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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23839 del 21 dicembre 2012
«In tema di servitù prediali, la nozione di "utilitas" del fondo dominante, di cui all'art. 1027 c.c., va commisurata alla limitazione del diritto di proprietà del fondo servente, quale esso risulta dal titolo, non coincidendo con qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4610 del 22 marzo 2012
«In tema di costituzione di servitù coattiva di passaggio, l'interclusione relativa del fondo sussiste in tutti i casi in cui il transito di accesso alla pubblica via, pur se strutturalmente possibile, determini un dispendio eccessivo al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 867 del 23 gennaio 2012
«In tema di condominio di edifici, poiché l'uso delle cose comuni è in funzione del godimento delle parti di proprietà esclusiva, la maggiore o minore comodità di uso, cui fa riferimento l'art. 1119 c.c. ai fini della divisibilità delle cose...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10048 del 24 aprile 2013
«In materia di condominio negli edifici, la nozione di aspetto architettonico, di cui all'art. 1127, cod. civ., che opera come limite alla facoltà di sopraelevare, non coincide con quella, più restrittiva, di decoro architettonico, di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8498 del 28 maggio 2012
«Il nuovo amministratore di un condominio, se non autorizzato dai partecipanti alla comunione, non ha il potere di approvare incassi e spese condominiali risultanti da prospetti sintetici consegnatigli dal precedente amministratore e, pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4340 del 21 febbraio 2013
«Nell'ipotesi di supercondominio, ciascun condomino, proprietario di alcuna delle unità immobiliari ubicate nei diversi edifici che lo compongono, è legittimato ad agire per la tutela delle parti comuni degli stessi ed a partecipare alla relativa...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 11214 del 10 maggio 2013
«L'interesse all'impugnazione per vizi formali di una deliberazione dell'assemblea condominiale, ai sensi dell'art. 1137 cod. civ., pur non essendo condizionato al riscontro della concreta incidenza sulla singola situazione del condomino, postula...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1748 del 24 gennaio 2013
«Le norme di un regolamento di condominio - aventi natura contrattuale, in quanto predisposte dall'unico originario proprietario dell'edificio ed accettate con i singoli atti di acquisto dai condomini, ovvero adottate in sede assembleare con il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2742 del 23 febbraio 2012
«In tema di condominio negli edifici, l'art. 1138 c.c., il quale stabilisce che, quando il numero dei condomini è superiore a dieci, deve essere formato un regolamento per disciplinare l'uso delle cose comuni e la ripartizione delle spese, pone...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4063 del 14 marzo 2012
«In tema di usucapione decennale di beni immobili, la buona fede di chi ne acquista la proprietà in forza di titolo astrattamente idoneo è esclusa soltanto quando sia in concreto accertato che l'ignoranza di ledere l'altrui diritto dipenda da colpa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2634 del 21 giugno 1994
«La norma dell'art. 665 c.p.p., applicabile sia con riguardo all'esecuzione dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria ordinaria, sia con riguardo all'esecuzione dei provvedimenti del giudice militare, in forza del rinvio operato dall'art. 402...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 54 del 3 aprile 1996
«L'autorità giudiziaria ordinaria non ha il potere di valutare la conformità alla legge di un arret di un'altra giurisdizione (nella specie, una sentenza del Tribunale amministrativo regionale coperta da giudicato): ciò in quanto il cittadino -...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9441 del 6 novembre 1996
«L'art. 479 c.p.p. (questioni civili o amministrative) rimette alla piena discrezionalità del giudice penale la decisione in ordine alla possibilità di disporre la sospensione del dibattimento fino a che la risoluzione della controversia civile,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 850 del 26 gennaio 1994
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, l'obbligo, penalmente sanzionato, di corrispondere i mezzi vitali permane finché lo status dell'avente diritto al sostentamento non muti a seguito di sentenza passata in giudicato....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3407 del 18 marzo 1994
«In materia di reati concernenti carte di credito e documenti ad esse assimilati, quali attualmente previsti dall'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito con modificazione in L. 5 luglio 1991, n. 197, la competenza a conoscere del fatto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4761 del 29 dicembre 1994
