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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4906 del 7 aprile 1989
«Il delitto di cospirazione politica mediante associazione è un reato permanente, formale, di pericolo indiretto per la personalità dello Stato, ossia di pericolo presunto iuris et de iure per il semplice fatto della costituzione di un'associazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6979 del 12 luglio 1985
«In tema di reati commessi da appartenenti ad associazioni criminose, la sola appartenenza all'associazione ed anche l'eventuale previsione del reato fine, sono di per sé inidonee a far ritenere responsabile come compartecipe il singolo associato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5437 del 9 maggio 1992
«Ai fini della configurabilità del delitto di assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata, il riconoscimento della natura tassativa dell'espressione «dà rifugio o fornisce vitto» non può condurre ad escludere dalla previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28468 del 2 luglio 2013
«L'attenuante prevista dall'art. 311 c.p. è circostanza avente natura oggettiva, per cui la valutazione del danno o del pericolo va riferita al contributo non del singolo concorrente nel reato ma all'attività complessiva di tutti i partecipi.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7537 del 25 febbraio 2011
«Il reato di falso di cui all'art. 483 c.p. resta assorbito in quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato in tutti i casi in cui l'uso o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi costituiscano elementi essenziali di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26998 del 20 giugno 2003
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, l'attenuante della particolare tenuità prevista dall'art. 323 bis c.p. concerne il fatto illecito in tutti i suoi profili, compreso quello psicologico, e possono di conseguenza rilevare anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 7 aprile 1994
«Il Servizio sanitario nazionale rientra nel paradigma del servizio pubblico delineato dall'art. 358 c.p. Esso, infatti, persegue un interesse di natura pubblicistica, costituito dalla tutela della salute dei cittadini, è regolato da norme di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5096 del 9 febbraio 2012
«Se, in genere, per l'integrazione del dolo è necessario che la rappresentazione e la volizione abbiano ad oggetto tutti gli elementi costitutivi della fattispecie tipica (e cioè condotta, evento e causalità materiale) e non il solo evento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11848 del 4 dicembre 1995
«Il principio secondo il quale il momento intellettivo del dolo (previsione, consapevolezza) non può riguardare l'antigiuridicità del fatto — che è conseguenza dell'inescusabilità dell'ignoranza della legge penale — non ha validità assoluta. E...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2203 del 26 gennaio 2001
«L'art. 1 bis del D.L.vo 22 gennaio 1948, n. 66, introdotto dall'art. 17 del D.L.vo n. 507 del 1999, nel prevedere come illecito amministrativo, «se il fatto non costituisce reato», la condotta di chi, «al fine di impedire od ostacolare la libera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7529 del 30 maggio 1990
«La differenza tra le due ipotesi di delitto previste dall'art. 346 c.p. non sta nell'oggettiva destinazione del denaro o dell'altra utilità data o promessa, ma nella diversa rappresentazione della destinazione delle cose che l'agente fa al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 68 del 8 gennaio 1998
«In tema di omissione di referto, il dolo consiste nella conoscenza da parte del sanitario di tutti gli elementi del fatto per il quale egli ha prestato la propria opera, dai quali può desumersi in termini di possibilità la configurabilità di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4130 del 12 aprile 1975
«Per la integrazione della fattispecie di simulazione di reato a mezzo denunzia non è necessario che questa rivesta tutti i requisiti formali previsti dalla legge, avendo ad essa il legislatore fatto riferimento per indicare qualunque informazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5306 del 5 maggio 1992
«In tema di falso giuramento della parte, la speciale causa di non punibilità prevista, per il caso di falso giuramento deferito d'ufficio, dall'art. 371, secondo comma, c.p. (la ritrattazione del falso prima che sulla domanda giudiziale venga...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9773 del 6 luglio 1989
«Nei casi in cui un soggetto diverso dal colpevole sottrae al controllo della polizia il prodotto del delitto, l'elemento discretivo fra il delitto di favoreggiamento reale e quello di favoreggiamento personale consiste nell'attitudine della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9912 del 13 ottobre 1988
