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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11047 del 4 novembre 1998
«In tema di concorrenza sleale, l'attacco ingiusto diretto a ledere le posizioni ed i diritti tutelati dall'art. 2598 c.c., e, in particolare, idoneo a confondere il pubblico circa la qualità merceologica dei prodotti offerti, con evidente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38110 del 7 ottobre 2003
«...al reato di appropriazione indebita previsto dall'art. 646 c.p., che, proprio per la sua natura generica, è inidoneo a tutelare il patrimonio societario dagli abusi degli amministratori, ed oggi anche dei direttori generali e dei liquidatori.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1975
«Nel rapporto fra la prova dei fatti costitutivi del diritto fatto valere e la prova dei fatti estintivi del medesimo, ha carattere logicamente preliminare la prima, allorché pertanto, si renda necessario un apposito giudizio per fare accertare che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 994 del 19 gennaio 2005
«Infatti l'art. 1, terzo comma della medesima legge, dopo aver previsto, per il socio lavoratore di cooperativa, oltre al rapporto associativo, un ulteriore rapporto di lavoro, in forma subordinata o autonoma o in qualsiasi altra forma, (ivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 840 del 24 gennaio 1995
«Pertanto, la presenza di elementi propri della cooperativa di produzione e lavoro non è risolutiva ai fini dell'attribuzione del privilegio di cui al n. 5 dell'art. 2751 bis c.c. per i corrispettivi dei servizi prestati e della vendita di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27044 del 18 dicembre 2006
«...è preferito ai crediti assistiti da privilegio generale mobiliare di cui all'art. 2751 - bis c.c., come si ricava dal fatto che esso è collocato, nell'art. 2778 c.c., al tredicesimo posto nell'ordine di graduazione dei privilegi sui beni mobili.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23669 del 6 novembre 2006
«Tale situazione di identità debitoria emerge con evidenza in sede fallimentare, ove il fallimento della società di persone produce con effetto automatico, ai sensi dell'art. 147 L. fall., il fallimento dei soci illimitatamente responsabili e il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11493 del 21 giugno 2004
«A norma dell'art. 2909 c.c.. il giudicato fa stato tra le parti, i loro eredi ed aventi causa, nei limiti oggettivi costituiti dai suoi elementi costitutivi, ovvero il titolo della stessa azione ( causa petendi ), e il bene della vita che ne forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11018 del 21 dicembre 1994
«L'esclusione della garanzia per i vizi della cosa, prevista dall'art. 2922. comma 2, c.c. con riferimento alla vendita forzata compiuta nell'ambito dei procedimenti esecutivi, si riferisce alle fattispecie previste dagli artt. da 1490 a 1497 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10436 del 18 maggio 2005
«...contemplata dall'art. 72, quarto comma, legge fall. che è espressione di un potere discrezionale del curatore, per la tutela degli interessi della massa dei creditori è esercitabile in ogni sede in piena libertà di forme e senza limiti temporali.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4475 del 8 aprile 2000
«Nell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, il termine di prescrizione (di tre anni e centocinquanta giorni) del diritto alla rendita per inabilità permanente decorre dal momento stesso del verificarsi dell'infortunio, quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4184 del 15 marzo 2012
«Il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, celebrato all'estero, non è inesistente per l'ordinamento italiano, ma soltanto inidoneo a produrre effetti giuridici; anche ai sensi dell'art. 12 della Convenzione europea dei diritti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8719 del 22 ottobre 1994
«...alla parte attrice (tenuta a provare l'esistenza di rapporti intimi tra gli asseriti genitori all'epoca del concepimento), non potendo porsi a carico di chi agisce in giudizio l'onere di fornire la prova della inesistenza dei fatti negativi.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6550 del 9 giugno 1995
«...di testimonianza de relato, la cui attendibilità e rilevanza vanno verificate in concreto nel quadro di una valutazione globale delle risultanze di causa, specialmente quando i fatti riferiti siano stati appresi dai testi in epoca non sospetta.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2631 del 22 agosto 1994
«...militari, e cioè gli illeciti penali sanzionati con pena militare, e l'altro di ordine soggettivo, costituito dall'appartenenza alle Forze Armate degli autori dei reati i quali pertanto devono trovarsi in effettivo servizio attuale alle armi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3407 del 18 marzo 1994
