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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5764 del 5 febbraio 2013
«La previsione di cui all'art. 578 cod. proc. pen. - per la quale il giudice di appello o quello di legittimità, che dichiarino l'estinzione per amnistia o prescrizione del reato per cui sia intervenuta in primo grado condanna, sono tenuti a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21102 del 5 maggio 2004
«L'art. 578 c.p.p. prevede che il giudice di appello e la Corte di Cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, siano tenuti a decidere sulla impugnazione agli effetti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6742 del 28 maggio 1999
«In tema di declaratoria di estinzione del reato, l'art. 578 c.p.p. prevede che il giudice di appello o la Corte di cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, sono...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 11178 del 4 agosto 1990
«Il momento consumativo del reato di diffamazione a mezzo stampa è quello della consegna da parte dello stampatore delle prescritte copie, in adempimento dell'obbligo previsto dalla legge 2 febbraio 1939, n. 374, in quanto tale momento costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2446 del 16 gennaio 2008
«La conversione del ricorso per cassazione in appello opera anche con riferimento alla proposizione di rimedi eterogenei contro la sentenza relativa ad un unico capo di imputazione (In motivazione, la S.C., analizzando la portata dell'art. 580...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 885 del 26 gennaio 1994
«In tema di impugnazione, la mancata attestazione della data di ricezione della raccomandata o del telegramma con sottoscrizione da parte del cancelliere (adempimento previsto dall'art. 198, secondo comma, c.p.p. 1930 e dall'art. 583, primo comma,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 978 del 13 gennaio 2012
«L'appello principale proposto da uno dei coimputati non deve essere notificato agli altri imputati, che non si siano avvalsi autonomamente del loro potere d'impugnazione, perché in capo a questi non v'è interesse alla proposizione dell'appello...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43662 del 4 dicembre 2001
«Non può avvalersi dell'effetto estensivo dell'impugnazione chi, avendo proposto rituale gravame comprendente un motivo comune ad altri coimputati, vi abbia poi rinunciato — a differenza di costoro, che se lo sono poi visto accogliere — nell'ambito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3621 del 2 dicembre 1997
«Ai fini della sussistenza del reato di concussione, non costituisce costrizione l'emanazione di una circolare interpretativa di una legge, quando si tratti di uno strumento legittimo destinato a disciplinare l'attività degli uffici cui è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5899 del 23 dicembre 1996
«Allorché l'integrazione ex art. 130 c.p.p. di un capo di sentenza viene disposta non in accoglimento di un motivo di impugnazione, bensì di ufficio, non si applica l'effetto estensivo previsto per i motivi di impugnazione non strettamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 356 del 14 gennaio 2000
«In caso di abolitio criminis, poiché tale evento fa venire meno, ancor più che la validità e la efficacia della norma penale incriminatrice, la sua stessa esistenza nell'ordinamento, ogni giudice che sia formalmente investito della cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8831 del 14 marzo 2006
«Il principio di specialità previsto dall'art. 14 della convenzione europea di estradizione non opera quando non sussistano, al momento dell'esercizio dell'azione penale per il fatto diverso, i presupposti affinché si configuri la condizione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4471 del 2 dicembre 1992
«Avverso l'ordinanza con la quale il giudice di appello rigetta la richiesta dell'imputato intesa ad ottenere, ai sensi dell'art. 600, comma terzo, c.p.p., la sospensione della esecuzione della condanna al pagamento di una provvisionale in favore...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37648 del 15 novembre 2006
«L'inammissibilità del ricorso per cassazione dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi non consente il formarsi di un valido rapporto d'impugnazione e preclude, pertanto, la possibilità di applicare, ex art. 609 comma secondo c.p.p., la norma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32942 del 6 settembre 2005
