art. 2320 c.c. che, a tal fine, lo equipara all'accomandatario, non è collegata a vicende personali o societarie suscettibili di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7097 del 9 maggio 2012
«Ai fini dell'interruzione della prescrizione, l'intimazione scritta ad adempiere può essere validamente effettuata non solo da un legale che si dichiari incaricato dalla parte, ma anche da un mandatario o da un incaricato, alla sola condizione che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 705 del 31 gennaio 1997
«La omissione, nel dispositivo di una sentenza, che solo integra il decisum, di qualsiasi pronuncia nei confronti di alcuni tra gli imputati, determina nullità e perciò non può legittimamente ricorrersi alla procedura di correzione degli errori...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10665 del 11 maggio 2009
«L'art. 153 del D.L.vo 7 settembre 2005, n. 209, che, nell'ambito della nuova disciplina dettata dal codice delle assicurazioni private, riconosce ai danneggiati residenti in Italia che abbiano subito un danno derivante da sinistro stradale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22205 del 3 giugno 2008
«L'inevitabilità dell'errore sulla legge penale non si configura quando l'agente svolge una attività in uno specifico settore rispetto alla quale ha il dovere di informarsi con diligenza sulla normativa esistente. (In applicazione di questo...»