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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11948 del 25 novembre 1998
«In tema di impugnazione di crediti ex art. 100 della legge fallimentare, il principio secondo il quale non spetta al creditore già ammesso l'assunzione di un ruolo di iniziativa nel giudizio di impugnazione, onde fornire nuovamente la prova del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4792 del 26 marzo 2012
«...fissazione di una nuova adunanza, pur in mancanza di particolari ragioni ostative alla decisione nell'adunanza già fissata, contrasterebbe con l'obbiettivo del sollecito espletamento delle operazioni di verifica dei crediti perseguito dalla legge.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34844 del 26 settembre 2001
«In tema di successione di leggi processuali riguardanti le impugnazioni, in tutti quei casi in cui, al momento della proposizione dell'impugnazione, era consentito soltanto il ricorso per cassazione, non trova applicazione, in base al principio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1752 del 27 febbraio 1997
«...adito, ovvero, incidenter tantum, da quello dinanzi al quale è proposta nuovamente la stessa domanda di merito, ma non può esser eccepita né dichiarata in gradi di giudizio successivi a quello in cui si è verificata la fattispecie estintiva.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16170 del 21 dicembre 2001
«Nel giudizio di appello, non soltanto la richiesta di restituzione delle somme pagate alla controparte in esecuzione della sentenza di primo grado non configura una domanda nuova — essendo conseguente alla richiesta di modifica della decisione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17960 del 24 agosto 2007
«...a consentire una nuova valutazione di merito, la «generica protesta» dell'appellante secondo cui «i criteri applicati nella quantificazione del danno non considerano i canoni applicativi seguiti dalla dominante giurisprudenza, anche della Corte»).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10337 del 19 ottobre 1998
«Spetta al giudice di primo grado il compito di definire il contenuto e la portata delle domande avanzate dalle parti, identificando e qualificando giuridicamente i beni della vita destinati a formare oggetto del provvedimento richiesto (cosiddetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7951 del 31 marzo 2010
«Il vizio di omessa pronuncia da parte del giudice di appello non è configurabile in relazione ad una domanda nuova (nella specie, domanda riconvenzionale proposta, solo in appello, da parte del Comune convenuto nel giudizio di opposizione a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26905 del 10 novembre 2008
«A norma dell'art. 345 c.p.c. si ha domanda nuova, inammissibile in appello, quando la modifica della domanda originale si risolva in una pretesa sostanzialmente e formalmente diversa da quella fatta valere in primo grado, mentre si è in presenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8056 del 31 marzo 2007
«Affinché vi sia una mutatio libelli vietata in grado di appello, occorre che sussista una radicale immutazione del fatto giuridico costitutivo del diritto originariamente vantato, essendo stati posti a fondamento della pretesa fatti nuovi e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4034 del 21 febbraio 2007
«Ne consegue che non ricorre mutatio ma semplice emendatio libelli allorché la modifica della domanda in appello rispetto alla domanda iniziale venga ad incidere sul petitum nel senso di adeguarlo, anche in ragione dei mutamenti di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6431 del 23 marzo 2006
«Si configura domanda nuova — e, come tale, inammissibile in appello (con rilevabilità dell'inerente violazione del divieto anche d'ufficio in funzione dell'attuazione rigorosa del principio del doppio grado di giurisdizione) — quando gli elementi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4185 del 2 marzo 2004
«Ne consegue che è improponibile in appello perché integra domanda nuova la deduzione di una diversa causa petendi che, essendo fondata sulla prospettazione di nuove circostanze di fatto, determini il mutamento dei fatti costitutivi del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15408 del 15 ottobre 2003
«Si ha domanda nuova — inammissibile in appello — per modificazione della causa petendi quando i nuovi elementi, dedotti dinanzi al giudice di secondo grado, comportino il mutamento dei fatti costitutivi del diritto azionato, modificando l'oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 464 del 17 gennaio 2002
«Il mutamento della causa petendi determina mutamento della domanda, tale da renderla improponibile come domanda nuova in appello, nei soli casi in cui vengano alterati l'oggetto sostanziale dell'azione ed i termini della controversia mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4804 del 6 marzo 2006
