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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8222 del 3 settembre 1996
«Il porto senza giustificato motivo, disciplinato dall'art. 4 comma secondo legge 18 aprile 1975, n. 110, concerne qualsiasi strumento non considerato espressamente come arma da punta e taglio purché chiaramente utilizzabile, per le circostanze di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5488 del 31 maggio 1996
«Poiché, ai sensi dell'art. 4 della L. 18 aprile 1975, n. 110, devono considerarsi armi, sia pure improprie, tutti quegli strumenti, ancorché non da punta o da taglio, che in particolari circostanze di tempo e di luogo possono essere utilizzati per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20480 del 24 maggio 2002
«Per la configurabilità del delitto di omissione di soccorso (art. 593 c.p.) non è sufficiente la mera notizia che taluno versi in pericolo in luogo sottratto alla diretta percezione visiva dell'agente, ma occorre che sussista contatto materiale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11670 del 17 novembre 1987
«Per la configurabilità del delitto di omissione di soccorso occorre che sussista un contatto materiale diretto, attraverso gli organi sensoriali, con l'oggetto del ritrovamento, onde la mera notizia che taluno sia in pericolo in luogo sottratto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11494 del 17 agosto 1990
«In materia di reati di stampa la responsabilità del direttore, a titolo di colpa, per non avere impedito la commissione del reato, è ben diversa da quella a titolo di concorso, la quale ultima in tanto può sussistere in quanto siano presenti tutti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 30552 del 30 dicembre 2011
«In tema di divisione ereditaria, l'art. 723 c.c. prevede che dopo la vendita, se ha avuto luogo, dei mobili e degli immobili, si procede ai conti che i condividenti si devono rendere tra loro e, tra l'altro, ai relativi conguagli e rimborsi, ivi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11745 del 1 dicembre 1988
«Per l'applicabilità della scriminante prevista dall'art. 598 c.p. le offese devono concernere l'oggetto della causa in modo diretto e non mediato e devono, quindi, concretizzarsi in riferimento ai fatti che hanno dato luogo alla controversia; tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1616 del 27 gennaio 2014
«In forza del principio "tantum praescriptum quantum possessum", la servitù è acquistata per usucapione in esatta corrispondenza con l'utilizzazione delle opere visibili e permanenti destinate al suo esercizio, protrattasi continuativamente per...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 8940 del 17 aprile 2014
«Il ricorso per cassazione, sia ordinario che straordinario, non è mai esperibile avverso l'ordinanza che dichiari l'inammissibilità dell'appello ex art. 348 bis cod. proc. civ., e ciò a prescindere dalla circostanza che essa sia stata emessa nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2084 del 30 gennaio 2014
«La previsione di cui all'art. 1510, secondo comma, cod. civ., secondo cui, salvo patto o uso contrario, se la cosa venduta deve essere trasportata da un luogo all'altro, il venditore si libera dall'obbligo di consegna rimettendo la cosa al vettore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40045 del 12 novembre 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di tratta di persone (art. 601 c.p.), non è richiesto che il soggetto passivo si trovi già in schiavitù o condizione analoga, con la conseguenza che il delitto in questione si ravvisa anche se una persona...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4852 del 4 aprile 1990
«L'avere acquisito, mediante cessioni o rapimenti, la padronanza assoluta su dei bambini, tenendoli in stato di soggezione e costringendoli a rubare per portare a casa giornalmente e obbligatoriamente la refurtiva, rappresenta una evidente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 164 del 18 febbraio 1972
«L'ordine di sequestro di cose pertinenti al reato e reperibili in un determinato luogo, che può essere anche l'abitazione dell'imputato, va distinto dall'ordine di perquisizione domiciliare, avendo quest'atto caratteristiche ben diverse dal...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2284 del 3 febbraio 2014
«La previsione dell'art. 1669 cod. civ. concreta un'ipotesi di responsabilità extracontrattuale, con carattere di specialità rispetto al disposto dell'art. 2043 cod. civ., fermo restando che - trattandosi di una norma non di favore, diretta a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4447 del 25 febbraio 2014
«Le "tabelle" del Tribunale di Milano assumono rilievo, ai sensi dell'art. 1226 cod. civ., come parametri per la valutazione equitativa del danno non patrimoniale alla persona. Ne consegue che la loro erronea applicazione da parte del giudice dà...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 9373 del 28 aprile 2014
