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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2282 del 24 febbraio 1994
«L'attenuante prevista dall'art. 62 n. 6, prima parte, c.p. va intesa in funzione dell'art. 185 stesso codice e di conseguenza, essa è applicabile a qualsiasi reato ogni qualvolta ne sia derivato un danno patrimoniale o non patrimoniale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2348 del 27 giugno 1994
«Nel delitto di cui all'art. 416 bis c.p. l'elemento materiale del reato è costituito dalla condotta di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, intendendosi per partecipazione la stabile permanenza del vincolo associativo tra gli autori —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2599 del 22 agosto 1994
«Sussiste la legittimazione ad impugnare la mancata concessione del sequestro preventivo, richiesto dal P.M., da parte della persona che avrebbe diritto alla restituzione delle cose passibili di sequestro, trattandosi di soggetto astrattamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2699 del 30 giugno 1994
«Nei reati di associazione e, segnatamente, nel reato di associazione per delinquere di tipo mafioso non è configurabile responsabilità a titolo di cosiddetto «concorso esterno» giacché o il presunto concorrente esterno, nel porre in essere la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2883 del 22 agosto 1994
«In caso di totale mancanza, nell'ordinanza applicativa di misura cautelare, dell'indicazione delle specifiche esigenze cautelari e degli indizi che giustificano, in concreto, la misura disposta, costituendo detta mancanza, ai sensi dell'art. 292,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2923 del 8 settembre 1994
«In caso di sequestro preventivo di bene immobile, sito in luogo ove vige il sistema tavolare, già appartenente a società incorporata in altra, quest'ultima subentrando colla fusione in tutti i rapporti facenti capo alla prima, ivi comprese le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3342 del 10 settembre 1994
«L'aggravante di cui all'art. 7, D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito in L. 12 luglio 1991, n. 203, non può consistere nella circostanza dell'appartenenza dell'imputato ad un'associazione mafiosa; infatti sia il tenore letterale della norma —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3558 del 16 settembre 1994
«Il provvedimento con il quale il magistrato di sorveglianza sottopone al visto di controllo del direttore del carcere o di altro appartenente all'amministrazione penitenziaria la corrispondenza dei detenuti, ha un'indubbia rilevanza amministrativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3584 del 14 settembre 1994
«In tema di criminalità organizzata di tipo mafioso, l'accertata esistenza di una regola interna al sodalizio, pur definita «indefettibile» e «inderogabile», in base alla quale sarebbe stato obbligatorio far conoscere ai «capi mandamento» in stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3658 del 1 settembre 1994
«L'errore materiale, perché sia suscettibile di correzione ai sensi dell'art. 130 c.p.p., non dev'essere partecipe del processo volitivo del giudice, ma deve semplicemente consistere in una mancanza di corrispondenza tra il contenuto effettivo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3819 del 31 marzo 1994
«Il criterio distintivo tra omicidio volontario e omicidio preterintenzionale consiste nell'elemento psicologico nel senso che nell'ipotesi della preterintenzione la volontà dell'agente è diretta a percuotere o a ferire la vittima con esclusione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 396 del 11 marzo 1994
«L'onere di prospettare, da parte del condannato, fatti specifici sui quali si fonda la richiesta di applicazione in sede esecutiva dell'istituto della continuazione consente al giudice di individuare elementi rivelatori dell'identità del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3994 del 23 novembre 1994
«Costituisce chiamata in correità di natura diretta e non de relato quella contenuta nelle dichiarazioni di un soggetto che, avendo fatto parte di un'organizzazione mafiosa, riferisca dell'avvenuta presentazione a lui stesso, secondo il rituale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 415 del 6 maggio 1994
«In tema di applicazione alla disciplina del reato continuato in sede di esecuzione, l'unicità del disegno criminoso, costituente l'indispensabile condizione per la configurabilità della continuazione, non può identificarsi con la generale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4559 del 21 aprile 1994
«In tema di impugnazione del difensore avverso una sentenza contumaciale, non vi è coincidenza tra la procura speciale (art. 122 c.p.p.) che deve essere rilasciata per atto pubblico o scrittura privata autenticata e lo specifico mandato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4853 del 29 aprile 1994
