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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14353 del 27 marzo 2003
«L'induzione, quale elemento materiale del reato di concussione, deve essere qualificata, ossia prodotta dal pubblico ufficiale con l'abuso della sua qualità o dei suoi poteri, sicché la successiva azione indebita sia l'effetto di siffatta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45135 del 18 dicembre 2001
«In tema di concussione, deve essere esclusa la sussistenza del reato quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell'agente, giovi esclusivamente alla pubblica amministrazione e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13395 del 18 dicembre 1998
«In tema di concussione, è certamente vero che il codice penale non annovera tra le sue varie disposizioni la fattispecie della «concussione ambientale», ma con tale locuzione, per comodità espressiva, nella giurisprudenza della S.C. si intende...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6385 del 26 giugno 1996
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione nella forma dell'induzione, in caso di minaccia implicita da parte del pubblico ufficiale devono valutarsi esclusivamente gli effetti dell'intimidazione nei confronti del destinatario senza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3022 del 26 marzo 1996
«Con riguardo al criterio di distinzione tra il reato di concussione e quello di corruzione, occorre fare riferimento al programma prospettato dal pubblico ufficiale ed al contenuto dell'assetto di interessi delineato nella richiesta, il tutto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9929 del 14 settembre 1994
«L'induzione, come elemento materiale del reato di concussione, ricorre indipendentemente dall'uso di artifici o raggiri e dalla consapevolezza o meno nella vittima dell'illegittimità della richiesta, ben potendo il privato determinarsi a tenere un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2986 del 8 gennaio 1994
«Ai fini della individuazione della condotta di concussione per «induzione», con l'espressione «induce», viene descritto non soltanto il comportamento del soggetto attivo del reato ma anche il suo effetto, cioè l'atteggiamento psicologico in cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2985 del 11 dicembre 1993
«La norma di cui all'art. 317 c.p. non richiede che la datio avvenga prima che il pubblico ufficiale (o l'incaricato di pubblico servizio) esaurisca i suoi poteri, essendo sufficiente ad integrare il reato anche la semplice induzione alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 186 del 10 settembre 1993
«È configurabile il delitto di concussione mediante induzione anche quando il soggetto attivo, con mezzi suggestivi, generi nell'animo della vittima il convincimento che è essa ad offrire l'illecita utilità e non lui ad imporla abusando della sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2019 del 3 marzo 1993
«I beni giuridici protetti dall'art. 317 c.p. sono identificabili nell'imparzialità e nel buon andamento della pubblica amministrazione, che vengono vulnerati quando i pubblici ufficiali, o gli incaricati di un pubblico servizio, si valgono della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6587 del 13 giugno 1991
«Il delitto di cui all'art. 317 c.p., oltre che con la forma della «costrizione», si consuma anche con quella della «induzione» per effetto della quale il privato soggiace alla posizione di preminenza del pubblico ufficiale che, abusando della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2265 del 24 febbraio 2000
«L'abuso richiesto dalla norma dell'art. 317 c.p. ai fini della sussistenza del reato di concussione non può essere identificato nella indebita richiesta, rivolta dal pubblico ufficiale al privato, di denaro o altra utilità. Infatti, la semplice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4073 del 30 marzo 1999
«Ricorrono gli estremi del reato di concussione per induzione allorché il pubblico ufficiale, con abuso dei poteri derivantegli dalla qualità di dirigente della sezione circoscrizionale dell'ufficio del lavoro, profittando della situazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6113 del 25 maggio 1994
«Al fine di stabilire l'esatta qualificazione giuridica tra concussione e corruzione, non è di per sé decisivo l'eventuale vantaggio che deriva al privato dalla accettazione della illecita proposta del pubblico ufficiale: ciò che conta è sempre e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2725 del 4 marzo 1994
«In materia di concussione, anche la richiesta di favori vale a concretizzare la condotta prevista dall'art. 317 c.p. quando sia fondata sulla preminenza del soggetto attivo. Cosicché il ruolo trainante dell'abuso rispetto all'induzione vale esso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9528 del 3 marzo 2009
