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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 767 del 24 marzo 1992
«Nell'evoluzione della normativa internazionale, approdata — come atto tra i più significativi — alla Convenzione europea contro il terrorismo, ratificata dall'Italia con L. 26 novembre 1985, n. 719, emerge l'intento di contemperare non tanto la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8588 del 27 febbraio 2008
«In tema di disciplina di rogatorie dall'estero, nel caso l'autorità giudiziaria estera consenta alla trasmissione diretta all'autorità giudiziaria italiana della relativa documentazione e le rispettive autorità centrali di governo nulla osservino...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27656 del 9 luglio 2001
«In tema di confisca, poiché il dettato dell'art. 12 sexies del decreto legge 8 giugno 1992 n. 206, convertito in legge 7 agosto 1992 n. 356, costituisce deroga ai principi generali fissati dall'art. 240 c.p., non è sufficiente, al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2405 del 21 luglio 1999
«In tema di acquisizione dei tabulati concernenti il flusso informatico relativo ai dati esterni alla comunicazione telefonica, il divieto di utilizzazione previsto dall'articolo 271 c.p.p. è riferibile all'acquisizione dei tabulati tutte le volte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13287 del 26 luglio 2012
«Coloro i quali contraggono obbligazioni in nome di una costituenda società di capitali assumono, in forza dell'art. 2331, secondo comma, c.c., una responsabilità personale e diretta, la quale permane, salvo patto contrario, anche quando la società...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6220 del 13 marzo 2013
«In tema di società di capitali, l'approvazione del bilancio non costituisce ratifica tacita dell'operato dell'amministratore in conflitto d'interessi, in quanto sia la disciplina del bilancio che quella dell'assemblea hanno natura imperativa e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4763 del 22 gennaio 2000
«È inammissibile, per difetto di interesse, il ricorso avverso ordinanza di custodia cautelare già revocata, allorché con lo stesso si deduca la destinazione all'uso personale dello stupefacente, atteso che l'interesse ad impugnare un provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2761 del 10 ottobre 2000
«Ai sensi dell'art. 656, comma 9, lett. a), c.p.p., deve escludersi l'operatività della sospensione obbligatoria dell'esecuzione della pena ogni qual volta questa sia stata inflitta per taluno dei delitti previsti dall'art. 4 bis dell'Ordinamento...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3094 del 29 novembre 1999
«Il potere di applicare una misura coercitiva rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida del fermo o dell'arresto, con la conseguenza che, se il luogo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 180 del 11 febbraio 1994
«Rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria, individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida dell'arresto o del fermo, anche il potere di applicare una misura coercitiva, sicché, se il luogo dell'arresto o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3252 del 8 agosto 2000
«In tema di chiusura delle indagini preliminari, è abnorme il provvedimento con cui il Gip dispone che il P.M. formuli l'imputazione a carico di un soggetto nei confronti del quale da parte dello stesso P.M. non sia stata presentata alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2207 del 19 gennaio 2012
«L'erronea indicazione del reato base, individuato per la determinazione della pena su cui operare l'aumento per la continuazione, rileva, ai fini del sindacato di legittimità, solo nel caso in cui, dall'errato recepimento dei termini dell'accordo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 627 del 4 giugno 1999
«In tema di patteggiamento le parti, sia quella privata che pubblica, una volta intervenuti l'accordo e la ratifica motivata, non possono più recedere dall'irretrattabile patteggiamento e non possono proporre questioni che trovano una preliminare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19788 del 29 aprile 2003
«Nel procedimento speciale di applicazione della pena su richiesta delle parti il giudice, nel ratificare il contenuto dell'accordo intervenuto tra l'imputato ed il pubblico ministero, non può alterare i dati della richiesta e subordinare il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20383 del 19 maggio 2001
«Nel caso in cui l'imputato abbia subordinato la richiesta di applicazione della pena alla concessione della sospensione condizionale, in presenza del consenso del P.M. il giudice è tenuto a pronunziarsi sulla concedibilità o meno del beneficio,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4118 del 29 settembre 1999