«Ai fini della determinazione del giudice territorialmente competente, la certificazione anagrafica in ordine al luogo di residenza di un soggetto ha valore meramente presuntivo circa il luogo dell'effettiva dimora abituale, il quale è accertabile...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 6762 del 21 marzo 2014
«Nell'ipotesi di richiesta di risarcimento del danno da inadempimento contrattuale, per la determinazione del foro competente deve farsi riferimento non già al luogo ove si è verificato l'inadempimento, ma a quello in cui avrebbe dovuto essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40443 del 12 dicembre 2006
«Integra il delitto di violenza sessuale non solo la violenza che pone il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre tutta la resistenza possibile, realizzando un vero e proprio costringimento fisico, ma anche quella che si manifesta con il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14437 del 27 marzo 2014
«Non può essere riconosciuta la circostanza attenuante del fatto di minore gravità (art. 609-bis, ult. comma, cod. pen.) ove il reato di violenza sessuale sia commesso da un docente all'interno di un istituto scolastico, posto che questo è un luogo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 26369 del 6 luglio 2011
«Il concorso di persone nel reato di violenza sessuale è configurabile solo nella forma del concorso morale con l'autore materiale della condotta criminosa ove il concorrente non sia presente sul luogo del delitto, configurandosi diversamente il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23988 del 15 giugno 2011
«La fattispecie criminosa di violenza sessuale di gruppo richiede per l'integrazione la presenza di più persone al momento e sul luogo del delitto e in ciò si differenzia dall'ipotesi di concorso nel reato di violenza sessuale. (Nella specie la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3196 del 23 gennaio 2009
«Il delitto di corruzione di minorenne e quello di atti osceni in luogo pubblico concorrono formalmente se la condotta dell'agente non si limita ad offendere il pudore o l'onore sessuale, ma è posta in essere anche in modo da coinvolgere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1735 del 11 febbraio 1988
«La figura criminosa di cui all'art. 611 c.p. prevede una forma aggravata del reato di violenza privata - a differenza, però, di quest'ultima - che si consuma nel momento e nel luogo in cui l'agente ha costretto taluno a fare, tollerare od omettere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50155 del 31 dicembre 2004
«Il reato di procurata incapacità mediante somministrazione di sostanze stupefacenti, previsto dall'art. 613 c.p., non può concorrere con la rapina aggravata ai sensi del n. 2, comma terzo dell'art. 628 c.p., che riguarda il caso in cui la violenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31982 del 29 luglio 2003
«Ai fini della configurazione del delitto di violazione di domicilio, per “abitazione” si intende il luogo adibito ad uso domestico di una o più persone; non è tale — difettando del requisito dell'attualità dell'uso domestico — l'appartamento non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 879 del 5 febbraio 1997
«Deve ritenersi pienamente configurabile il reato di violazione di domicilio, nel caso di abusiva introduzione (o abusiva permanenza) nei locali dello studio di un libero professionista il quale eserciti compiti che si inseriscono in un'attività...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2049 del 17 febbraio 1987
«È luogo tutelato dall'art. 614 c.p. anche la casa nella quale una persona si prostituisce, poiché non cessa di essere una privata dimora, tanto più in quanto, abolita la regolamentazione della prostituzione, il solo esercizio di essa costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10745 del 18 novembre 1985
«Lo stabilimento industriale deve ritenersi privata dimora, ai fini del reato di violazione di domicilio perché è il luogo dove l'imprenditore svolge la sua attività lavorativa e dove pertanto ha il diritto di disporre dei locali tutti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 410 del 14 gennaio 1985
«Ai fini della configurazione del reato di violazione di domicilio, il concetto di privata dimora è più ampio di quello di casa d'abitazione, comprendendo ogni altro luogo che, pur non essendo destinato a casa di abitazione, venga usato, anche in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4879 del 28 maggio 1984
«L'ospitalità dà luogo ad un rapporto del tutto precario che può in qualsiasi momento esser fatto cessare dal titolare dell'abitazione. Pertanto essa non può realizzare a favore dell'ospite una situazione di diritto tutelabile sul piano giuridico....»