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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10733 del 11 agosto 2000
«L'usufruttuario ha un'autonoma legittimazione ad agire ai sensi dell'art. 2043 c.c. per il risarcimento del danno cagionato da un terzo al bene oggetto del suo diritto (nel caso di specie l'usufruttuario lamentava fatti integranti una riduzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11561 del 25 luglio 2003
«Non esiste nell'ordinamento positivo un'azione di impugnativa della locazione, stipulata dall'usufruttuario, per frode in danno del nudo proprietario, l'unico strumento previsto a tutela di quest'ultimo essendo la disciplina specifica dettata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1571 del 14 febbraio 1995
«Il nudo proprietario, ancorché abbia consentito che l'usufruttuario consegua il possesso dei beni senza previa prestazione d'idonea garanzia, può proporre domanda di accertamento dell'obbligo dell'usufruttuario di prestarla.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8151 del 15 giugno 2001
«In tema di servitù altius non tollendi, il contenuto del diritto si concreta nel dovere del proprietario del fondo servente di astenersi da qualunque attività edificatoria che muti l'altezza del proprio edificio, quale che sia in concreto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 51 del 13 febbraio 2001
«In materia di imposizione di fatto di servitù pubblica di acquedotto, a seguito di realizzazione dell'opera idraulica senza una regolare procedura ablatoria, trova applicazione analogica l'art. 1038 c.c., che distingue, ai fini della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5421 del 13 dicembre 1977
«Alla fine della liquidazione delle indennità spettanti al proprietario di un immobile, per effetto dell'assoggettamento del bene a più servitù coattive (nella specie, di elettrodotto e di acquedotto), in forza di unico provvedimento prefettizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22834 del 28 ottobre 2009
«Poiché per verificare la sussistenza della interclusione di un fondo, ai fini della costituzione di una servitù di passaggio coattivo, ai sensi dell'art. 1051 c.c., il fondo deve essere considerato unitariamente e non per parti separate, non si ha...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 311 del 27 maggio 1999
«Sussiste il diritto del proprietario di un fondo destinato ad uso agricolo di ottenere la servitù di passaggio coattivo attraverso il fondo del vicino anche allorché esista un transito di accesso alla via pubblica, se il cattivo stato di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2624 del 26 aprile 1984
«In tema di costituzione di servitù coattiva di passaggio ai sensi dell'art. 1052 c.c., la determinazione del tracciato deve essere compiuta in base ai criteri fissati dall'art. 1051, comma secondo, c.c., della maggiore brevità dell'accesso alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1948 del 29 marzo 1982
«Ai sensi dell'art. 1051 c.c., due sono le condizioni essenziali per l'ampliamento coattivo del passaggio sul fondo altrui: a) la rispondenza dell'ampliamento invocato all'uso conveniente del fondo dominante, nella destinazione preesistente od...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3525 del 12 luglio 1978
«Dal coordinato disposto dei primi tre commi dell'art. 1051 c.c. si ricava che i presupposti legittimanti la richiesta di ampliamento coattivo del passaggio sul fondo altrui sono: a) che il proprietario del fondo dominante non abbia una servitù...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8196 del 11 agosto 1990
«A norma dell'art. 1052 c.c. può disporsi il passaggio coattivo a favore di un fondo non intercluso, quando il suo accesso alla via pubblica sia inadatto o insufficiente in relazione ai bisogni oltre che insuscettibile di ampliamento e si riconosca...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4999 del 21 maggio 1994
«Il requisito della rispondenza del passaggio alle esigenze della agricoltura o dell'industria, richiesto dal secondo comma dell'art. 1052 c.c. per la costituzione del passaggio coattivo, deve essere valutato non già in base a criteri astratti, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4867 del 10 novembre 1977
«L'apprezzamento del giudice circa l'insufficienza ai bisogni del fondo dell'accesso esistente, ai fini della costituzione di una servitù coattiva di passaggio a norma dell'art. 1052 c.c., deve avere riguardo alle possibilità concrete di un più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3403 del 7 marzo 2003
«Qualora l'occupazione temporanea e d'urgenza di un fondo per l'installazione di linea elettrica si protragga pur dopo la scadenza del decreto autorizzativo e ad essa faccia seguito l'irreversibile trasformazione dell'immobile con la sua definitiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10581 del 10 dicembre 1994
