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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10258 del 19 ottobre 1988
«Nei reati la cui procedibilità a querela di parte dipende dal mancato raggiungimento di determinati limiti nella progressione dell'evento e/o dell'assenza di particolari circostanze, il tentativo — in mancanza di specifica normativa — non può che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5114 del 21 maggio 1996
«Detta norma, per il richiamo alla tutela dell'integrità fisica del lavoratore e alla particolarità del lavoro, rende specifico l'illecito consumato in sua violazione sia rispetto alla colpa generica richiamata nell'art. 2043 c.c. che rispetto a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19827 del 30 aprile 2003
«...persone; ne consegue che, se il delitto di cui all'art. 595 comma terzo c.p. non risulta essere stato consumato per carenza dell'elemento psicologico, la fattispecie colposa omissiva prevista a carico del direttore non può trovare applicazione.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 15745 del 15 aprile 2015
«15745In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, la colpa grave, ostativa al riconoscimento dell'indennità, può ravvisarsi anche in relazione ad un atteggiamento di connivenza passiva quando, alternativamente, detto atteggiamento: 1) sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44862 del 27 ottobre 2014
«Non viola il principio di correlazione tra accusa e sentenza la decisione di condanna per il reato di furto consumato a fronte della contestazione di furto tentato, quando non vi è modifica del fatto penalmente rilevante indicato in contestazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23013 del 31 maggio 2016
«...venga consumato nell'ambito di un rapporto sinallagmatico, non può essere ricompresa nel profitto anche l'utilità eventualmente conseguita dal danneggiato in ragione dell'esecuzione da parte dell'ente delle prestazioni che il contratto gli impone.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27604 del 5 luglio 2016
«In tema di scriminante di cui all'art. 384 cod. pen., il soggetto chiamato a deporre in qualità di parte offesa o di persona informata sui fatti di un reato non può violare l'obbligo su di lui gravante di riferire quanto a sua conoscenza, salvo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11559 del 10 marzo 2017
«...quale la minore era stata affidata dai genitori, per il fine settimana, alla zia e al suo convivente, il quale aveva consumato un rapporto sessuale con la persona offesa in un momento in cui era rimasto l'unico adulto all'interno dell'abitazione).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16329 del 20 aprile 2015
«Il delitto di adescamento di minori è punibile, in virtù della clausola di riserva "se il fatto non costituisce più grave reato", solo se non siano ancora configurabili gli estremi del tentativo o della consumazione del reato fine, in quanto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2726 del 20 gennaio 2017
«Risponde del delitto di furto consumato e non tentato colui che, pur non essendosi allontanato dal luogo di commissione del reato, abbia ivi occultato la refurtiva, così sottraendola al controllo della persona offesa e acquisendone il possesso....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 52200 del 7 dicembre 2016
«Il delitto di cui all'art.636 cod. pen. può essere consumato non solo con l'introduzione diretta degli animali nei fondi vicini, ma anche con il loro abbandono in libertà e senza custodia, nella consapevolezza che essi vi si introdurranno guidati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 548 del 16 maggio 1995
«Né può essere utilmente richiamato il principio per il quale la nuova disciplina non si applica agli atti ed ai fatti compiuti sotto la vecchia disciplina, valendo esso solo se gli atti stessi hanno consumato sotto di essa tutti i loro effetti,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2129 del 16 gennaio 1995
«In tema di peculato d'uso, non è ipotizzabile il tentativo, in quanto con l'appropriazione risulta consumato il reato di peculato comune e la mancata restituzione impedisce solo che detto reato degradi nell'ipotesi minore di peculato d'uso. (La...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7021 del 23 febbraio 2011
«...bar vi siano cartelli indicanti il divieto di erogazione di bevande alcoliche a minori, stante la natura di reato di pericolo della contravvenzione in questione che richiede la necessaria diligenza nell'accertamento dell'età del consumatore.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4607 del 7 gennaio 1994
«...del reato, e cioè dopo che questo sia stato consumato o tentato; mentre, si ha concorso quando taluno si inserisce con la propria attività cosciente e volontaria tra l'attività da altri iniziata e svolta e l'evento non ancora verificatosi.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25030 del 19 maggio 2017