«A norma dell'art. 345 c.p.c. non è configurabile come domanda nuova in appello quella con cui non vengano mutati il bene della vita richiesto, ossia il petitum né i fatti posti a base della domanda, ossia la causa petendi ma solo la qualificazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9567 del 9 settembre 1999
«Non costituisce domanda nuova in appello quella mediante la quale una parte, fermi petitum e causa petendi del primo grado, modifichi la prospettazione delle modalità di formazione di quest'ultima avvalendosi di documenti già prodotti. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1052 del 21 febbraio 1986
«Quando il giudice abbia pronunciato sul merito di una domanda riconvenzionale, proposta nell'udienza di precisazione delle conclusioni in violazione degli artt. 167, 183 e 184 c.p.c., l'attore, che abbia eccepito l'inammissibilità di tale domanda,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9356 del 8 giugno 2012
«...qualificarsi come domanda nuova, inammissibile nel giudizio d'appello ai sensi dell'art. 345, primo comma, c.p.c., l'"actio confessoria servitutis", fondata sul titolo contrattuale, che venga proposta in sede di gravame dal convenuto soccombente.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3602 del 12 marzo 2003
«Proposta in primo grado domanda di restituzione di un terreno e, in via graduata, il risarcimento del danno sul presupposto della invalidità del decreto di espropriazione e della conseguente sua inidoneità ad attribuire la proprietà del bene alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13270 del 27 novembre 1999
«I diritti reali si identificano in base alla sola indicazione del loro contenuto (ossia il bene che ne forma l'oggetto) e non in base al titolo che ne costituisce la fonte, onde l'allegazione nel corso del giudizio di rivendicazione, sia in primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9851 del 10 ottobre 1997
«Pertanto, non dà luogo alla proposizione di una domanda nuova in appello, preclusa dall'art. 345 c.p.c. la deduzione da parte dell'attore in rivendicazione di avere acquistato la proprietà del bene controverso per usucapione, anziché per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23949 del 22 ottobre 2013
«In tema di domanda di risarcimento danni derivanti da attività di dequalificazione e mobbing del datore di lavoro (nella specie, una pubblica amministrazione), deve ritenersi domanda nuova - e come tale preclusa in appello - quella volta ad...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13902 del 3 giugno 2013
«In una controversia risarcitoria in cui si discuta circa l'effettiva quantificazione dei pretesi danni, non configura come domanda nuova, inammissibile in appello, la prospettazione di un concorso di colpa del danneggiato, trattandosi soltanto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9239 del 17 aprile 2013
«Non costituisce domanda nuova, ai fini di cui all'art. 345 cod. proc. civ., la proposizione per la prima volta in appello della domanda di corresponsione dell'indennizzo ex art. 2045 cod. civ., quando l'appellante abbia proposto in primo grado...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4591 del 22 febbraio 2008
«La domanda di affermazione della responsabilità per cosa in custodia (in virtù dell'art. 2051 c.c.) deve essere considerata, dal giudice d'appello, diversa e nuova e, dunque, inammissibile, rispetto a quella che in primo grado aveva avuto ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3803 del 25 febbraio 2004
«...propria e altrui in ordine al verificarsi del fatto dannoso, non propone alcuna domanda nei confronti degli altri convenuti, e tale domanda, ove proposta per la prima volta in appello, deve ritenersi domanda nuova, come tale inammissibile.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2869 del 26 febbraio 2003
«Ne consegue che solo nel caso in cui nell'atto di citazione siano indicate specifiche voci di danno, e tra esse non sia indicata quella relativa al danno biologico, l'eventuale domanda proposta in appello costituisce domanda nuova, e come tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2080 del 14 febbraio 2001
«È domanda nuova, non proponibile per la prima volta in appello ai sensi dell'articolo 345 c.p.c., quella che alteri anche uno soltanto dei presupposti della domanda iniziale, introducendo un petitum diverso e più ampio, oppure una diversa causa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23195 del 17 novembre 2010
«La domanda di corresponsione degli interessi compensativi sul residuo prezzo dovuto per una vendita di immobile, se proposta per la prima volta nel giudizio di appello, è da considerare nuova, come tale inammissibile ai sensi dell'art. 345 c.p.c.,...»