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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 3755 del 4 giugno 2019
«In materia di procedura negoziata ex art. 63 del D.Lgs. n. 50/2016, non necessita di specifica motivazione l'opzione di escludere l'affidatario uscente dal novero degli operatori invitati alla procedura, non trattandosi di una scelta di carattere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5233 del 16 marzo 2004
«...determinate da motivi di studio e di lavoro, né tra quelle per esigenze abitative non stabili e primarie, rimanendo invece essa assoggettata alla disciplina di cui al Capo primo del Titolo primo della legge n. 392 del 1978 (c.d. dell’equo canone).»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1710 del 15 marzo 2019
«La decorrenza del termine per l'impugnazione del provvedimento di l'aggiudicazione di un appalto pubblico da parte dei concorrenti non aggiudicatari inizia dal momento in cui gli stessi hanno ricevuto la comunicazione di cui all'art. 76, comma 5,...»
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Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana, sentenza n. 662 del 10 giugno 2019
«Anche la mancata esecuzione anticipata delle prestazioni contrattuali non adeguatamente giustificata, traducendosi in una violazione del principio di correttezza e buona fede da parte dell'aggiudicatario, lesiva dell'affidamento ingeneratosi in...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 4179 del 20 agosto 2013
«Tenuto conto della natura giuridica della cessione volontaria di beni nell'ambito dei procedimenti di espropriazione per p.u., deve ritenersi sussistente la giurisdizione amministrativa del g.a. sulle eventuali controversie in sede di esecuzione....»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1534 del 10 marzo 2011
«Gli accordi di programma in materia di riqualificazione urbana assumono valore cogente solamente nella parte in cui introducono varianti allo strumento urbanistico, conservando, per il resto, valore programmatico, da attuare mediante successivi...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 15 del 29 luglio 2011
«La principale caratteristica della d.i.a. risiede nella sostituzione dei tradizionali modelli provvedimentali autorizzatori con un nuovo schema ispirato alla liberalizzazione delle attività economiche private consentite dalla legge in presenza dei...»
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Commissione Tributaria Regionale Per La Lombardia, sentenza n. 2985 del 27 giugno 2018
«Il criterio di quantificazione dell’imponibile IRPEF sulla base del canone di locazione di un immobile commerciale, in luogo della tassazione fondata sulla rendita catastale, può operare solo in costanza del contratto di locazione, in virtù del...»
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Commissione Tributaria Regionale Per La Lombardia, sentenza n. 1877 del 23 aprile 2018
«È illegittima la pretesa recata da un atto impositivo con il quale l’Amministrazione finanziaria dispone l’imputazione per trasparenza in capo al socio persona fisica del maggior reddito accertato a mezzo di altro autonomo atto impositivo nei...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 2713 del 27 maggio 2014
«Le decisioni del ricorso straordinario al Capo dello Stato pronunciate prima dell'entrata in vigore dell'art. 69 L. 18 giugno 2009 n. 69 e del codice del processo amministrativo vanno distinte tra quelle emesse nel regime della alternatività, da...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 3786 del 29 luglio 2008
«È vero che la norma di cui all'art. 21-octies comma 2, L. n. 241 del 1990 pone in capo all'amministrazione (e non del privato) l'onere di dimostrare, in caso di mancata comunicazione dell'avvio, che l'esito del procedimento non poteva essere diverso.»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3431 del 21 giugno 2007
«L'omessa comunicazione di avvio del procedimento non comporta l'invalidità del relativo provvedimento ove il contributo partecipativo del privato non sarebbe stato comunque idoneo a determinare un esito diverso.»
