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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42963 del 29 novembre 2001
«È inammissibile per tardività l'atto di impugnazione la cui presentazione, dall'attestazione dell'ufficio di cancelleria, risulti effetuata nell'ultimo giorno utile in ora successiva, sia pure di poco (nella specie, venti minuti), all'orario di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 12 febbraio 1998
«L'abnormità dell'atto processuale può riguardare tanto il profilo strutturale, allorché l'atto, per la singolarità, si ponga al di fuori del sistema organico della legge processuale, quanto il profilo funzionale, quando esso, pur non estraneo al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19103 del 23 aprile 2004
«Nel giudizio abbreviato, dovendosi fare applicazione, ai sensi dell'art. 441, comma 1, c.p.p., delle disposizioni previste per l'udienza preliminare, ivi comprese, in difetto di espressa esclusione, quelle di cui all'art. 421 stesso codice,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8687 del 28 luglio 1995
«L'accertamento di una situazione di famiglia di fatto e perciò di convivenza more uxorio, ai fini di riconoscere ad un soggetto non coniuge dell'imputato la facoltà, di astenersi dal deporre ed il diritto di essere avvisato di tale facoltà, si...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10372 del 18 ottobre 1995
«Ne consegue che la legge processuale non ammette l'esercizio del diritto di impugnazione avente di mira la sola esattezza teorica della decisione, senza che alla posizione giuridica del soggetto derivi alcun risultato pratico favorevole, nel senso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1367 del 10 febbraio 1995
«L'art. 266, comma 2, c.p.p., nel richiedere, come condizione atta a legittimare le intercettazioni ambientali in luoghi di privata dimora, che vi sia «fondato motivo di ritenere che ivi si stia svolgendo l'attività criminosa», non postula affatto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42792 del 28 novembre 2001
«In tema di impugnazioni, allorché sia dedotto, mediante ricorso per cassazione, un error in procedendo ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. c) c.p.p., la corte di cassazione è giudice anche del fatto e, per risolvere la relativa questione, può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5363 del 28 maggio 1996
«La norma di cui all'art. 270 comma 1 c.p.p. sull'utilizzazione dei risultati delle intercettazioni telefoniche in altri procedimenti non può interpretarsi riduttivamente nel senso che tale utilizzazione sia possibile solo quando i risultati in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3030 del 26 marzo 1996
«In base al principio di specialità deve escludersi concorso formale tra il reato di abuso di ufficio di cui all'art. 323 comma 2 c.p.p. e quello di corruzione di cui all'art. 319 c.p.; ciò peraltro non comporta che non possa aversi un concorso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4310 del 8 agosto 1995
«In tema di misure cautelari il giudice, nel sottoporre ad analisi il complesso degli elementi presenti in atti al fine di formulare la prognosi di pericolosità sociale a tutela dell'esigenza di cui alla lett. c) dell'art. 274 c.p.p. — esigenza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 848 del 17 maggio 1993
«In materia di misure cautelari personali, il «principio di proporzionalità», attenendo soltanto ai criteri di scelta delle misure, come emerge dalla stessa rubrica dell'art. 275 c.p.p., non interferisce affatto sulla disciplina delle condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5220 del 1 febbraio 1993
«Ne consegue che quando venga rappresentata al giudice una situazione caratterizzata dall'asserita presenza di elementi del genere anzidetto, il giudice deve prendere questi ultimi in esame e dimostrare, con idonea motivazione, la loro attitudine o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 16 settembre 1994
«Nel corso delle indagini preliminari ed ai fini della determinazione della fascia di durata massima della custodia cautelare, il «reato per cui si procede» va individuato sulla base del «fatto» attribuito alla persona sottoposta all'investigazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 876 del 30 marzo 1992
«Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, di cui all'art. 314 c.p.p., è riconoscibile anche a favore di chi abbia subito privazione della libertà in regime di arresti domiciliari, attesa l'espressa equiparazione contenuta nell'art. 284...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3403 del 11 aprile 1997
«L'amministratore di un siffatto ente è pertanto incaricato di un pubblico servizio e la condotta del medesimo il quale si avvalga nella sua qualità, derivante dal suo inserimento nell'organizzazione, o dei suoi poteri, attinenti alla base...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1995 del 13 febbraio 2012