«In materia di servitù il riferimento alla pratica dell'anno antecedente ai sensi dell'art. 1066 c.c. va inteso quale criterio per la determinazione della situazione possessoria tutelabile, ove non sia contestata l'esistenza di un potere di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8612 del 21 ottobre 1994
«Il divieto imposto al proprietario del fondo dominante dall'art. 1067 comma 1 c.c. di fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente si riferisce a pregiudizi non solo attuali, ma anche potenziali e futuri individuabili...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3849 del 5 settembre 1989
«L'aggravamento di una servitù, che derivi da innovazioni o divisioni del fondo dominante (nella specie, aggravamento di servitù di passaggio di veicoli, provocato, con la costruzione di una autorimessa, dall'acquirente di una piccola porzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 209 del 11 gennaio 2006
«In tema di servitù, l'aggravamento dell'esercizio in dipendenza della trasformazione operata sul fondo dominante va verificato accertando se l'innovazione abbia alterato l'originario rapporto con il fondo servente e se il sacrificio imposto sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3843 del 25 giugno 1985
«Il semplice fatto di una innovazione apportata al fondo servente non può essere considerato di per sé costitutivo di una limitazione della servitù se non costituisca anche un danno effettivo per il fondo dominante, in quanto l'esercizio della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 476 del 7 febbraio 1975
«Il divieto sancito dal capoverso dell'art. 1067 c.c. a carico del proprietario del fondo servente di diminuire o di rendere più incomodo l'esercizio della servitù comporta — tra l'altro — per il proprietario del fondo servente l'obbligo di non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5953 del 10 novembre 1981
«La concessione di una servitù di passaggio sulla via privata sulla quale già altri abbia analoga servitù, pur determinando la possibilità di una maggiore intensità di transito, non importa di per sé diminuzione o maggiore incomodità di esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14365 del 21 dicembre 1999
«Le condizioni di fatto che giustificano il trasferimento di una servitù da un luogo ad un altro del fondo servente a norma dell'art. 1068 c.c. sono di natura oggettiva e perciò, anche se accertate giudizialmente, non possono dare luogo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1663 del 16 febbraio 1988
«A norma dell'art. 1068, comma terzo, c.c., il cambiamento di luogo per l'esercizio della servitù richiede cumulativamente la prova che il cambiamento riesca per il proprietario del fondo dominante di notevole vantaggio e che lo stesso non rechi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6673 del 16 dicembre 1981
«Il titolare del diritto di proprietà che abbia subito un pregiudizio in conseguenza della costruzione di un'opera illegittima (nella specie: perché realizzata in violazione di una servitù non aedificandi) può proporre contemporaneamente l'azione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1383 del 11 febbraio 1994
«Riguardo alla confessoria servitutis, la legittimazione dal lato passivo è in primo luogo di colui che, oltre a contestare l'esistenza della servitù, abbia un rapporto attuale con il fondo servente (proprietario, comproprietario, titolare di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1214 del 26 febbraio 1986
«Il titolare di una servitù può agire in giudizio sia per farne accertare l'esistenza ed il contenuto sia per far cessare eventuali impedimenti e turbative, nonché per chiedere la rimessione delle cose in pristino, oltre al risarcimento del danno....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8313 del 16 agosto 1990
«Il proprietario del fondo servente, il quale ometta di compiere le prestazioni accessorie necessarie per l'esercizio della servita da parte del titolare del fondo dominante, in violazione dell'obbligo impostogli dall'atto costitutivo o dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11486 del 12 maggio 2010
«In materia di comunione, ove sia provata l'utilizzazione da parte di uno dei comunisti della cosa comune in via esclusiva in modo da impedirne l'uso, anche potenziale, agli altri comunisti, deve ritenersi sussistente un danno "in re ipsa".»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10453 del 1 agosto 2001
«Ai fini della condanna generica al risarcimento dei danni ai sensi dell'art. 278 c.p.c., non è sufficiente accertare l'illegittimità della condotta, ma occorre anche accertarne, sia pure con modalità sommaria e valutazione-probabilistica, la...»