«Ai fini della delimitazione dei confini tra il reato di furto e quello di appropriazione indebita, possono rientrare nella nozione di possesso vari casi di detenzione, ma deve comunque trattarsi di detenzione nomine proprio e non in nomine alieno,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5033 del 2 maggio 1994
«Qualora, nel corso di una perquisizione domiciliare, venga rinvenuta dalla polizia giudiziaria sostanza stupefacente e un quantitativo di questa sia trovato su indicazione di uno degli occupanti dell'immobile, chiamato poi a rispondere del reato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5198 del 4 maggio 1994
«In tema di ingiuria, l'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma 2, c.p., si configura in presenza di un comportamento contrario alle norme giuridiche ovvero all'insieme delle regole sociali vigenti in un contesto di civile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5363 del 15 gennaio 1994
«In tema di conflitti, il disposto di cui all'art. 28, secondo comma, seconda parte, c.p.p., secondo cui, qualora il contrasto sia tra giudice della udienza preliminare e giudice del dibattimento, prevale la decisione di quest'ultimo, non opera...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5734 del 16 maggio 1994
«Nel giudizio di appello celebrato con il rito di cui all'art. 599 c.p.p., una volta espletate le rituali comunicazioni e notifiche, per i principi di speditezza e di concentrazione, che impongono la sua definizione in un'unica udienza in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5801 del 20 maggio 1994
«L'ipotesi contravvenzionale di cui all'art. 650 c.p., in quanto norma penale «in bianco» di carattere sussidiario, è utilmente richiamabile solo nelle ipotesi in cui la violazione di un obbligo imposto da un ordine autorizzato da una norma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 592 del 21 gennaio 1994
«Il provvedimento che ammette la costituzione di parte civile è inoppugnabile e preclude ogni contestazione in ordine alla legitimatio ad processum, restando solo la possibilità di esaminare la legitimatio ad causam e, in particolare, la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6687 del 10 giugno 1994
«L'apposizione di una data falsa mediante il timbro a calendario, da parte del funzionario di un ufficio postale, in calce ad un ricorso amministrativo integra gli estremi del falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), e non in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 673 del 29 marzo 1994
«In tema di procedimento di sorveglianza, nel caso in cui l'avviso per la data dell'udienza sia stato dato senza il rispetto del termine di dieci giorni liberi previsto dall'art. 666, terzo comma, richiamato dall'art. 678 c.p.p., deve ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6904 del 15 giugno 1994
«Poiché il contratto assicurativo, volto a coprire i rischi connessi all'attività imprenditoriale del datore di lavoro ed a risarcire i danni che da essa eventualmente conseguano, ha effetti vincolanti tra i soli contraenti con esclusione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7463 del 1 luglio 1994
«Le ordinanze che ammettono (o escludono) la costituzione della parte civile, sia che si contesti la titolarità del diritto, sia che si contesti la rappresentanza dell'avente diritto o le finalità stesse della costituzione, non sono impugnabili...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8911 del 8 agosto 1994
«La disposizione di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce, tra l'altro, chi acquisisce al fine di trarne profitto carte di credito ovvero documenti di pagamento o di prelievo «di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 897 del 26 gennaio 1994
«Presupposto indefettibile per la concessione dell'attenuante del risarcimento del danno (art. 62 n. 6 c.p.) è che tale risarcimento avvenga «prima del giudizio», cioè in una fase antecedente alle formalità di apertura del dibattimento di primo grado.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9449 del 2 settembre 1994
«La confessione circa la partecipazione al sequestro di persona ed il ruolo svolto dai coimputati non può essere valutata ai fini della concessione dell'attenuante di cui all'art. 630, comma 5, c.p., bensì solo ai fini del riconoscimento delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 973 del 27 gennaio 1994
«L'affidamento di un'autovettura ad un cosiddetto posteggiatore abusivo non comporta la sottoposizione del veicolo a quella vigilanza che esclude l'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede. Ciò perché il rapporto che si stabilisce, secondo la...»