«In particolare, ai fini della riparazione per la custodia cautelare subita, prevista dall'art. 314 c.p.p., sussiste l'interesse di chi sia stato colpito da un provvedimento di custodia cautelare, ma sia stato poi rimesso in libertà per causa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3089 del 8 marzo 1999
«In tema di misure cautelari personali, nel caso in cui il Gip abbia rigettato la richiesta di emissione di provvedimento coercitivo per carenza di esigenze cautelari e pur ritenendo sussistenti, nel caso sottoposto al suo esame, gravi indizi di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 292 del 13 gennaio 2005
«La deroga alle regole generali della competenza per territorio nei procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, si applica anche al magistrato onorario il cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42989 del 11 novembre 2003
«...vi siano altri coindagati per i quali non sussiste connessione in quanto l'interesse di quel soggetto alla trattazione unitaria dei fatti a lui addebitati non può pregiudicare l'interesse degli altri a non essere sottratti al giudice naturale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6226 del 7 dicembre 1999
«In tema di competenza determinata dall'ipotesi di connessione oggettiva fondata sull'astratta configurabilità del vincolo della continuazione fra le analoghe, ma distinte fattispecie di reato ascritte ai diversi imputati, l'identità del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3357 del 26 giugno 1998
«In tema di competenza determinata dall'ipotesi di connessione oggettiva fondata sull'astratta configurabilità del vincolo della continuazione fra le analoghe, ma distinte fattispecie di reato ascritte ai diversi imputati, l'identità del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12729 del 17 ottobre 1994
«La norma in parola costituisce uno dei cardini del nuovo sistema proiettato alla realizzazione di un generale favor separationis, proteso, quindi, verso l'esigenza di favorire, quando una frazione del procedimento sia ormai pervenuta al punto di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30 del 14 dicembre 1995
«...(Fattispecie in tema di competenza, relativamente alla quale la Suprema Corte, alla stregua del principio di cui in massima, ha escluso la competenza funzionale del cosiddetto tribunale dei ministri, per affermare quella del giudice ordinario).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2467 del 16 settembre 1998
«Dall'accertamento dell'incompetenza del giudice che ha emesso una misura cautelare non deriva la nullità del provvedimento, bensì la sua inefficacia differita ex art. 27 c.p.p. con correlativa temporanea protrazione della sua efficacia, fermo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3712 del 5 dicembre 1996
«...la misura coercitiva al di fuori dei limiti di pena stabiliti dall'art. 280 c.p.p. e, conseguentemente, di quelli attualmente stabiliti dall'art. 274 c.p.p., che, in subiecta materia, va letto unitariamente al dettato dell'art. 280 stesso.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33519 del 5 ottobre 2006
«L'inosservanza delle disposizioni relative alla destinazione interna dei giudici ed alla distribuzione degli affari incide sulla costituzione e sulle condizioni di capacità del giudice, determinando la nullità ex art. 33, comma primo, e 178,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3115 del 29 maggio 2000
«Infatti, e come emerge dalla relazione al D.L.vo n. 51 del 1998, l'inosservanza delle disposizioni sulla composizione collegiale o monocratica del tribunale (art. 33 quinquies, c.p.p.) non è considerata dalla legge “una questione di mera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5293 del 6 novembre 1996
«Ne consegue che essa non è configurabile solo allorché la manifestazione di parere si risolva in espressioni generiche, non attinenti a un caso specifico, formulate nell'ambito di conversazioni su temi generali o costituenti manifestazioni di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9047 del 15 giugno 1999
«Invero, in tal modo non sarebbe consentito alla parte di intervenire a mezzo dei suoi consulenti tecnici e quindi, da un lato, di incidere sull'iter di acquisizione della prova, dall'altro, di esaminare e contrastare, prima della decisione, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5723 del 29 novembre 1994
«...del giudice avvenga attraverso l'acquisizione di elementi probatori derivati dai comportamenti dei partecipanti (pubblico ministero, difensore, imputato, testi, periti e simili) alieni da ogni pregiudizio originato da gravi situazioni locali.»