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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 524 del 20 marzo 1973
«Quando l'autore di un fatto (a fortiori se in concorso con altri) non ha soltanto approfittato della momentanea distrazione del derubato (il che non è sufficiente a integrare l'aggravante della destrezza) ma ha preordinato e provocato tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12231 del 12 ottobre 1978
«Il delitto di sequestro di persona e quello di rapina aggravata concorrono quando una persona sia stata sequestrata esclusivamente per conseguire una somma di denaro come prezzo di liberazione e, in occasione del sequestro, siano state sottratte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8408 del 26 giugno 1978
«Mentre deve escludersi la possibilità del concorso formale di reati tra il sequestro di persona e la violenza privata allorché la violenza, che è elemento comune ai due reati, sia stata usata per ottenere la privazione della libertà personale, è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10323 del 10 ottobre 1980
«La norma di cui all'art. 468 c.p. punisce solo la contraffazione di sigilli, ma anche l'uso, senza avere concorso alla stessa, di sigilli contraffatti. Pertanto, ai fini del giudizio di responsabilità, non rileva che l'imputato non sia l'autore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2005 del 18 ottobre 1980
«Nel delitto previsto dall'art. 314 c.p. è configurabile il concorso con il pubblico ufficiale dell'estraneo alla pubblica amministrazione sia nella veste di istigatore o determinatore, sia sotto forma di cooperatore nell'esecuzione dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3359 del 12 marzo 1980
«È configurabile il concorso formale tra il reato di violenza privata e quello di lesioni personali volontarie, diversi essendo i beni giuridici tutelati e, cioè, la libertà morale nel primo reato e l'integrità fisica nel secondo.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 886 del 22 gennaio 1980
«L'art. 386 del c.p., punendo al primo comma colui che procura o agevola l'evasione di una persona legalmente arrestata o detenuta, prevede un delitto che può concretarsi in due distinte forme di attività, la prima diretta allo svolgimento di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9958 del 29 settembre 1980
«Nel caso in cui la violenza alla persona o la minaccia non siano estranee o successive alla consumazione del reato di danneggiamento, ma poste in essere con la condotta prevista dall'art. 635 c.p., è configurabile il reato di danneggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10660 del 27 novembre 1981
«La norma, di cui all'art. 650 c.p., è una norma in bianco a carattere sussidiario, la quale può trovare concreta applicazione solamente quando il fatto non sia previsto come reato da una norma specifica. Ne consegue che non può ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4093 del 5 maggio 1981
«Il carattere sussidiario della figura criminosa prevista dall'art. 610 c.p. non implica che sia escluso in ogni caso il concorso della violenza privata con altri reati ma solo che il concorso non opera quando la violenza privata sia assorbita da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 70 del 6 gennaio 1981
«Per la sussistenza del delitto di violenza privata non è necessario che la condotta dell'agente sia diretta a conseguire un fine illecito. Infatti, per tale reato il dolo consiste nella coscienza e volontà di costringere altri, mediante violenza o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2964 del 18 marzo 1982
«L'aggravante delle più persone, di cui all'art. 629 ultima parte c.p., non si identifica in un qualsiasi concorso di più persone, la cui partecipazione al reato può svolgersi in tempi e luoghi diversi ed anche mediante concorso soltanto morale,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2853 del 27 marzo 1984
«In tema di furto, l'aggravante di abuso di relazioni domestiche prevista dall'art. 61 n. 11 c.p. è, di regola, incompatibile con l'aggravante di introduzione in luogo destinato ad abitazione prevista dall'art. 625 n. 1 c.p., giacché le relazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4228 del 9 maggio 1984
«Il sequestro di persona è reato permanente a consumazione anticipata, e quindi si deve ritenere commesso non già quando è cessata la permanenza, ma quando siano stati realizzati gli elementi costitutivi del reato stesso, cioè nel momento in cui la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5911 del 23 giugno 1984
«Il sequestro di persona costituisce una semplice modalità di esecuzione della rapina, nell'ipotesi aggravata di cui all'art. 628 comma terzo n. 2 c.p., quando la privazione della libertà personale è limitata al tempo strettamente necessario per la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8123 del 6 ottobre 1984