«Ai fini della configurabilità del delitto di concussione, i favori sessuali rientrano nella nozione di "utilità", dovendosi ritenere che gli stessi rappresentano comunque un vantaggio per il pubblico funzionario che ne ottenga la promessa o la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6140 del 19 giugno 1996
«In tema di concussione, l'entità del vantaggio patrimoniale che sia conseguito dal colpevole per effetto della sua condotta di costrizione o di induzione, non ha influenza ai fini della configurabilità del delitto, ma solo a quelli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7495 del 15 febbraio 2013
«In tema di concussione, integra il requisito della costrizione - che costituisce l'elemento oggettivo della fattispecie, così come modificata dall'art. 1, comma 75, legge 6 novembre 2012, n. 190 - qualunque violenza morale, attuata con abuso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35028 del 29 settembre 2005
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione per induzione, mentre non è determinante che la vittima abbia inizialmente preso contatto di propria spontanea volontà con il soggetto attivo del reato, è invece rilevante che quest'ultimo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3689 del 15 aprile 1993
«Il delitto di concussione è collegato alla obiettiva qualifica di pubblico ufficiale dell'autore del reato e non alla convinzione soggettiva che la parte lesa ne abbia. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto del tutto irrilevante la circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40518 del 19 ottobre 2009
«Integra un'ipotesi di concussione tentata, e non consumata, l'abuso della qualità e dei poteri del pubblico ufficiale con induzione della vittima a promettergli la corresponsione di una somma di denaro, quando non vi sia stata da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31689 del 2 agosto 2007
«Il delitto di concussione rappresenta una fattispecie a duplice schema, nel senso che si perfeziona alternativamente con la promessa o con la dazione indebita per effetto dell'attività di costrizione o di induzione del pubblico ufficiale o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1944 del 17 febbraio 1994
«Il reato di truffa aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale e quello di concussione, nella forma della induzione (per frode o per persuasione), si distinguono per le modalità dell'azione dell'agente nel senso che nella prima è necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9832 del 20 settembre 1991
«Il reato di concussione per induzione e quello di truffa aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale si distinguono tra loro per le modalità dell'azione messa in opera dall'agente: deve ravvisarsi concussione quando l'abuso della qualità assuma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8963 del 27 febbraio 2015
«In relazione al delitto di induzione indebita previsto dall'art. 319 quater cod. pen., introdotto dalla l. n. 190 del 2012, qualora rispetto al vantaggio prospettato, quale conseguenza della promessa o della dazione indebita dell'utilità, si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29338 del 9 luglio 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della l. n. 190 del 2012, l'elemento che differenzia le nozioni di induzione e costrizione, che costituiscono l'elemento oggettivo rispettivamente dei delitti di cui gli artt. 319 quater e 317 c.p., non va...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26285 del 17 giugno 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 6 novembre 2012, n. 190, la minaccia, esplicita o implicita, di un danno ingiusto, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso della qualità o dei poteri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23954 del 3 giugno 2013
«Qualora il giudice di merito, vigente l'art. 317 c.p., antecedente le modifiche apportate dalla L. 6 novembre 2012, n. 190, abbia proceduto, con motivazione approfondita e non illogica, a qualificare la condotta del pubblico agente in termini di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21975 del 22 maggio 2013
«I reati di concussione e di indebita induzione di cui agli artt. 317 e 319 quater c.p. (come rispettivamente sostituito il primo ed inserito il secondo dall'art. 1, comma 75, della legge n. 190 del 2012) si distinguono fra loro, in quanto il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17593 del 17 aprile 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della l. n. 190 del 2012, l'elemento che differenzia le nozioni di induzione e costrizione, che costituiscono l'elemento oggettivo rispettivamente dei delitti di cui gli artt. 319 quater e 317 cod. pen., non va...»