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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 981 del 21 gennaio 2010
«II giudicato sull'annullamento del contratto (nella specie, la cessione della quota di partecipazione ad una società in accomandita semplice), è opponibile nei confronti del successore a titolo particolare nel diritto controverso salvo il caso in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7322 del 10 dicembre 1986
«Il contratto concluso per effetto di truffa, penalmente accertata, di uno dei contraenti in danno dell'altro è non già radicalmente nullo ( ex art. 1418 c.c., in correlazione all'art. 640 c.p.), sibbene annullabile ai sensi dell'art. 1439 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6050 del 30 maggio 1995
«La disposizione dell'art. 1449 c.c., per la quale il termine annuale di prescrizione dell'azione di rescissione decorre dalla data di conclusione del contratto, deve essere coordinata con la regola generale che fa decorrere ogni termine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2500 del 10 aprile 1986
«Al fine della risoluzione del contratto a norma dell'art. 1453 c.c., la costituzione in mora della parte inadempiente, mentre può essere necessaria, in presenza di un inadempimento temporaneo, per escludere una presunzione di tolleranza della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23708 del 16 settembre 2008
«In tema di rappresentanza, il principio dell'apparenza del diritto può essere invocato anche dal beneficiario di un contratto a favore di terzi. Ed invero, nel momento in cui dichiara di voler approfittare della stipulazione in suo favore, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23199 del 13 dicembre 2004
«L'art. 1398 c.c., nel riconoscere la responsabilità del falsus procurator verso il terzo incolpevole, con il quale ha contrattato senza avere i poteri rappresentativi, dà rilievo soltanto alla posizione soggettiva del terzo contraente, che per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 204 del 10 gennaio 2003
«In tema di rappresentanza, l'applicabilità del principio dell'apparenza del diritto richiede che il rappresentato abbia tenuto un comportamento colposo tale da ingenerare nel terzo il ragionevole convincimento che al rappresentante apparente fosse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10709 del 11 ottobre 1991
«Il principio dell'apparenza del diritto può invocarsi in tema di rappresentanza solo in presenza di elementi obiettivi atti a giustificare l'opinione del terzo che contratta con il falsus procurator in ordine alla corrispondenza fra la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6244 del 24 novembre 1981
«La tutela dell'apparenza del diritto — che è da escludere, per l'inescusabilità della colpa, allorché la situazione reale avrebbe potuto essere agevolmente accertata con una condotta ispirata all'ordinaria diligenza nell'attività negoziale — ben...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13533 del 30 ottobre 2001
«In tema di prova dell'inadempimento di una obbligazione, il creditore che agisca per la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno, ovvero per l'inadempimento deve soltanto provare la fonte (negoziale o legale) del suo diritto ed il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7875 del 4 agosto 1990
«Nei contratti con prestazioni corrispettive, ove sottoposti a condizione risolutiva, la rilevanza del comportamento dei contraenti con riguardo all'inadempimento delle prestazioni a carico di ciascuno di essi ed al conseguente diritto della parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10631 del 9 maggio 2007
«La domanda di risoluzione del contratto preliminare di vendita di un suolo ad un Comune, per inadempimento consistito nell'abusiva occupazione del suolo e costruzione di un'opera, e di risarcimento del danno, comprensivo dell'occupazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5870 del 12 giugno 1998
«E inadempiente il promissario compratore che, invocando il principio inadimplenti non est adimplendum , rifiuta la stipula del contratto definitivo di acquisto di un appartamento in un edificio di nuova costruzione perché non è previsto il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13079 del 14 luglio 2004
«Nei contratti a prestazione continuata o periodica, la domanda di risoluzione del contratto per inadempimento è alternativa alla domanda di accertamento dell'esercizio del recesso, atteso che, mirando essa a una pronuncia di carattere costitutivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12396 del 9 dicembre 1998
«L'istanza di risoluzione di un contratto di compravendita per inadempimento dell'acquirente non trova ostacolo nella sopravvenienza del fallimento del convenuto qualora essa risulti «quesita», prima della sentenza dichiarativa del fallimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1191 del 24 aprile 1974
