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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39809 del 23 ottobre 2008
«Ai fini della riabilitazione da misura di prevenzione, il giudice deve accertare non tanto l'assenza di ulteriori elementi negativi, bensì prove effettive e costanti di buona condotta ; ne consegue che, mentre il totale silenzio sulla condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46270 del 12 dicembre 2007
«Le condanne e le denunce per fatti successivi alla sentenza cui si riferisce l'istanza di riabilitazione non sono automaticamente ostative alla concessione della stessa, pur potendo essere valutate per trarre da esse, in considerazione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22775 del 16 aprile 2007
«In sede di pronuncia su una domanda di riabilitazione, la prova della buona condotta necessita della acquisizione di indici che abbiano un significato univoco di recupero del condannato ad un corretto, anche se non esemplare, modello di vita, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43433 del 8 novembre 2005
«In tema di riabilitazione è meramente apparente la motivazione del provvedimento concessivo, consistente nell'impiego in un modulo prestampato, recante la mera pedissequa riproduzione della formulazione della norma di cui all'art. 179 c.p., nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47715 del 15 ottobre 2004
«Nell'ipotesi di applicazione di pena detentiva congiunta a quella pecuniaria, ai fini del calcolo del termine quinquennale previsto per la riabilitazione occorre avere riguardo non solo alla data di espiazione della pena detentiva, ma anche a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44668 del 17 novembre 2004
«Le condanne — e, a maggior ragione, le denunzie — per fatti posteriori a quelli oggetto dell'istanza non possono essere ritenute, di per sé, ostative all'applicazione dell'istituto della riabilitazione, in assenza di una precisa indagine, condotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4255 del 23 ottobre 2000
«In presenza di una istanza di riabilitazione avanzata da un soggetto residente all'estero, spetta al giudice acquisire, attraverso i canali istituzionali, ogni informazione utile sulla condotta tenuta dal medesimo dopo la condanna durante il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5470 del 27 febbraio 1999
«In sede di pronuncia su una domanda di riabilitazione, la personalità dell'istante va verificata alla luce di tutto quanto accaduto nel periodo intermedio fra quello del fatto per il quale è pronuncia negativa (sia essa di condanna o di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3644 del 16 settembre 1998
«Ai fini della riabilitazione del condannato, il mancato pagamento della pena pecuniaria è un fatto che, per la sua ambiguità, non assume, in modo automatico e ineluttabile, il significato di mancato ravvedimento del colpevole e non è, pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1485 del 1 luglio 1998
«È ammissibile l'istanza di riabilitazione limitata ad alcune sentenze di condanna, per le quali sia maturato il termine di cui all'art. 179 c.p., mentre la presenza di condanne per fatti posteriori alle sentenze cui si riferisce l'istanza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1274 del 28 maggio 1996
«A norma dell'art. 179 c.p. la riabilitazione può essere concessa quando, in presenza degli altri presupposti di legge, il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta. La condotta da considerarsi è quella successiva alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5768 del 17 gennaio 1996
«Quantunque la pendenza di procedimenti penali non possa ritenersi, di per sè, preclusiva della riabilitazione, assume, tuttavia, rilevanza, al fine di valutare la prova costante ed effettiva di buona condotta, il loro esito, in quanto, in caso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1589 del 23 maggio 1994
«Un decreto penale, emesso nel quinquennio successivo alla condanna per la quale si chiede la riabilitazione, non è, di per sé, ostativo alla concessione di quest'ultima. (In motivazione, la Suprema Corte ha affermato che è sempre necessaria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4414 del 8 marzo 1994
«In materia di riabilitazione, la denunzia e le condanne riportate dal riabilitando dopo l'emissione delle sentenze oggetto dell'istanza di riabilitazione non escludono di per sé solo il requisito della buona condotta, essendo invece indispensabile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4519 del 26 novembre 1993
«Le condanne o le denunzie per fatti posteriori a quelli ai quali si riferisce l'istanza di riabilitazione non sono di per sé ostative alla concessione di tale beneficio, ma occorre che il giudice di merito conduca una penetrante indagine sui fatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4158 del 18 novembre 1993