«Ai fini della sospensione, giusta quanto previsto all'art. 612 c.p.p., dell'esecuzione della condanna civile, non può essere considerato danno “grave ed irreparabile” quello che, trattandosi di condanna al versamento di una somma di danaro, si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24862 del 9 giugno 2003
«Nell'ipotesi in cui la Corte di cassazione annulli parzialmente con rinvio non può essere pronunciata dal giudice di rinvio alcuna condanna al pagamento delle spese processuali sostenute né nel giudizio di legittimità né nel giudizio di rinvio in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42067 del 17 ottobre 2001
«La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 616 c.p.p. per il caso di ritenuta inammissibilità del ricorso per cassazione non è soggetta alla prescrizione quinquennale prevista dall'art. 28 della legge 24 novembre 1981 n. 689 per le sanzioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21543 del 4 giugno 2002
«Qualora la Corte di cassazione annulli senza rinvio, perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, la sentenza emessa dal giudice di appello, disponendo la confisca revocata da quest'ultimo, il giudice competente per l'esecuzione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3923 del 1 febbraio 2002
«Nel caso in cui il ricorso straordinario per la correzione di un errore di fatto è inammissibile, perché riferito ad una decisione della Corte di cassazione anteriore all'entrata in vigore della legge 26 marzo 2001, n. 128, che nell'introdurre il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18 del 30 marzo 1998
«Dall'autonomia del procedimento di prevenzione rispetto al procedimento penale discende che giudice della inconciliabilità dei fatti posti a fondamento del provvedimento di applicazione della misura con quelli stabiliti in una sentenza penale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1012 del 29 marzo 2000
«Nell'ipotesi in cui il fatto per il quale è intervenuta condanna irrevocabile venga depenalizzato, l'interessato può chiedere al giudice dell'esecuzione la revoca della relativa sentenza o decreto ai sensi dell'art. 673 c.p.p.: di conseguenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4837 del 28 ottobre 1998
«Ai fini dell'ammissibilità della richiesta di revisione, nel caso previsto dall'art. 630, comma 1, lett. c) c.p.p., per «prove nuove» possono intendersi anche quelle che, pur se entrate a far parte del materiale acquisito nel precedente giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2134 del 11 giugno 1999
«In tema di revisione, ai fini della declaratoria di inammissibilità, non è previsto il procedimento in camera di consiglio nelle forme di cui all'art. 127 c.p.p., con conseguenti avvisi, notifiche ed intervento delle parti, né alcuna forma di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 357 del 17 febbraio 2000
«Ai fini dell'individuazione della corte d'appello competente a decidere sull'istanza di revisione, secondo i criteri di cui all'art. 11 c.p.p., richiamato dall'art. 633, comma 1, c.p.p., quale riformulato dall'art. 1, comma 1, della L. 23 novembre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7233 del 17 gennaio 2000
«Ai fini dell'individuazione della corte d'appello competente a decidere sull'istanza di revisione, secondo i criteri di cui all'art. 11 c.p.p., richiamati dall'art. 633, comma 1, c.p.p., nel testo riformulato dall'art. 1, comma 1, della legge 23...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2936 del 3 dicembre 1997
«In materia di ricorso per Cassazione avverso l'ordinanza della Corte d'Appello che rigetta o dichiara inammissibile la domanda di riparazione per l'ingiusta detenzione, la mancanza della procura speciale al difensore non può essere considerata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9795 del 9 marzo 2001
«Analogamente a quanto già avveniva con riguardo all'art. 25 dell'abrogato codice di rito, avente contenuto pressoché identico a quello del vigente art. 652 c.p.p., anche detto ultimo articolo dev'essere estensivamente interpretato, a salvaguardia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6989 del 17 giugno 1995
«L'art. 653 c.p.p., attribuendo efficacia preclusiva nel giudizio disciplinare soltanto al giudicato delle sentenze dibattimentali di assoluzione contenenti l'accertamento che il fatto non sussiste o che l'imputato non lo ha commesso, esclude, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12226 del 28 novembre 2000
«L'inammissibilità della impugnazione non impedisce la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, qualora altro impugnante abbia proposto valido atto di gravame. (In ossequio a tale principio, la Corte ha annullato senza rinvio,...»