«In tema di tutela penale dei prodotti dell'industria e del commercio, la "fallace indicazione" del marchio di provenienza o di origine impressi sui prodotti presentati in dogana per l'immissione in commercio integra: a) il reato previsto dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40870 del 7 settembre 2017
«Il delitto di appropriazione indebita è reato istantaneo che si consuma con la prima condotta appropriativa, e cioè nel momento in cui l'agente compia un atto di dominio sulla cosa con la volontà espressa o implicita di tenere questa come propria....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5775 del 10 giugno 1998
«Con riguardo al furto consumato da persona introdottasi in un appartamento avvalendosi dei ponteggi installati per i lavori di riattazione dello stabile, deve essere affermata la responsabilità ai sensi dell'art. 2043 c.c. dell'imprenditore che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 886 del 22 gennaio 1980
«Per la configurabilità del delitto previsto dall'art. 386 c.p., nelle forme, a seconda dei casi, del reato consumato o tentato, è sempre necessario che la persona arrestata o detenuta effettivamente evada o tenti di evadere o che comunque abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10951 del 17 dicembre 1983
«Il furto commesso in un edificio è già consumato quando il ladro ne sia uscito portando con sé le cose trafugate; né ha rilevanza il successivo intervento della polizia, che serve solo a consentire l'immediato recupero, ma non incide sulla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4554 del 14 aprile 1987
«Presupposto essenziale del delitto è dunque la preesistenza di una libertà di determinazione e di azione di chi subisce la condotta criminosa e il reato deve ritenersi consumato nel momento in cui il soggetto passivo, a seguito della violenza o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7860 del 30 giugno 1987
«Sussiste il delitto consumato, e non tentato, di violenza privata nel caso in cui i soggetti agenti, nel corso di una manifestazione pacifista, ostacolino — sdraiandosi con i loro corpi sulla sede stradale — l'accesso ad uno stabilimento militare,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9454 del 1 settembre 1987
«...recuperate poco dopo per il predisposto intervento della polizia o di terzi. (Nella fattispecie è stato escluso che, pur essendo durato pochi istanti il possesso conseguito dal reo, fosse configurabile il tentativo, invece del reato consumato).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10473 del 25 ottobre 1988
«In tema di furto non hanno alcuna rilevanza, perché il reato possa qualificarsi consumato e non tentato, l'elemento spaziale e quello temporale: se la cosa sottratta è passata nel dominio dell'agente anche per breve tempo ed anche nello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10834 del 11 novembre 1988
«Infatti, il delitto di violenza privata, che è reato istantaneo, deve considerarsi consumato nel momento stesso della coartazione all'arresto, poiché è irrilevante che gli effetti della imposizione si siano protratti nel tempo e che la vittima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10991 del 14 novembre 1988
«...criminosa, ricorre l'ipotesi di un unico reato di furto consumato, e non già di furto in parte consumato, in parte tentato, dovendosi in tal caso considerare unica la risoluzione e unico l'evento realizzato, costituito dalle cose già sottratte.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11703 del 7 settembre 1989
«...delitto viene consumato, ed un terzo si collochi sull'uscio, con funzioni di palo, percependo l'uso della violenza, tutti rispondono del reato di rapina, avendo essi accettato l'uso della violenza e partecipato paritariamente all'azione criminosa.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12260 del 18 settembre 1989
«...aveva conservato la propria autonomia e non aveva assunto il ruolo di circostanza aggravante sì da far scattare la competenza della corte di assise in quanto il reato estorsivo non era stato consumato a causa dell'uccisione del sequestrato).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 55 del 5 gennaio 1989
«In tema di tentativo di furto, l'attenuante del valore lieve può essere accordata solo ove sussista la certezza che il danno, che sarebbe derivato dal reato consumato, sarebbe stato di speciale tenuità. (Fattispecie di diniego, condiviso dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10757 del 27 luglio 1990
«...una violazione più grave dell'altra. Di tal che la detta espressione deve riferirsi non solo al delitto consumato di fronte a quello tentato ma anche al reato aggravato nei confronti di quello semplice ed a quest'ultimo rispetto a quello...»