«Ai fini dell'accertamento della buona condotta richiesta per la riabilitazione, difetta di qualsiasi fondamento logico e di esperienza l'affermazione che la frequentazione di pregiudicati o di tossicodipendenti non merita di essere considerata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3630 del 27 ottobre 1993
«In tema di riabilitazione non viene soddisfatto l'obbligo della motivazione quando il giudice di merito si limiti ad accettare acriticamente le informazioni di polizia relative alla condotta serbata dal riabilitando. In tale ipotesi, infatti, si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1132 del 20 maggio 1992
«Il rigetto della richiesta di riabilitazione non può essere motivato facendo riferimento ad un decreto penale anteriore alle condanne per le quali era stata chiesta la riabilitazione ed a procedimenti penali di cui non è stato accertato l'esito,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 80 del 10 marzo 1992
«In tema di riabilitazione, è priva di motivazione l'ordinanza del tribunale di sorveglianza che rigetta la richiesta dell'interessato indicando riassuntivamente le cause ritenute ostative alla concessione della riabilitazione, senza l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3906 del 27 gennaio 1992
«La semplice esistenza di una o più denunce o la sola pendenza di un procedimento penale a carico dell'istante non vale a legittimare il diniego della riabilitazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1765 del 14 maggio 1991
«Il tossicodipendente attivo e refrattario all'intrapresa di un programma di recupero non può essere considerato «di buona condotta» e non può quindi essere riabilitato, quando abbia subito in precedenza condanna penale, potendosi soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 11 gennaio 2013
«In tema di riabilitazione, la valutazione del comportamento dell'interessato ai fini della verifica del requisito della buona condotta deve comprendere non solo il periodo di tre anni dall'esecuzione o dall'estinzione della pena inflitta, ma anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44574 del 20 dicembre 2010
«Il termine triennale per la concessione della riabilitazione decorre, in caso di condanna a pena condonata, dalla data del provvedimento di legge che concede il beneficio e non da quello giurisdizionale che lo applica.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15147 del 8 aprile 2009
«L'istanza di riabilitazione può essere presentata, pur nel caso di condanna a pena condizionalmente sospesa, quando siano decorsi almeno tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza, senza che occorra attendere il decorso del termine di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45768 del 11 dicembre 2008
«La previsione di un termine di almeno otto anni per la concedibilità della riabilitazione in caso di recidiva aggravata trova applicazione solo se detta recidiva sia stata accertata con sentenza di condanna. (Nella specie, è stata dichiarata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7115 del 14 febbraio 2008
«Ai fini dell'individuazione del termine per la concessione della riabilitazione, non deve tenersi conto della condanna per fatti non più costituenti reato per abolitio criminis. (Nel caso di specie, è stata esclusa l'applicabilità del termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28469 del 17 luglio 2007
«La riabilitazione opera anche con riferimento alla sentenza di applicazione della pena su richiesta, in quanto, ai sensi dell'art. 179 c.p., come modificato dall'art. 3, comma primo, lett. a) L. 11 giugno 2004, n. 145 il termine minimo per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20650 del 25 maggio 2007
«In tema di riabilitazione, la riduzione da cinque a tre anni, per effetto della novella introdotta con L. n. 145 del 2004, del termine con decorrenza, fuori dal caso di esecuzione, dal giorno di estinzione in altro modo della pena principale e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44934 del 2 dicembre 2005
«In tema di riabilitazione, in caso di condanna a pena condizionalmente sospesa, per determinare la decorrenza del termine allo spirare del quale, a norma dell'art. 179 c.p., può essere presa in esame la richiesta, occorre fare riferimento al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 57 del 15 marzo 2000
«In tema di riabilitazione l'articolo 179 c.p. richiede due condizioni positive: il decorso di cinque o di dieci anni per i recidivi reiterati dal giorno dell'esecuzione della pena principale ovvero dell'estinzione della stessa e l'aver dato prova...»