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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10715 del 3 novembre 1988
«In materia di falso l'idoneità dell'azione deve essere valutata con un giudizio «a posteriori», nel senso che la punibilità non è esclusa quando l'atto, sia pure falsificato grossolanamente, ha sorpreso la buona fede del destinatario e comunque in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6485 del 27 giugno 1986
«La non punibilità del falso ex art. 49 c.p. si ha solo nella ipotesi di inidoneità dell'azione che renda impossibile e non solo improbabile l'evento costitutivo dell'inganno della pubblica fede, per cui non si può parlare di «grossolanità del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1491 del 16 gennaio 2006
«Integra il reato di falsità materiale (art. 476 c.p.), la condotta di colui che forma una circolare dell'Assessorato regionale alla sanità retrodatata e sottoscritta da soggetto che all'epoca non ricopriva più l'incarico di assessore, in quanto si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32812 del 3 settembre 2001
«L'archivio informatico di una pubblica amministrazione deve essere considerato alla stregua di un registro (costituito da materiale non cartaceo) tenuto da un soggetto pubblico, con la conseguenza che la condotta del pubblico ufficiale che,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7295 del 25 luglio 1997
«Infatti, costituisce atto pubblico e, quindi, tutelato come tale, qualunque documento proveniente da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni e destinato ad inserirsi con contributo di conoscenza o di determinazione in un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3667 del 27 marzo 1992
«In tema di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico (art. 479 c.p.), la natura giuridica dell'atto non è condizionata dal luogo nel quale il documento viene riposto o comunque conservato, anche se si tratti di spazio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5401 del 11 febbraio 2005
«Integra il reato di falsità materiale del privato in autorizzazioni amministrative (artt. 477 e 482 c.p.), la riproduzione fotostatica del permesso di accesso a zona a traffico limitato, a nulla rilevando, a tal fine, l'assenza della attestazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4988 del 27 maggio 1981
«Il reato di falso materiale in certificazione o autorizzazione amministrativa commesso da privato, previsto dall'art. 477 c.p. in relazione all'art. 482 c.p., si perfeziona non appena sia compiuta l'alterazione o contraffazione dell'atto non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18587 del 22 aprile 2004
«È configurabile il reato di cui all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico), nel caso di falsa denuncia di smarrimento del certificato d'uso di un motore marino, presentata ad un organo di polizia giudiziaria e poi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2834 del 2 aprile 1983
«Poiché il falso in scrittura privata non è punibile senza l'uso del documento, il tentativo è configurabile soltanto con riguardo alla condotta diretta a concretare l'uso. (Nella specie si trattava di titoli cambiari contraffatti in relazione ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3893 del 17 aprile 1982
«Nel delitto di falsità in scrittura privata l'uso del documento fa parte della condotta criminosa necessaria per integrare il reato il quale si consuma nel momento in cui il documento viene usato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3164 del 9 marzo 1976
«Il reato di cui all'art. 485 c.p. si perfeziona con il primo atto di uso del documento falso: pertanto, qualora, in un giudizio civile, la domanda sia basata su un atto falso, poi ritirato nel corso del giudizio previa rinuncia alla relativa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5355 del 4 febbraio 2015
«Integra il reato di cui all'art. 497 bis, comma secondo, cod. proc. pen., (possesso e fabbricazione di documenti falsi), concorrere nella contraffazione del falso passaporto posseduto, considerato che la "ratio" della previsione incriminatrice -...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8868 del 16 aprile 2014
«In tema di arbitrato, è valido il lodo in cui il dispositivo e la relativa motivazione siano redatti e depositati in tempi diversi, perché, da un lato, il procedimento arbitrale è ispirato alla libertà delle forme e, dall'altro, tale lodo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6549 del 5 aprile 2016
«L'atto di costituzione in mora non richiede l'uso di formule solenni, né l'osservanza di particolari adempimenti, sicché l'invio di una fattura commerciale - sebbene, di per sé, insufficiente ai fini ed agli affetti di cui all'art. 1219, comma 1,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7543 del 15 aprile 2016