«Ne consegue che, al contrario, dev'escludersi sia configurabile una violazione del suddetto principio per il solo fatto che il datore, su richiesta dello stesso prestatore motivata dalla finalità di attenuare la propria responsabilità, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10387 del 21 giugno 2012
«In tema di ammissione al passivo fallimentare di crediti assistiti da privilegio, ai sensi dell'art. 2764 c.c., nella specie esercitato dal locatore nei confronti di beni vincolati all'uso del bene locato, la mancata indicazione di tali beni da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4732 del 23 marzo 2012
«Costituisce capo autonomo della sentenza, come tale suscettibile di formare oggetto di giudicato anche interno, quello che risolve una questione controversa, avente una propria individualità ed autonomia, sì da integrare astrattamente una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2226 del 29 febbraio 1996
«In tema di valutazione della prova in un procedimento di natura indiziaria, a fronte della molteplicità degli indizi, il giudice deve procedere, in primo luogo, all'esame analitico di ciascuno di essi, qualificandone i connotati individuali di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2076 del 4 giugno 1998
«In tema di trasmissione degli atti al tribunale del riesame, il dovere di comunicazione degli elementi su cui è fondata la misura può ritenersi soddisfatto nel caso in cui l'autorità procedente abbia tempestivamente segnalato che tutti gli atti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 588 del 7 marzo 1996
«In tema di riesame, l'effetto caducatorio della misura cautelare che, in base al combinato disposto del quinto e del decimo comma dell'art. 309 c.p.p., quali novellati dall'art. 16 della L. 8 agosto 1995 n. 332, deriva dalla mancata trasmissione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 19 gennaio 1999
«In tema di misure cautelari reali, il controllo del giudice del riesame non può investire la concreta fondatezza dell'accusa, ma deve esser limitato alla verifica dell'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito ad un soggetto in una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35482 del 24 settembre 2007
«In tema di giudicato cautelare, premesso che esso copre soltanto il dedotto e non il deducibile, deve altresì ritenersi che la copertura non si estenda a quelle questioni le quali, ancorché dedotte, non siano state, tuttavia, decise. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14187 del 5 aprile 2007
«Avverso tale provvedimento può attivarsi la procedura dell'incidente di esecuzione, nella quale non possono però contestarsi le ragioni stesse del sequestro (sussistenza del fumus delicti e del periculum in mora), in quanto in tal modo verrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5023 del 15 marzo 1996
«Invero il termine suddetto non costituisce presupposto o condizione di legittimità dell'emissione di un siffatto provvedimento, non potendo certo risultare l'esercizio del potere attribuito in via ordinaria al giudice assoggettabile a condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4374 del 20 gennaio 1996
«Non è ipotizzabile, pertanto, il reato de quo nel fatto della presentazione alla dogana, per lo sdoganamento, di una partita di merce, non essendo la presentazione medesima comparabile ad un atto di messa in vendita della merce e non ne comporta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1894 del 27 febbraio 1997
«Ai fini della ricorrenza dell'attenuante del fatto di lieve entità di cui all'art. 323 bis c.p. in materia di delitti contro la pubblica amministrazione - non può aversi riguardo solo al fatto nella sua oggettività, avulso dalla persona del suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2667 del 26 agosto 1999
«Infatti, quando l'accertamento sul fatto-reato è stato definitivamente compiuto dal giudice della cognizione, cessa ogni spazio di applicabilità di provvedimenti cautelari, che trovano giustificazione solo in quanto vi sia un procedimento in corso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6551 del 17 febbraio 2000
«Ai fini della decorrenza del termine previsto dall'art. 324, comma 1, c.p.p. per la proposizione della richiesta di riesame, la conoscenza dell'avvenuto sequestro non è soltanto quella legale, realizzabile tramite i mezzi formali previsti dalla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 7 novembre 1992
«In tema di sequestro preventivo la verifica sulle condizioni di legittimità della misura cautelare da parte della Cassazione non può risolversi in anticipata decisione della questione di merito definitiva bensì deve limitarsi al controllo delle...»