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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5101 del 26 maggio 1999
«La circostanza che il giudice non abbia formalmente suddivisa la sentenza in due parti, una delle quali esclusivamente dedicata allo svolgimento del processo, non implica nullità se dalla lettura dell'atto sia comunque possibile individuare i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15949 del 17 dicembre 2001
«La motivazione per relationem ad altre decisioni si può considerare carente o meramente apparente — e come tale censurabile in sede di legittimità — solo quando il decisum si fonda esclusivamente sul mero rinvio a precedenti o a massime...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26040 del 29 novembre 2005
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice - e, nel caso del giudice collegiale, del presidente e dell'estensore (ovvero di uno dei due), secondo quanto disposto dall'art. 132, ultimo comma, c.p.c. - costituisce un requisito essenziale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 538 del 8 giugno 1998
«In ipotesi di ius superveniens dopo la deliberazione della sentenza ma prima della sua pubblicazione, solo l'originario collegio deliberante, riconvocato dal suo presidente, può provvedere ad una nuova deliberazione che tenga conto della normativa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11550 del 14 maggio 2013
«Le risultanze anagrafiche rivestono un valore meramente presuntivo circa il luogo dell'effettiva abituale dimora, il quale è accertabile con ogni mezzo di prova, anche contro le stesse risultanze anagrafiche, assumendo rilevanza esclusiva il luogo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14669 del 1 ottobre 2003
«La nullità derivante da vizio di costituzione del giudice, ancorché assoluta e rilevabile d'ufficio, non si sottrae, ai sensi dell'art. 158 c.p.c. (che fa espressamente salva la disposizione del successivo art. 161), al principio di conversione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1151 del 13 gennaio 2006
«In tema di prova testimoniale, l'inutilizzabilità della dichiarazione « de relato» resa dal testimone deriva esclusivamente dall'inosservanza della disposizione del comma primo dell'articolo 195 cod. proc.pen., allorchè il giudice, « richiesto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4069 del 28 gennaio 2008
«È affetta dal vizio di manifesta illogicità, la motivazione della sentenza nella quale la valutazione sulla credibilità ed attendibilità delle dichiarazioni del minore, vittima di abusi sessuali, venga compiuta esclusivamente riferendosi alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10230 del 28 aprile 2010
«L'opposizione alla dichiarazione di fallimento e l'azione di responsabilità aggravata, introdotta ai sensi dell'art. 96 c.p.c., con riguardo all'iniziativa assunta con l'istanza di fallimento, sono legate da un nesso d'interdipendenza da cui...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11214 del 13 novembre 1997
«Nelle controversie aventi ad oggetto la contestazione di un credito per imposte dirette sul reddito, il tribunale fallimentare non può accertare la intervenuta sanatoria prevista dall'art. 21 D.L. 2 marzo 1989 n. 69, conv. in L. 27 aprile 1989 n....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2004 del 29 gennaio 2008
«In tema di provvedimento con cui il giudice delegato, nell'esercizio della competenza esclusiva al riguardo attribuitagli dalla legge (art. 25 n. 7 legge fall., nel testo vigente anteriormente al D.L.vo n. 5 del 2006), liquida i compensi per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15671 del 13 luglio 2007
«In tema di liquidazione del compenso al professionista legale incaricato da parte degli organi della procedura fallimentare, sussistono la competenza esclusiva del giudice delegato, tenuto ai sensi dell'art. 25 n. 7 legge fall. a provvedere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10925 del 11 maggio 2007
«È inammissibile il reclamo ai sensi dell'art. 26 legge fall. proposto avverso atto del notaio delegato alla vendita di immobili, ai sensi dell'art. 591 bis c.p.c., dal giudice delegato al fallimento, atteso che il rimedio in questione è consentito...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3167 del 23 maggio 1984
«Il decreto, reso dal giudice delegato, a norma dell'art. 72 terzo comma della legge fallimentare, sulla richiesta di assegnazione di un termine al curatore, per l'eventuale subingresso al fallito in un contratto non ancora eseguito alla data del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4494 del 21 aprile 1995
«La surrogazione legale dell'assicuratore nei diritti dell'assicurato verso il terzo responsabile dà luogo ad una forma di successione a titolo particolare tra l'assicurato e l'assicuratore che comporta la legittimazione esclusiva di quest'ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18438 del 8 settembre 2011
