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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«E ciò per il regime di utilizzazione delle dichiarazioni risultanti dalla sentenza costituzionale n. 255 del 1992, con la quale è stata dichiarata l'illegittimità dell'art. 500, terzo e quarto comma, c.p.p., nella parte in cui non prevede...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20854 del 3 giugno 2005
«Il decreto del pubblico ministero con il quale venga disposto il c.d. «blocco» di una cassetta di sicurezza, quando non abbia le finalità esclusivamente conoscitive proprie di un tale provvedimento, ma si caratterizzi per la produzione di effetti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20228 del 13 giugno 2006
«Il provvedimento, con cui il pubblico ministero ordina al direttore della Casa circondariale di esibire alla polizia giudiziaria tutta la corrispondenza relativa ad un detenuto e di consentirle l'estrazione di copia, dà luogo, in assenza di un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35708 del 28 settembre 2007
«In tema di sequestro probatorio, il giudice del riesame non può integrare la motivazione del relativo decreto in ordine alla specifica esigenza probatoria che giustifica l'adozione del vincolo sul bene, in quanto è dovere del pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2724 del 31 maggio 1995
«...indagini preliminari, lo stesso pubblico ministero che ha disposto la misura, sulla cui decisione negativa in ordine alla domanda di restituzione può eventualmente instaurarsi la procedura di opposizione di cui all'art. 263, comma quinto, c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2196 del 26 agosto 1994
«In caso di rigetto, da parte del pubblico ministero, di richiesta di restituzione nell'ipotesi di sequestro di P.G., è consentito all'interessato di proporre non richiesta di riesame, bensì opposizione ai sensi dell'art. 263, quinto comma, c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2873 del 10 ottobre 1997
«In tema di intercettazioni ambientali, l'ufficio del sindaco non può essere considerato luogo di privata dimora, trattandosi di un elemento della struttura municipale e quindi di carattere pubblico, nel quale è consentito l'accesso ad estranei e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42792 del 28 novembre 2001
«...in procedimento incidentale de libertate, di intercettazioni di comunicazioni tra presenti, la Corte ha provveduto all'esame diretto dei decreti autorizzativi del giudice per le indagini preliminari e di quelli esecutivi del pubblico ministero).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22 del 4 aprile 1998
«...dalla richiesta del pubblico ministero, giacché anche in tal modo il giudice ha comunque mostrato di aver espresso una propria autonoma valutazione in ordine alla sussistenza delle condizioni legittimanti l'adozione del provvedimento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1626 del 10 febbraio 1996
«La «diversità» del procedimento che, ai sensi del primo comma dell'art. 270 c.p.p., impedisce l'utilizzazione dei risultati delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni (salvo che risultino indispensabili per l'accertamento di delitti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31205 del 24 luglio 2003
«L'avvenuta citazione dell'imputato a giudizio immediato, ai sensi dell'art. 453 c.p.p., siccome basata sulla valutazione operata dal solo pubblico ministero in ordine alla evidenza della prova, non può in alcun modo pregiudicare la diversa ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7266 del 20 gennaio 2000
«Avuto riguardo alla disciplina dettata dall'art. 435, comma 1, c.p.p., secondo la quale, anche sulla base di fonti di prova acquisite dal pubblico ministero in assenza di preventiva autorizzazione alla riapertura delle indagini, può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4551 del 23 novembre 1995
«...con il solo limite del rispetto degli atti e dei fatti esauriti sotto l'impero di leggi anteriori. (Fattispecie relativa a misura cautelare disposta per il reato di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno esplosivo).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 577 del 26 marzo 1992
«...commesso reato. Il giudice è pertanto tenuto a sostituire, a richiesta del pubblico ministero, la diversa misura cautelare eventualmente adottata in precedenza con quella voluta dal legislatore ed a mantenere ferma quest'ultima, se già operante.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 16 settembre 1994
«Ne discende la ininfluenza, ai predetti fini, della diversa (sia più che meno grave) configurazione del «fatto» delineata nell'atto di richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero, dato che tale diversa configurazione, per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2469 del 21 luglio 1998