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, se il giudice ha adeguatamente motivato in ordine alla insussistenza di ipotesi di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p., è inammissibile, in sede di legittimità, ogni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 641 del 29 marzo 1999
«In tema di patteggiamento il pubblico ministero che abbia prestato il proprio consenso all'applicazione della pena non può poi dolersi con impugnazione della successiva ratifica dei fatti da parte del giudice, nemmeno sotto il profilo del difetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5027 del 9 febbraio 2012
«La sentenza di "patteggiamento" non impone al giudice una specifica motivazione sull'esclusione dell'operatività della recidiva e del conseguente aumento di pena, in quanto la ratifica dell'accordo presuppone che egli abbia effettuato il controllo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3429 del 11 dicembre 1998
«La richiesta di applicazione di pena patteggiata costituisce un negozio giuridico processuale recettizio che, pervenuto a conoscenza dell'altra parte, non può essere modificato unilateralmente né revocato, e, una volta che il giudice abbia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7284 del 1 aprile 1999
«In tema di liquidazione delle spese alla parte civile in caso di patteggiamento, poiché l'art. 153 att. c.p.p. prevede che dette spese debbano essere liquidate sulla base della nota che l'interessato è tenuto a presentare, il giudice non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1549 del 28 aprile 1995
«La richiesta di applicazione di pena o l'adesione alla pena proposta dall'altra parte integrano un negozio di natura processuale che, una volta perfezionato con la ratifica del giudice che ne ha accertato la correttezza, non è revocabile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5726 del 29 marzo 1994
«La sentenza con la quale è definito il giudizio speciale disciplinato dagli artt. 444 e seguenti, c.p.p. (cosiddetto «patteggiamento») è frutto dell'esercizio di un potere dispositivo riconosciuto dalla legge alle parti, che non possono poi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2417 del 22 agosto 1994
«La richiesta di applicazione di pena e l'adesione alla pena proposta dall'altra parte integrano un negozio di natura processuale che, una volta perfezionato con la ratifica del giudice che ne ha accertato la correttezza, non è revocabile...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2371 del 15 novembre 1996
«In tema di «patteggiamento» il pubblico ministero che abbia prestato il proprio consenso all'applicazione della pena non può poi dolersi con impugnazione della successiva ratifica dei «fatti» da parte del giudice nemmeno sotto il profilo del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38954 del 14 ottobre 2003
«In tema di estradizione per l'estero, ai fini della applicazione dell'art. 2 primo comma della Convenzione europea di Parigi del 13 dicembre 1957, ratificata e resa esecutiva in Italia con legge 30 gennaio 1963 n. 300 — che stabilisce che, quando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 297 del 29 marzo 1999
«Il requisito della doppia incriminazione, di cui all'art. 13 c.p. e all'art. 11 del trattato di estradizione fra l'Italia e gli Stati Uniti d'America del 13 ottobre 1983, ratificato con L. 26 maggio 1984, n. 225, non postula l'esatta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1118 del 27 marzo 2000
«L'art. 705, primo comma, c.p.p. impone al giudice italiano di valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza solo quando non esista convenzione di estradizione o questa non disponga diversamente. La norma trova la sua ratio nel fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1998 del 27 settembre 1999
«Ai fini della pronuncia di sentenza favorevole all'estradizione, l'art. 705 c.p.p., richiede la sussistenza documentata e la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza, a carico dell'estradando, solo se non esiste convenzione di estradizione tra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4407 del 4 ottobre 1995
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, comma 2, c.p., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento straniero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11176 del 18 marzo 2002
«In tema di estradizione, l'art. 15 del trattato italo-canadese sottoscritto il 6 maggio 1981 e ratificato con legge 22 aprile 1985, n. 158, non contempla la preventiva rinuncia dell'interessato quale ipotesi di deroga al principio di specialità —...»