«È pubblico ufficiale ai sensi dell'art. 357 c.p. il liquidatore della cessio bonorum del concordato preventivo. Egli svolge, infatti, un munus publicum inserito in un procedimento giudiziario che trae origine da una sentenza di omologazione e che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24146 del 16 giugno 2011
«In tema di revisione, la regola secondo cui, in caso di annullamento dell'ordinanza di inammissibilità della richiesta, la Corte di cassazione rinvia il giudizio ad una diversa Corte di Appello, individuata ai sensi dell'art. 11 dello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5371 del 2 dicembre 1999
«In tema di competenza per il giudizio di revisione, il rinvio di cui all'art. 1 legge 23 novembre 1998 n. 405 ai criteri di cui all'art. 11 c.p.p. comporta la individuazione di tale competenza con riferimento a quella stabilita per i procedimenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5082 del 29 novembre 1999
«La cognizione dei procedimenti di revisione relativi a condanne inflitte per reati consumati in data anteriore all'entrata in vigore della legge n. 420 del 1998 spetta alla corte di appello individuata dall'art. 11 c.p.p. nella sua formulazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2211 del 11 luglio 1997
«In tema di connessione, quando, a seguito di sentenza di non luogo a procedere, riguardante alcune imputazioni per le quali è stata esercitata l'azione penale, i reati per i quali deve essere disposto il rinvio a giudizio, originariamente attratti...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12067 del 29 marzo 2010
«Il soggetto che riveste la qualità di imputato in procedimento connesso ai sensi dell'art. 12, comma primo lett. c), c.p.p. o collegato probatoriamente, anche se persona offesa dal reato, deve essere assunto nel procedimento relativo al reato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1245 del 31 gennaio 1998
«In tema di false comunicazioni sociali, qualora la redazione di falsa contabilità serva di supporto alla falsa rappresentazione della realtà sociale offerta dal bilancio, chiunque, benché estraneo, contribuisca a tali artifici contabili, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4125 del 16 luglio 1997
«Ai fini dell'adozione di una misura cautelare, i «gravi indizi di colpevolezza» possono essere legittimamente desunti anche dalle trascrizioni sommarie o dagli appunti raccolti durante le operazioni di intercettazione di comunicazione (c.d....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8656 del 7 luglio 1999
«In base al principio della perpetuatio jurisdictionis , lo spostamento della competenza territoriale per connessione non opera quando il procedimento esercitante la vis attractiva sia nella fase delle indagini preliminari mentre per l'altro sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 4 marzo 1998
«Il nuovo testo dell'art. 289, comma secondo, c.p.p., introdotto dalla legge 16 luglio 1997 n. 234, che impone, nel corso delle indagini preliminari, al giudice di procedere all'interrogatorio dell'imputato prima di decidere sulla richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1399 del 4 febbraio 2000
«La norma di cui all'art. 13, secondo comma, c.p.p., che prevede, in caso di concorso tra reato comune e reato militare, la giurisdizione unica dell'autorità giudiziaria ordinaria allorché il primo sia più grave del secondo, non trova applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6780 del 23 gennaio 1998
«In materia di giurisdizione non opera il principio, valido invece riguardo alla competenza, secondo cui la connessione può produrre effetti soltanto a condizione che i procedimenti connessi si trovino nella stessa fase. (Nella specie, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6221 del 16 febbraio 2006
«Il riconoscimento della circostanza attenuante della dissociazione attuosa, prevista dall'art. 8 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con L. n. 203 del 1991, secondo cui «la pena dell'ergastolo è sostituita da quella della reclusione da dodici a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15080 del 13 aprile 2011
«Il giudice dell'appello che rilevi la nullità del provvedimento che dispone il giudizio per uno soltanto di più procedimenti riuniti deve annullare la sentenza di primo grado esclusivamente nella parte relativa all'imputazione per la quale il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11854 del 4 dicembre 1995
«Qualora il giudice del dibattimento abbia, con ordinanza, respinto la richiesta di disporre la riunione fra più procedimenti, ritenendo non configurabile il prospettato vincolo della continuazione tra i reati che ne formano oggetto, la successiva...»