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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5480 del 22 giugno 1987
«Il danno risarcibile in caso di invalidità non concerne la incapacità lavorativa in sé, ma la conseguenza del mancato guadagno e, nel caso di invalidità permanente, la riduzione della capacità di guadagno; ne consegue che, trattandosi di debito di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11007 del 14 luglio 2003
«Nel caso in cui — come nella fattispecie in esame — il danno di cui si chieda il risarcimento sia costituito dalla riduzione delle entrate conseguita alla morte di un congiunto, le risultanze delle dichiarazioni dei redditi sono liberamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1215 del 23 gennaio 2006
«In caso di lesioni personali con postumi invalidanti permanenti, ove il danno patrimoniale futuro (costituisca esso danno emergente, come per le spese mediche non ancora sostenute, ovvero lucro cessante da perdita o riduzione della capacità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1067 del 24 marzo 1976
«Al fine della determinazione del supplemento del giusto prezzo dovuto per ricondurre ad equità il contratto rescindibile occorre riferirsi non già al momento della conclusione del contratto (come avviene, per l'accertamento della lesione) o a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2881 del 17 marzo 1998
«In tema di risarcimento del danno per la perdita della possibilità di promozione in una selezione concorsuale o a scelta, ove il giudice ritenga di assumere come parametro (con un coefficiente di riduzione adeguato alla misura accertata di tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9626 del 2 ottobre 1997
«In tema di risarcimento dei danni, è ammissibile una valutazione equitativa globale, purché nell'ambito di una stessa voce; allorché, invece, il danno deve essere analiticamente considerato rispetto alle voci richieste (con riferimento, nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1002 del 21 gennaio 2010
«Ai fini della determinazione della riduzione del risarcimento del danno in caso di accertato concorso colposo tra danneggiante e danneggiato in materia di responsabilità extracontrattuale, occorre - ai sensi dell'art. 1227, comma primo, c.c. -...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21497 del 7 novembre 2005
«Il grado di invalidità di una persona determinato dai postumi permanenti di una lesione all'integrità psico — fisica dalla medesima subita non si riflette automaticamente né tanto meno nella stessa misura sulla riduzione percentuale della capacità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15738 del 2 luglio 2010
«Nella liquidazione del danno patrimoniale da riduzione della capacità di lavoro e di guadagno, per evitare duplicazioni risarcitorie, dal danno effettivamente patito dalla vittima per la sua diminuita capacità lavorativa specifica, accertato e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6941 del 23 giugno 1993
«In materia di liquidazione del danno da invalidità permanente, il ricorso alle tabelle di capitalizzazione di cui al R.D. n. 1403 del 1922 - che, in quanto fondato su calcoli di probabilità e non di certezza, non rappresentano uno strumento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6291 del 18 aprile 2003
«In caso di illecito lesivo dell'integrità psico-fisica della persona, la riduzione della capacità lavorativa generica, quale potenziale attitudine all'attività lavorativa da parte di un soggetto che non svolge attività produttive di reddito, né è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7025 del 23 maggio 2001
«Con riguardo all'esimente da responsabilità, prevista dal secondo comma dell'art. 1227 c.c., il giudice del merito è tenuto a svolgere l'indagine in ordine all'omesso uso dell'ordinaria diligenza da parte del creditore, soltanto se vi sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4291 del 17 novembre 1976
«Il debitore, al fine di invocare una riduzione della propria obbligazione per fatto del creditore, ai sensi dell'art. 1227 c.c., deve dimostrare non solo la colpevolezza della condotta del creditore stesso, ma anche il nesso causale fra quella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1616 del 30 maggio 1973
«L'art. 1227 c.c. il quale enunciando un principio di ordine generale deve ritenersi estensibile anche alla fattispecie prevista dall'art. 844 c.c., disciplina due ipotesi distinte: il primo comma concerne il rapporto fra causa ed evento, regolando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2194 del 28 maggio 1977
«In tema di inadempimento contrattuale, affinché il debitore possa invocare una riduzione del proprio obbligo risarcitorio, per concorso di colpa del creditore, ai sensi dell'art. 1227 primo comma c.c., è necessario che il creditore medesimo sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2704 del 10 febbraio 2005