«Il delitto previsto dall'art. 630 c.p., si caratterizza come una forma speciale di estorsione qualificata dal fatto che il mezzo intimidatorio usato per commetterla è costituito dal sequestro di persona. Ne deriva che, salvo l'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1633 del 16 febbraio 1985
«Ai fini della configurabilità del concorso nel delitto di sequestro di persona a scopo di estorsione, è irrilevante che il concorrente non abbia partecipato alla ripartizione del riscatto, potendo agire non per un interesse economico proprio, ma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1681 del 16 febbraio 1985
«Il reato permanente consiste nella protrazione volontaria dell'attività antigiuridica per un tempo più o meno lungo, dopo il momento iniziale della violazione della norma in cui sono stati realizzati condotta ed evento. In detto reato è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2297 del 11 marzo 1985
«L'isolamento diurno del condannato, previsto dall'art. 72 c.p., è sanzione penale che opera unicamente per i delitti commessi in concorso con quello punito con pena dell'ergastolo, variando nei limiti — minimo e massimo — del periodo di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7455 del 26 luglio 1985
«I delitti di sequestro di persona e di violenza privata o a pubblico ufficiale, pur avendo in comune l'elemento materiale della costrizione, si differenziano tra loro per la diversa incidenza della violenza o minaccia sulla libertà del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9930 del 29 ottobre 1985
«Ai fini della configurabilità del concorso nel delitto di peculato la pura e semplice «raccomandazione», non accompagnata da fattori decisivi non può avere mai efficacia determinante sul soggetto che la riceve il quale resta libero di aderirvi o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12075 del 30 ottobre 1986
«Colui che acquisti per uso proprio dischi, nastri o supporti analoghi abusivamente riprodotti, senza essere concorso nella riproduzione, risponde soltanto di ricettazione. Chi invece acquista i detti oggetti senza la consapevolezza dell'abusiva...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5560 del 13 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'aggravante speciale del delitto di danneggiamento ex art. 635, secondo comma, n. 1, c.p., costituita dal fatto commesso con violenza o minaccia, non è necessario che queste ultime costituiscano un mezzo per vincere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2439 del 24 febbraio 1987
«Non sussiste concorso della contravvenzione prevista dall'art. 707 c.p. con il reato di tentato furto, anche se non viene contestata l'aggravante della violenza sulle cose per mancanza di segni di effrazione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3583 del 21 marzo 1987
«L'ipotesi di sequestro di persona seguito dalla morte del sequestrato non configura un concorso di reati ma un unico reato complesso che rientra, pertanto, nella competenza del tribunale e non in quella della corte d'assise.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9364 del 24 agosto 1987
«In tema di estorsione, la ratio dell'aggravante del numero delle persone di cui all'art. 629, secondo comma, c.p., si lega alla obiettiva pericolosità del fatto e alla maggiore efficacia intimidatrice della presenza di più persone, ancorché la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9824 del 15 settembre 1987
«In tema di estorsione, ai fini della configurabilità della circostanza aggravante delle «più persone riunite» non è necessaria la simultanea presenza fisica di più persone nel luogo e nel momento della consumazione del delitto, ma è sufficiente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1080 del 30 gennaio 1988
«Sussiste il reato di estorsione, e non quello di truffa aggravata ai sensi dell'art. 640, cpv. n. 2, c.p., quando l'agente consegua il profitto rappresentando una situazione di pericolo che ingeneri nel soggetto passivo il timore che il male...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11011 del 14 novembre 1988
«Il semplice possesso di banconote provenienti dal pagamento di somme versate per ottenere la liberazione del sequestrato, in uno alle contraddizioni incorse nel tentativo di giustificarne la provenienza, pur essendo chiaramente indicativo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2890 del 4 marzo 1988
«La condotta sufficiente a radicare la giurisdizione del giudice italiano è quella naturalistica, e cioè l'insieme dei comportamenti fatturali che costituiscono l'azione o l'omissione attribuiti al loro autore. E in essa rientra l'accordo, come...»