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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24561 del 30 maggio 2006
«...di violenza sessuale di cui all'art. 609 bis c.p., facente parte, prima della modifica dell'art. 4 bis cit. ad opera dell'art. 15 della legge 6 febbraio 2006, n. 38, di quelli indicati unicamente come reati-fine di un'associazione per delinquere).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38602 del 20 ottobre 2005
«...con riguardo a tale ultima ipotesi, nel senso che il divieto non opera quando la condanna sia stata soltanto per taluno di tali reati (nella specie, quello di violenza sessuale di cui all'art. 609 bis c.p.), e non per quello associativo.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43117 del 7 novembre 2012
«Non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della pena detentiva irrogata per il delitto di violenza sessuale, ai sensi dell'art. 656, comma nono, c.p.p., che, a tal fine, richiama le fattispecie indicate dall'art. 4 bis della legge 26...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27013 del 11 luglio 2007
«Sussiste l'inconciliabilità dei fatti posti a fondamento di due diverse sentenze che legittima la richiesta di revisione ex art. 630, comma primo, lett. a), c.p.p., qualora il giudice di appello minorile affermi la responsabilità del minore per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17210 del 3 maggio 2011
«L'esimente putativa del consenso dell'avente diritto non è configurabile nel delitto di violenza sessuale, in quanto la mancanza del consenso costituisce requisito esplicito della fattispecie e l'errore sul dissenso si sostanzia pertanto in un in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12506 del 28 marzo 2011
«Integra la fattispecie criminosa di violenza sessuale nella forma consumata, e non tentata, la condotta che si estrinsechi in toccamenti, palpeggiamenti e sfregamenti sulle parti intime della vittima, o, comunque, su zone erogene suscettibili di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7911 del 12 agosto 1997
«...consegnata alla persona offesa come compenso per una prestazione sessuale poi non ottenuta, e ciò ancorché la pretesa di restituzione non corrispondesse ad un diritto azionabile, stante l'illiceità della causa del contratto su cui si fondava).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40565 del 16 ottobre 2012
«Integra il reato di violenza sessuale di gruppo (art. 609 octies c.p.), con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica, la condotta di coloro che inducano la persona offesa a subire atti sessuali in uno stato di infermità psichica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14956 del 13 aprile 2011
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 112, comma primo, n. 2, c.p. è configurabile anche per il delitto di violenza sessuale di gruppo, non sussistendo alcuna incompatibilità tra la natura di reato a concorso necessario e la maggiore...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8775 del 4 marzo 2011
«Risponde di concorso nel delitto di violenza sessuale di gruppo colui che, pur non presente nel luogo e nel momento della violenza consumata dai correi, abbia comunque apportato un contributo causale al reato oggetto di volontà comune....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15619 del 23 aprile 2010
«La commissione di atti di violenza sessuale di gruppo si distingue dal concorso di persone nel reato di violenza sessuale, perché non è sufficiente, ai fini della sua configurabilità, l'accordo della volontà dei compartecipi, ma è necessaria la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34212 del 22 settembre 2010
«Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale di gruppo non è necessario l'accordo preventivo dei partecipanti, essendo sufficiente la consapevole adesione, anche estemporanea, all'altrui progetto criminoso.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15089 del 20 aprile 2010
«Risponde del reato di violenza sessuale di gruppo chi, pur non avendo compiuto atti di minaccia o di violenza, dia un contributo causale alla commissione del fatto, anche solo partecipando ad un segmento dell'azione delittuosa. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3764 del 27 gennaio 2009
«In tema di concorso di persone nel reato, non è configurabile la responsabilità a titolo di concorso "anomalo" nel reato di violenza sessuale del soggetto che, in occasione di una rapina in abitazione, si sia limitato a fare da "palo", in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42111 del 15 novembre 2007
«In tema di reati sessuali, a seguito dell'avvenuta introduzione del reato di violenza sessuale di gruppo di cui all'art. 609 octies c.p., il concorso eventuale di persone nel reato di violenza sessuale è divenuto configurabile solo nelle forme...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17082 del 18 maggio 2006