«Il diritto alla risoluzione, previsto dall'art. 1453 c.c., non si estingue fin quando dura l'inadempimento, e alla relativa azione non è di ostacolo il fatto che il creditore abbia ottenuto sentenza di adempimento, se il debitore è ancora...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2335 del 20 luglio 1971
«Se, pendente la condizione sospensiva, una delle parti venga meno agli obblighi assunti col contratto, l'altra parte ha diritto di chiederne la risoluzione, senza attendere il verificarsi o meno della condizione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8444 del 20 agosto 1990
«Con riguardo a contratto concluso da un falsus procurator (e perciò con efficacia sospesa fino alla ratifica da parte del dominus ), il termine semestrale entro il quale il creditore ha l'onere, ai sensi dell'art. 1957 c.c., di chiedere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2572 del 3 febbraio 2011
«La ratifica dell'operato del "falsus procurator", pur non richiedendo l'impiego di formule particolari, per considerarsi validamente effettuata in osservanza del disposto di cui all'art. 1399, comma primo, c.c., non solo deve rispondere agli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 408 del 12 gennaio 2006
«La ratifica relativa al contratto concluso dal falso rappresentante per il quale non sia richiesta la forma scritta ad substantiam o ad probationem può essere anche tacita e consistere, perciò, in qualsiasi atto o comportamento da cui risulti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10403 del 18 luglio 2002
«Il contratto per persona da nominare differisce dal contratto a favore di terzo perché nel primo la nomina del terzo è solo eventuale, rappresentando essa l'esercizio di una facoltà della parte che tale nomina si è riservata e può pertanto anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3328 del 7 marzo 2002
«In un contratto preliminare di compravendita per sé o per persona da nominare, la modifica del soggetto destinato ad acquistare la proprietà del bene può essere realizzata sia prevedendosi l'ingresso della persona nominata nello stesso rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1204 del 22 gennaio 2010
«Poiché, ai sensi dell'art. 1406 c.c., oggetto della cessione del contratto è la trasmissione del complesso unitario delle situazioni giuridiche attive e passive che derivano per ciascuna delle parti dalla conclusione del contratto, ai fini della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 294 del 7 febbraio 1972
«Nel contratto a favore di terzi, la volontà negoziale di attribuire al terzo un diritto, in mancanza di un'espressa dichiarazione, ben può accertarsi sulla base dell'interesse delle parti contraenti alla stipulazione vantaggiosa per il terzo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2663 del 12 luglio 1976
«Nel contratto a favore di terzo l'interesse alla stipulazione da parte dello stipulante può essere di natura non solo concreta ma anche meramente morale, e può consistere sia nell'attribuzione di un diritto, sia nella rinuncia all'esercizio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12447 del 9 dicembre 1997
«La norma di cui all'art. 1411 c.c. non attribuisce al terzo la qualità di parte né in senso formale né in senso sostanziale rispetto alla convenzione negoziale stipulata in suo favore, dovendo egli limitarsi a beneficiare degli effetti di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 649 del 9 marzo 1973
«Nel contratto a favore di terzi il diritto che il terzo acquista nei confronti del promittente, per effetto della stipulazione, è quello alla prestazione contemplata nel contratto, senza che ciò comporti sostituzione del beneficiario nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8335 del 17 agosto 1990
«Il contratto, con cui una parte deposita presso un'altra una determinata somma ed attribuisce ad un terzo, che prende parte all'atto, il diritto a pretenderne la restituzione dopo la propria morte, non configura un contratto a favore di terzi, con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9787 del 14 settembre 1999
«In tema di contratto a favore del terzo la norma dell'art. 1413 c.c., laddove prevede l'opponibilità al terzo da parte del promittente delle eccezioni fondate sul contratto dal quale il terzo deriva il suo diritto, comprende fra tali eccezioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3207 del 1 aprile 1994
«Nel contratto di assicurazione contro gli infortuni a favore di un terzo — cui si applica la disciplina della assicurazione sulla vita — il carattere autonomo del diritto acquistato dal beneficiario, ai sensi dell'art. 1920, terzo comma, c.c., non...»