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Commissione Tributaria Provinciale Di Torino, Sez. V, sentenza n. 1104 del 22 settembre 2017
«La causa del contratto di consorzio fa leva su finalità non lucrative, differenziandosi dalle società commerciali ex art. 2247 c.c. Il meccanismo tipico è il ribaltamento dei costi, per cui le imprese consorziate forniscono al consorzio le risorse...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2789 del 9 giugno 2017
«Il concetto di ragionevole termine entro il quale, a mente dell' art. 21 nonies L. n. 241 del 1990, la Pubblica Amministrazione può agire in via di autotutela, non può connotarsi che in relazione alla natura dei provvedimenti oggetto del potere di...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 24 del 11 gennaio 2010
«In tema di esercizio del diritto di accesso da parte delle organizzazioni sindacali rileva un duplice profilo di legittimazione che consente di azionare il diritto di accesso sia iure proprio, sia a tutela di interessi giuridicamente rilevati...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1115 del 25 febbraio 2009
«Sussiste l'interesse attuale, diretto e concreto - di cui all'art. 22 della legge n. 241 del 1990 - in capo ad una società che, gravati gli atti di aggiudicazione di un servizio, chieda l'accesso ai documenti riguardanti l'esecuzione del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9678 del 5 aprile 2019
«In tema di certificazione biologica dei prodotti agricoli, disciplinata dal reg. n. 2092/1991/CEE, sostituito dal reg. n. 834/2007/CE e succ. modif., gli organismi privati autorizzati dal Ministero delle Politiche agricole e forestali, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 29394 del 15 novembre 2018
«La controversia relativa all'impugnazione della decisione negativa della Regione su una istanza di assegnazione dei beni infrastrutturali realizzati da un Consorzio industriale in forza di convenzioni con la Cassa del Mezzogiorno (che, dopo il...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2290 del 26 aprile 2006
«...al Capo dello Stato avente contenuto pregiudiziale, atteso il carattere, definitorio della controversia stessa, del relativo provvedimento giustiziale, insuscettibile di annullamento, revoca o riforma da parte dell'amministrazione interessata.»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3500 del 28 maggio 2019
«La parte che abbia adito la giurisdizione amministrativa con l'atto introduttivo del giudizio non è legittimata a sollevare l'eccezione di difetto di giurisdizione in sede di appello. Ai sensi dell'art. 9 del D.Lgs. n. 104/2010, nel primo grado di...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 3438 del 27 maggio 2019
«Ai sensi dell'art. 9 D.Lgs. n. 104/2010, nei giudizi di impugnazione il difetto di giurisdizione è rilevato se dedotto con specifico motivo avverso il capo della pronuncia impugnata che, in modo implicito o esplicito, ha statuito sulla giurisdizione.»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 2697 del 29 aprile 2019
«In ambito amministrativo il difetto di giurisdizione nei giudizi di appello deve essere dedotto con specifico motivo avverso il capo della sentenza che, implicitamente o esplicitamente, abbia statuito sul punto non essendo lo stesso rilevabile...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6281 del 4 marzo 2019
«In tema di giurisdizione, la parte convenuta che abbia proposto domanda riconvenzionale (o, nel processo amministrativo, ricorso incidentale), rimasta non esaminata in quanto assorbita dal pieno rigetto nel merito della domanda principale, non è...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 6147 del 21 novembre 2011
«L'art. 9 C.P.A. ha fatto venir meno la rilevabilità d'ufficio del difetto di giurisdizione in grado di appello, addossandone l'onere alla parte appellante, con apposito motivo di appello e sancendo, quindi, l'irrilevanza della semplice eccezione...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 8925 del 15 dicembre 2010
«L'art. 9, c.p.a. ha un duplice contenuto precettivo. Da un lato, esclude che il giudice d'impugnazione possa rilevare il difetto di giurisdizione se nessuna parte l'abbia eccepito; dall'altro, pone in capo alle parti l'onere di far valere il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7128 del 10 giugno 1992
«La competenza ratione materiae del pretore ai sensi dell’art. 8, comma secondo, n. 4 c.p.c. riguarda le cause relative alla misura dei servizi del condominio di case, intendendosi per tali quelle in cui occorre fissare le regole di esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2762 del 3 aprile 1990
«L’art. 10 della L. 27 luglio 1978, n. 392 non ha previsto che i conduttori possano sostituirsi al locatore nella gestione dei servizi condominiali ed in particolare in quello di fornitura del riscaldamento, bensì ha introdotto un meccanismo volto...»
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Tribunale civile Napoli, Sez. III, sentenza n. 9937 del 29 dicembre 1982
«Va riconosciuta in capo al conduttore nominato amministratore degli utenti dell’impianto di riscaldamento gestito in proprio ex art. 10 della L. n. 392/1978 la legittimazione attiva all’azione di reintegra nella detenzione dell’impianto medesimo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6078 del 30 maggio 1995
«Dalla normativa sulle locazioni (artt. 1575 c.c., 5, 9 e 10 della L. 27 luglio 1978, n. 392) può desumersi che la gestione degli impianti e servizi concernenti gli immobili, in quanto attinente al godimento ed alla manutenzione del bene,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3331 del 5 febbraio 2019
«È ammissibile il ricorso ex art. 111, comma 8, Cost. proposto immediatamente alle Sezioni Unite avverso la decisione declinatoria della giurisdizione, ancorché successivamente il medesimo ricorrente provveda anche alla riassunzione del giudizio...»