«La natura di reato autonomo del delitto di violenza sessuale di gruppo consente l'applicazione della custodia cautelare nei confronti di un indagato minorenne, ex art. 23, comma primo D.P.R. n. 448 del 1988, in quanto tale fattispecie è punita con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45970 del 19 dicembre 2005
«In tema di violenza sessuale di gruppo, allorché gli atti sessuali non vengano posti in essere in unico contesto temporale, ma intercorra un apprezzabile periodo di tempo fra i vari episodi, ciascuno dei quali caratterizzato dalla ripresa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22936 del 26 maggio 2003
«In tema di violenza sessuale di gruppo, l'intervento in itinere da parte di un corresponsabile che ha impedito la protrazione del delitto in atto, assume i caratteri di un vero e proprio ravvedimento operoso nell'ipotesi in cui la connotazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6464 del 1 giugno 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale di gruppo, previsto dall'art. 609 octies c.p., è necessario che più persone riunite partecipino alla commissione del fatto; non è tuttavia richiesto che tutti i componenti del gruppo...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 2851 del 9 settembre 1996
«La condotta che configura il reato di violenza sessuale di gruppo si differenzia da quella disciplinata nell'art. 609 bis c.p. per il numero dei partecipanti e dà luogo ad un'ipotesi autonoma di reato per l'introduzione di quest'elemento di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45065 del 4 dicembre 2008
«...attenuanti speciali. (Fattispecie nella quale la recidiva reiterata, pur riconosciuta dal giudice, era stata ritenuta subvalente all'attenuante della minore gravità prevista per la violenza sessuale dall'art. 609 bis, ultimo comma, c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2733 del 20 agosto 1997
«Il regime di procedibilità d'ufficio per i reati di violenza sessuale previsto dall'art. 609 septies c.p., introdotto dalla L. 15 febbraio 1996, n. 66, non può produrre effetti sui fatti commessi prima della sua entrata in vigore. Il problema...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34128 del 12 ottobre 2006
«Anche nel delitto tentato, la maggiore o minore gravità del fatto va valutata in relazione al delitto consumato che l'agente mirava a realizzare. (Fattispecie in tema di tentata violenza sessuale, nella quale è stata esclusa la circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44261 del 30 ottobre 2013
«...di calunnia computando anche il tempo occorso per la definizione del processo relativo al reato presupposto di violenza sessuale, sebbene il pubblico ministero avesse esercitato l'azione penale solo all'esito del giudizio relativo al primo reato).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14837 del 16 aprile 2010
«La circostanza aggravante comune prevista dall'art. 61, n. 11 c.p. è compatibile con il reato di violenza sessuale in quanto la condotta di abuso di autorità, contemplata dall'art. 609 bis c.p., non è ricompresa nella predetta aggravante....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 915 del 12 gennaio 2010
«Non costituisce fatto ingiusto, tale da integrare la circostanza attenuante comune della provocazione, la determinazione di porre fine ad una relazione sentimentale, in quanto costituisce espressione del legittimo esercizio del diritto di libertà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16391 del 10 aprile 2013
«...per indurlo a non presentare una denuncia di reato alle competenti autorità. (Fattispecie relativa al tentativo di un sacerdote di dissuadere una sua parrocchiana dallo sporgere denuncia per una violenza sessuale subita dalla figlia minorenne).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13626 del 23 dicembre 1998
«...(Nella specie, una psicologa era stata esaminata come teste su un caso di maltrattamenti e di violenza sessuale in danno di una paziente che era stata da lei visitata, fatto in relazione al quale essa non aveva assolto all'obbligo di referto).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 31841 del 18 luglio 2014
«...violenza sessuale in danno di una giovane vittima, la quale versava in condizioni di difficoltà psichica, provocava alla stessa, come conseguenza prevedibile dell'azione illecita, una malattia consistente nel disturbo post-traumatico da stress).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21181 del 20 maggio 2009
«L'esercizio della violenza o della minaccia nei confronti della vittima non è evento necessario all'integrazione del reato di induzione alla prostituzione minorile che può essere commesso, a differenza del reato di violenza sessuale, anche solo...»