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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5091 del 30 maggio 1990
«Qualora uno Stato straniero, per ottenere la disponibilità di un immobile in Italia da destinarsi a sede di proprio organo (nella specie, ufficio consolare), stipuli un contratto di locazione, le controversie inerenti a tale contratto, inclusa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2692 del 5 marzo 1993
«Vi è litispendenza fra il giudizio, promosso nelle forme ordinarie, avente ad oggetto la domanda di accertamento della fine del rapporto di locazione e di rilascio dell'immobile, ed il giudizio che si instaura nel caso di opposizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11380 del 16 maggio 2006
«In tema di procedimento di sfratto per morosità, avverso la ordinanza convalida è consentito l'appello soltanto per denunciare che il provvedimento è stato emesso in difetto dei presupposti di legge, restando il provvedimento soggetto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 37 del 11 gennaio 1990
«Nell'ipotesi in cui il lavoratore subordinato — trovatosi in stato di malattia fuori della sede di lavoro e giudicato idoneo, dalla struttura medica di controllo del luogo ove era in malattia, a riprendere servizio in una certa data — abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4702 del 19 settembre 1985
«Al fine dell'applicazione dell'art. 701 c.p.c., secondo il quale la competenza ad emettere provvedimenti d'urgenza spetta al giudice istruttore, quando vi sia causa pendente per il merito, deve considerarsi pendente anche la causa cancellata dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5010 del 26 febbraio 2008
«L'attuazione delle misure cautelari aventi ad oggetto obblighi di consegna, rilascio, fare o non fare non avvia, sulla base di un titolo esecutivo, un separato procedimento di esecuzione ma costituisce una fase del procedimento cautelare in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17299 del 25 giugno 2008
«In materia di procedimenti cautelari non è ammissibile il regolamento di competenza attesa l'inidoneità dei provvedimenti emessi sia in prima istanza che dal collegio adito ex art. 669 terdecies c.p.c., la cui decisione è sostitutiva dell'atto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3119 del 27 giugno 1989
«Nel caso in cui più persone abbiano prestato fideiussione per un medesimo debitore e per un medesimo debito, non configura periculum in mora idoneo a giustificare la concessione del sequestro conservativo in favore del fideiussore che, avendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1336 del 9 febbraio 1994
«Le ordinanze del giudice istruttore (come pure del presidente del tribunale) in materia di sequestro (concessione, cauzione, revoca: artt. 672-687 c.p.c.) pur non potendo essere assimilate a quelle istruttorie a causa della loro incidenza su...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4478 del 7 luglio 1988
«Con riguardo alla richiesta di sequestro conservativo di beni in Italia di uno stato estero, che venga avanzata a tutela di crediti discendenti da prestazioni giornalistiche svolte in favore di detto Stato o di una sua agenzia statale di stampa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4073 del 18 giugno 1986
«Pertanto, in relazione alla domanda di adempimento delle obbligazioni derivanti da contratto, o di risoluzione di esso, competente a provvedere sulla citata istanza è il giudice del luogo in cui il contratto stesso è stato concluso o quello del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20419 del 21 settembre 2006
«I provvedimenti di carattere ordinatorio, in quanto retrattabili o comunque inidonei a pregiudicare la decisione della causa, non hanno natura di sentenze implicite sulla competenza, per la cui configurabilità si richiede che il provvedimento (a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1199 del 20 febbraio 1984
«La morte di uno dei coniugi, sopravvenuta in pendenza del ricorso per cassazione avverso pronuncia di separazione personale, comporta la declaratoria di cessazione della materia del contendere, con la cassazione senza rinvio delle sentenze di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20281 del 10 maggio 2013
«In tema di mandato di arresto europeo, quando la richiesta di consegna riguardi fatti commessi in parte nel territorio dello Stato ed in parte in territorio estero, la sussistenza del motivo di rifiuto previsto dall'art. 18, comma primo, lett. p),...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 44837 del 15 novembre 2012