«Il principio di cui all'art. 1227 c.c. (riferibile anche alla materia del danno extracontrattuale per l'espresso richiamo contenuto nell'art. 2056 del codice) della riduzione proporzionale del danno in ragione dell'entità percentuale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1753 del 15 giugno 1973
«In conseguenza, in tema di eventi dannosi derivati dalla circolazione stradale, anche il fatto del minore danneggiato naturalmente incapace, che con il suo comportamento di circolazione abbia contribuito alla produzione del danno, è valutabile ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9709 del 21 maggio 2004
«In tema di risarcimento del danno, il principio secondo cui la scelta del tipo di risarcimento (se in forma specifica o per equivalente) spetta al danneggiato non osta a che il danneggiante, secondo i principi generali in tema di obbligazione e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2589 del 25 marzo 1988
«Operatasi l'automatica conversione dal sequestro conservativo in pignoramento, per effetto della pubblicazione della sentenza esecutiva di condanna (art. 686 c.p.c.), mentre è preclusa al creditore la possibilità di procedere alla espropriazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9898 del 11 maggio 2005
«In tema di risarcimento del danno cui è tenuto il datore di lavoro in conseguenza del licenziamento illegittimo e con riferimento alla limitazione dello stesso, ex art. 1227, secondo comma, c.c., in relazione alle conseguenze dannose discendenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2480 del 19 febbraio 2003
«La domanda di restituzione o riduzione in pristino della parte che ha eseguito delle prestazioni in base a sentenza cassata, prevista dall'art. 389 c.p.c., può essere proposta nello stesso giudizio di rinvio oppure in separata sede, e, in tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11040 del 22 dicembre 1994
«In tema di appalto di opere pubbliche, la specialità della disciplina in materia di anticipazioni sul prezzo contrattuale alle imprese appaltatrici, dettata dall'art. 3 del D.P.R. 30 giugno 1972, n. 627 e dal decreto del Ministro del Tesoro 25...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12174 del 2 luglio 2004
«La responsabilità solidale, a norma dell'art. 2055, primo comma, c.c., è volta a rafforzare la garanzia del danneggiato, consentendogli di rivolgersi per l'intero risarcimento a ciascuno dei responsabili, senza doverli perseguire pro quota, ma non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 436 del 22 gennaio 1982
«Tale contratto impegna irrevocabilmente il proponente, anche senza la fissazione di un termine finale di validità, e l'esercizio del diritto potestativo di accettazione della proposta può avvenire nel termine prescrizionale di dieci anni ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11264 del 9 novembre 1998
«Il principio posto dall'art. 1339 c.c. (inserzione automatica di clausole) non è invocabile nell'ipotesi in cui si prospetti la sostituzione di clausole contrattuali difformi rispetto a norme imperative di legge ma solo l'integrazione di lacune...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4889 del 14 maggio 1998
«L'inserzione in un contratto di assicurazione, concluso mediante un modulo o formulario, di una clausola che preveda l'onere (a carico dell'assicurato) del tempestivo avviso del sinistro entro un termine di decadenza (convenzionale) — clausola che...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10383 del 12 maggio 2011
«In tema di agevolazioni tributarie previste, ai sensi degli artt. 75 e 76 del d.p.r. n. 917 del 1986, come riduzione decennale dell'IRPEG e dell'ILOR, per le imprese che si costituiscano in forma societaria impiantando stabilimenti industriali nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8941 del 29 ottobre 1994
«L'oggetto del contratto d'opera professionale per la progettazione di una costruzione in contrasto con la normativa urbanistica non è giuridicamente impossibile né contrario a norme imperative o di ordine pubblico dovendosi escludere la presenza,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3261 del 10 febbraio 2009
«L'illeggibilità della firma non incide sulla validità del negozio per difetto della forma scritta "ad substantiam", ma determina la necessità di accertare l'identità dell'autore per verificarne - sulla base degli elementi ricavabili dal medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6752 del 14 giugno 1991
«Il ricorso agli «usi interpretativi», che non hanno valore di fonte normativa ma funzione di criterio ermeneutico di carattere sussidiario, presuppone, secondo l'espresso tenore letterale dell'art. 1368 c.c. (che riferisce l'applicabilità di tale...»