«Sussiste il concorso nel reato ogni qualvolta si pone in essere un'attività di cooperazione o di collaborazione che comporta appoggio e comunque agevola la commissione del reato. Tale attività di collaborazione e di appoggio, comunque prestata,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7382 del 12 giugno 1987
«Il dettato normativo dell'art. 648 bis c.p. (che contiene la espressa previsione che, tra gli scopi che l'agente può avere di mira nella realizzazione della condotta vietata, sia da ricomprendersi anche quello di aiutare gli autori dei delitti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38128 del 28 settembre 2009
«L'oggetto giuridico del delitto di violazione colposa dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a pignoramento ovvero a sequestro giudiziario o conservativo è costituito dall'interesse alla protezione del vincolo cautelativo posto sui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1107 del 17 maggio 1971
«Ai fini della tutela penale accordata dall'art. 410 c.p., rientrano nella nozione di «cadavere» tutti i resti umani tuttora capaci di suscitare l'idea della pietà verso i defunti. Ai fini della sussistenza del delitto aggravato previsto dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5139 del 2 giugno 1983
«Ai fini dell'elemento soggettivo del reato di sottrazione di cadavere è sufficiente, quale dolo generico, la volontà cosciente e libera di sottrarre i resti umani senza averne diritto, essendo indifferente il fine propostosi dall'agente (lucro,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«Il criterio distintivo tra il delitto di strage e quello di incendio e gli altri delitti contro la pubblica incolumità è costituito dal fine di uccidere: l'incendio, quando sia stato determinato dal fine di uccidere, integra sempre il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33577 del 13 settembre 2001
«Il fatto che taluno sia titolare di una posizione di garanzia e risulti colposamente venuto meno all'osservanza di adempimenti connessi a detta posizione non implica, di per sè, che egli possa essere automaticamente ritenuto responsabile di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17492 del 18 dicembre 1989
«In tema di crollo colposo di costruzioni, il progettista, il costruttore e il direttore dei lavori di un edificio eretto in zona non dichiarata sismica non sono tenuti ad adottare quelle cautele che, particolarmente, la legge prescrive per le...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6638 del 16 luglio 1984
«Il reato di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni mira a tutelare le persone inserite nell'ambiente lavorativo ed, in genere, tutti coloro che, per assolvere i compiti ad essi connessi, debbono recarsi sul luogo ove sussista la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 484 del 27 gennaio 1981
«La grossolanità del falso, che abbia per oggetto valori di bollo (francobolli e marche da bollo), dev'essere valutata con riferimento alla generalità dei consociati e non già a determinate categorie di persone, trattandosi di contrassegni il cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 11 giugno 1999
«In tema di detenzione di banconote contraffatte, una volta accertato che tutti gli imputati erano consapevoli dell'illecito traffico, la materiale detenzione delle banconote da parte di uno di essi risulta imputabile, a titolo di concorso, anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46831 del 17 dicembre 2007
«Integra il delitto di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.), il possesso di una carta di identità falsa rilasciata dall'autorità bulgara, considerato che il passaggio dallo Stato di appartenenza ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4130 del 12 aprile 1994
«In tema di lesioni personali, la perdita dell'uso (art. 583, comma 2, n. 2, c.p.) per gli organi a costituenti plurimi o a funzione similare si verifica solo quando tutti gli elementi che li compongono siano perduti, mentre la perdita di una sola...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7013 del 23 febbraio 2011
«Il reato di rissa (art. 588 c.p.) è configurabile anche nel caso in cui i partecipanti non siano stati coinvolti tutti contemporaneamente nella colluttazione e l'azione si sia sviluppata in varie fasi e si sia frazionata in distinti episodi, tra i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4878 del 28 maggio 1984
«Una volta accertata l'intenzione offensiva di tutti i contendenti è irrilevante, ai fini della sussistenza del delitto di rissa, accertare chi per primo sia passato a vie di fatto.»