«È ammissibile l'azione di responsabilità nei confronti del cessato curatore fallimentare, pur in assenza della previa revoca dell'incarico e nonostante l'avvenuta approvazione del rendiconto, in quanto, da un lato, nonostante l'art. 38 legge fall....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16214 del 23 luglio 2007
«L'azione di risarcimento dei danni nei confronti del curatore del fallimento, derivante da fatti illeciti che non incidano sul patrimonio fallimentare, ma danneggino direttamente beni del fallito rimasti estranei alla procedura concorsuale, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2991 del 10 febbraio 2006
«Il termine di sessanta giorni per la proposizione del ricorso straordinario per cassazione avverso i provvedimenti definitivi di contenuto decisorio adottati dal tribunale fallimentare, e dunque anche avverso il decreto che pronuncia sul compenso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3245 del 5 marzo 2003
«La perdita della capacità processuale del fallito (dalla dichiarazione di fallimento alla chiusura della procedura) non è assoluta, ma relativa, onde è ancora possibile ottenere la condanna del fallito, sempre che, però, essa sia fondata su di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9142 del 30 maggio 2000
«Il fallito è legittimato ad agire e resistere nelle controversie concernenti la validità del contratto di locazione avente ad oggetto immobile destinato esclusivamente ad abitazione per sé e per la propria famiglia, atteso che, in tal caso, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2532 del 11 marzo 1987
«Qualora un istituto di credito fondiario od agrario, esercitando la facoltà conferitagli dall'art. 42 del R.D. 16 luglio 1905 n. 646, promuova esecuzione individuale nei confronti del debitore, nonostante l'apertura a suo carico di procedura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5323 del 4 aprile 2003
«Nelle società di capitali, che sono titolari di distinta personalità giuridica e di un proprio patrimonio, l'interesse del socio alla conservazione della consistenza economica dell'ente è tutelabile esclusivamente con strumenti interni,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13342 del 19 luglio 2004
«L'assicuratore, convenuto in giudizio dall'assicurato per il pagamento dell'indennita assicurativa, in virtù del principio di economia processuale, può agire nella medesima sede a tutela del proprio diritto di surrogazione, anche in difetto del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16668 del 19 giugno 2008
«Il fallito è il solo legittimato ad agire e resistere nelle controversie concernenti la validità del contratto di locazione avente ad oggetto un immobile destinato esclusivamente ad abitazione per sé e per la propria famiglia, atteso che, in tal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20804 del 29 settembre 2009
«La locazione, quando abbia ad oggetto un immobile destinato esclusivamente ad abitazione propria del fallito e della sua famiglia, non integra un rapporto di diritto patrimoniale compreso nel fallimento del conduttore, secondo la previsione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2755 del 4 febbraio 2011
«Nella notificazione eseguita ai sensi dell'art. 140 cod. proc. civ., in caso di rifiuto della persona abilitata al recapito di ricevere in consegna il piego raccomandato, non è richiesta dall'art. 8, primo comma, della legge 20 novembre 1982, n....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6345 del 13 marzo 2013
«In tema di notificazioni ad una persona giuridica ed alla stregua dell'art. 145, primo comma, cod. proc. civ., nel testo dettato dall'art. 2 della legge 28 dicembre 2005, n. 263, applicabile "ratione temporis", la notifica alla persona fisica che...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 18762 del 13 settembre 2011
«È valida la notifica di un atto ad una persona giuridica presso la sede a mezzo del servizio postale, non essendovi alcuna previsione di legge ostativa al riguardo, purchè mediante consegna a persone abilitate a ricevere il piego, mentre, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19457 del 9 novembre 2012
«L'iscrizione nel registro delle imprese di un institore o P.G. di una società a responsabilità limitata non comporta la cessazione della legittimazione processuale dell'amministratore unico e legale rappresentante della società iscritto nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4569 del 12 agosto 1982
«La notificazione a mezzo del servizio postale, fuori della propria circoscrizione, può essere eseguita esclusivamente dall'ufficiale giudiziario addetto all'autorità giudiziaria competente a conoscere la causa cui attiene la notificazione stessa...»