«Il giudice competente all'applicazione delle misure cautelari una volta iniziata la fase dibattimentale deve individuarsi, secondo quanto dispone l'art. 279 c.p.p., nel «giudice che procede», intesa questa espressione non nel senso generico di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3638 del 9 gennaio 1992
«All'omessa pronuncia in ordine alla richiesta di adozione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta avanzata dal pubblico ministero nell'udienza di convalida dell'arresto (peraltro non convalidato dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2412 del 6 ottobre 2000
«Prima di decidere sulla richiesta del pubblico ministero di applicazione di una misura personale cautelare interdittiva il Gip ha l'obbligo, a norma dell'art. 289 c.p.p., come modificato dall'art. 2 L. 234 del 1997, di procedere all'interrogatorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3106 del 16 novembre 1999
«Il notaio conserva infatti la qualità di pubblico ufficiale anche successivamente alla levata del protesto, come si ricava dall'art. 9, comma quarto, della legge 12 giugno 1973, n. 349, in base al quale il notaio è annoverato tra i pubblici...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 19 giugno 1996
«Al giudice per le indagini preliminari, in sede di applicazione della misura cautelare ai sensi dell'art. 292 c.p.p., ed al tribunale, in sede di riesame o di appello ai sensi degli artt. 309 e 310 c.p.p., è consentito modificare la qualificazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2022 del 14 settembre 1996
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi di reato prevista dall'art. 326, comma terzo, c.p., non è richiesta l'individuazione del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio rivelatore delle notizie segrete. Dette informazioni, però,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10492 del 27 marzo 2006
«L'impossibilità per il difensore dell'arrestato di avere tempestiva conoscenza della richiesta di misura cautelare e degli atti su cui si fonda, depositati unitamente alla richiesta di convalida dal pubblico ministero che si avvale della facoltà...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8392 del 28 febbraio 2002
«La mancata acquisizione del parere del pubblico ministero in ordine alla istanza di revoca della misura cautelare, richiesto dall'art. 299 comma 3 bis c.p.p., non determina la nullità del provvedimento ex art. 178 lettera b) dello stesso codice, a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23626 del 11 giugno 2001
«Il pubblico ministero non ha alcun obbligo di depositare, unitamente al parere da lui espresso in ordine ad una richiesta di revoca o sostituzione di misura cautelare, gli atti o documenti a sostegno di detto parere, non essendo un tale obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4168 del 26 novembre 1993
«Il giudice, qualora debba provvedere, anche di ufficio, in ordine alla revoca o alla sostituzione della misura coercitiva, ha l'obbligo di richiedere il parere del pubblico ministero. Trattandosi di richiesta obbligatoria, la sua omissione, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 375 del 13 gennaio 1998
«Il giudice procedente che ritenga doversi disporre la cessazione della custodia cautelare per intervenuto decorso dei relativi termini non è tenuto ad acquisire preventivamente il parere del pubblico ministero, mancando nel vigente codice di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 172 del 20 febbraio 1997
«Nel caso in cui debba essere disposta la scarcerazione dell'imputato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, il giudice non può applicare misure cautelari alternative ex art. 307, primo comma, c.p.p., in assenza della richiesta del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 477 del 10 gennaio 2013
«La responsabilità precontrattuale della P.A. è configurabile in tutti i casi in cui l'ente pubblico, nelle trattative con i terzi, abbia compiuto azioni o sia incorso in omissioni contrastanti con i principi della correttezza e della buona fede,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Anche nel procedimento camerale previsto dall'art. 2192 c.c., nel quale il tribunale provvede su reclamo avverso il decreto emesso dal giudice del registro, è legittima - benché esso sia destinato a concludersi con un decreto non direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6226 del 13 marzo 2013
«...che prescinde dalla stessa individuazione del danno e della sua riparabilità mediante la pubblicazione dell'indicato dispositivo, trattandosi di sanzione autonoma, diretta a portare a conoscenza del pubblico la reintegrazione del diritto offeso.»