«Sono punibili, secondo la legge italiana, come se commessi per intero in Italia, anche i reati la cui condotta sia avvenuta solo in parte nel territorio dello Stato o il cui evento si sia ivi verificato, ancorché si tratti di frammento di condotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34116 del 6 settembre 2007
«In tema di stupefacenti, nel caso in cui il «corriere» della droga proveniente da uno Stato estero, sia sbarcato in un aeroporto italiano al solo fine di transitarvi verso una ulteriore destinazione estera, il delitto di importazione di sostanze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6605 del 2 giugno 2000
«Deve ritenersi sussistente la giurisdizione del giudice italiano nei confronti del cittadino straniero che, pur senza essere mai stato in Italia, abbia collaborato, nella consapevolezza che si dava esecuzione ad un reato deliberato sul territorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7455 del 26 giugno 1992
«Per il principio di territorialità della legge penale di cui al secondo comma dell'art. 6 c.p. il reato si considera commesso nel territorio dello Stato anche quando l'azione o l'omissione che lo costituisce si sia ivi realizzata soltanto in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8347 del 13 settembre 1997
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della Convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6682 del 4 giugno 1992
«Il principio di specialità, riaffermato nel primo comma dell'art. 14 della Convenzione europea di estradizione (firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 e ratificata con legge n. 300 del 1963) non preclude in assoluto l'esercizio della giurisdizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15927 del 5 aprile 2013
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, secondo comma, cod. pen., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24717 del 27 giugno 2002
«VIII del Trattato tra Italia e Stati Uniti d'America, ratificato con legge 26 maggio 1984, n. 225, per il quale l'estradizione non è consentita «nel caso in cui l'azione penale o l'esecuzione della pena sono prescritte per decorso del tempo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2293 del 29 agosto 1994
«In materia di estradizione tra lo Stato italiano ed il Regno del Belgio la Convenzione bilaterale sottoscritta a Roma il 15 gennaio 1875 che disciplina i relativi rapporti non contempla i reati fiscali per cui deve escludersi che la frode fiscale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12345 del 25 novembre 1998
«Poiché il concorso apparente di norme coesistenti postula che una determinata norma incriminatrice speciale presenti in sè tutti gli elementi costitutivi di un'altra generale oltre che un elemento ulteriore cosiddetto specializzante, non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 2 dicembre 1993
«L'art. 610 c.p., che prevede il reato di violenza privata, delinea una fattispecie generica e sussidiaria, sicché questa è destinata ad essere assorbita in quella specifica di cui all'art. 294 c.p., in virtù del principio di specialità fissato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6784 del 6 giugno 1992
«In tale ipotesi, l'effetto di assorbimento, in applicazione dell'art. 15 c.p., del reato meno grave in quello più grave deriva non dall'applicazione delle norme sul reato progressivo – giacché la progressione tra le due fattispecie penali di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7196 del 17 giugno 1994
«Infatti, rispetto alla identità della condotta (nella specie avere tramortito una donna con pugni e calci), nel tentato omicidio è rilevabile il dolo diretto, cioè l'intenzione di uccidere, mentre nella rapina c'è il quid pluris di porre la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6506 del 2 giugno 2000
«La condotta di chi, sia pure abusivamente, si introduce in un fondo altrui, lasciato colposamente accessibile a chiunque, e riceve un danno dallo stato dei luoghi o dalle cose ivi esistenti non è qualificabile come causa sopravvenuta da sola...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9197 del 21 ottobre 1996
«In tema di nesso di causalità sono da considerarsi «cause sopravvenute da sole sufficienti a determinare l'evento», secondo la previsione dell'art. 41 comma secondo c.p., soltanto quelle del tutto indipendenti dal fatto del reo, avulse dalla sua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5533 del 20 maggio 1991
«Va tuttavia valutata l'attività della pubblica amministrazione, capace di determinare l'erroneo convincimento della regolarità e completezza degli adempimenti a questa spettanti, e quindi la buona fede per fatto estraneo all'agente, che incide...»