«In tema di contratti soggetti alla forma scritta "ad substantiam" (nella specie, preliminare di vendita immobiliare), l'operatività del principio secondo cui il perfezionarsi del negozio può avvenire anche in base ad un documento firmato da una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18321 del 19 settembre 2016
«La quietanza a saldo sottoscritta dal lavoratore, che contenga una dichiarazione di rinuncia a maggiori somme riferita, in termini generici, ad una serie di titoli in astratto ipotizzabili in relazione alla prestazione di lavoro subordinato e alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27794 del 5 giugno 2017
«Il dolo intenzionale è escluso tutte le volte in cui l'evento tipico è una semplice conseguenza accessoria della condotta, diretta invece a perseguire in via primaria, l'obiettivo di un interesse pubblico di preminente rilievo (nel caso di specie...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 31 marzo 1999
«Il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) sussiste solo qualora l'atto pubblico, nel quale la dichiarazione del privato è stata trasfusa, sia destinato a provare la verità dei fatti attestati, e cioè...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 22460 del 27 settembre 2017
«Il riconoscimento della scrittura privata può essere anche implicito ed essere efficacemente compiuto in sede extragiudiziale, non essendo necessaria in tale sede la produzione del documento ad opera della controparte, atteso che il...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 11190 del 9 maggio 2018
«In tema di contratti degli enti pubblici, stante il requisito della forma scritta imposto a pena di nullità per la stipulazione di tali contratti, la volontà degli enti predetti dev'essere desunta esclusivamente dal contenuto dell'atto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 899 del 17 gennaio 2018
«Nel caso di sottoscrizione di documento in bianco, il riempimento “absque pactis” consiste in una falsità materiale realizzata trasformando il documento in qualcosa di diverso da quel che era in precedenza, mentre il riempimento “contra pacta” (o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25148 del 24 ottobre 2017
«Nel rito del lavoro, che si caratterizza per la circolarità tra oneri di allegazione, oneri di contestazione ed oneri di prova, sussiste l'impossibilità di contestare o richiedere prova - oltre i termini preclusivi stabiliti dal codice di rito -...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27633 del 30 ottobre 2018
«La contestazione della conformità all'originale di un documento prodotto in copia non può avvenire con clausole di stile e generiche o onnicomprensive, ma va operata – a pena di inefficacia – in modo chiaro e circostanziato, attraverso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2951 del 2 agosto 1975
«L'art. 2724 n. 3 c.c., che permette, in ogni caso, la prova testimoniale del contratto quando il contraente abbia, senza sua colpa, perduto il documento, si riferisce anche a colui che partecipa al giudizio quale successore del contraente, nè è...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5781 del 3 novembre 1981
«L'esame di un documento, attinente all'ammissibilità del ricorso per cassazione, non resta precluso dal fatto che il deposito di tale documento non sia stato notificato, come prescritto dall'art. 372 secondo comma c.p.c., qualora sulla relativa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4570 del 6 luglio 1983
«Ai sensi dell'art. 398, secondo comma, c.p.c. – secondo il quale l'istanza di revocazione deve, a pena di inammissibilità, indicare il giorno della scoperta del documento su cui è fondata – detta indicazione deve essere esatta, sicché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 288 del 20 gennaio 1989
«Il potere-dovere di stabilire se il documento di cui si lamenta l'omesso esame sia, sul piano astratto in base a criteri di verosimiglianza, tale da indirizzare ad una pronuncia diversa da quella adottata compete alla Corte di cassazione in sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1838 del 8 marzo 1990
«L'ipotesi di revocazione di cui al n. 3 dell'art. 395 c.p.c. presuppone che il documento decisivo, non potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto dell'avversario, preesista alla decisione impugnata – tenuto conto dell'uso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8755 del 27 agosto 1990
«Ai sensi dell'art. 214 c.p.c. il disconoscimento di scrittura privata, pur non richiedendo l'uso di formule sacramentali o speciali, postula che la parte contro la quale la scrittura è prodotta in giudizio, impugni chiaramente l'autenticità della...»