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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1541 del 21 febbraio 1983
«L'ipotesi prevista dal terzo comma dell'art. 589 c.p.p., nella nuova formulazione di cui alla L. 11 maggio 1966, n. 296, in tema di omicidio colposo con morte di più persone ovvero di morte di una o più persone o di lesioni di una o più persone,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11704 del 19 novembre 1991
«In tema di cause estintive del reato di lesioni personali colpose gravi, la violazione dell'art. 4, lett. c), D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 ed ogni violazione comunque riconducibile all'obbligo generico posto dall'art. 2087 c.c. integra una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1365 del 1 febbraio 1980
«Il terzo comma dell'art. 590 c.p. non prevede una autonoma ipotesi di reato, ma disciplina soltanto un caso di concorso di reati attenuando sul piano sanzionatorio le conseguenze del cosiddetto concorso ideale omogeneo. Pertanto, realizzandosi la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2886 del 16 marzo 1992
«La causa di non punibilità della provocazione, prevista dall'art. 599, secondo comma, c.p. in tema di diffamazione, non rientra nelle ipotesi tassativamente indicate dall'art. 152, secondo comma, c.p.p. Pertanto, in presenza di una causa estintiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11766 del 29 marzo 2012
«Il provvedimento di revoca dell'indulto, che sia adottato d'ufficio dal giudice dell'esecuzione, è affetto da nullità assoluta, ai sensi dell'art. 178, comma primo, lett. b) cod. proc. pen., perché il procedimento di esecuzione, salvo che per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40109 del 27 settembre 2013
«Nel caso in cui il giudice di appello dichiari non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato (o per intervenuta amnistia) senza motivare in ordine alla responsabilità dell'imputato ai fini delle statuizioni civili, l'eventuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2687 del 15 febbraio 1992
«Il richiamo dell'art. 599, n. 1 alle forme previste dall'art. 127 c.p.p. deve intendersi fatto al procedimento, ma non all'atto conclusivo dello stesso. Ne consegue che il provvedimento con cui il giudice d'appello, decidendo in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29203 del 9 luglio 2013
«Il provvedimento di revoca dell'indulto, adottato d'ufficio dal giudice dell'esecuzione, è affetto da nullità assoluta, ai sensi dell'art. 178, comma primo, lett. b) c.p.p., perché il procedimento di esecuzione, salvo che per l'applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6290 del 12 febbraio 2015
«In tema di applicazione dell'amnistia e dell'indulto, avverso il provvedimento emesso dal giudice dell'esecuzione - sia che questi abbia deciso "de plano", ai sensi dell'art. 667 cod.proc.pen., sia che abbia provveduto irritualmente ex art. 666...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33 del 4 gennaio 1991
«Nel caso in cui in ordine al reato di violazione di domicilio risulti contestata anche l'aggravante della violenza alle persone - nella specie gli imputati, oltre a sfondare la porta con l'ascia, percossero anche il titolare dello jus prohibendi -...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2697 del 1 marzo 1991
«Allorquando si sia proceduto col rito del patteggiamento e in grado di cassazione si sia verificata una causa estintiva per alcuni dei reati per i quali la pena è stata comminata (nella specie: amnistia e prescrizione) la Corte di cassazione può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2727 del 4 luglio 1991
«In materia di amnistia e di indulto, il delitto tentato costituisce un'ipotesi criminosa autonoma rispetto al delitto consumato, e le norme di sfavore relative a quest'ultimo non si estendono al primo, salvo che il decreto di clemenza non disponga...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1340 del 4 febbraio 1994
«In relazione al fatto criminoso della detenzione di munizioni per armi comuni da sparo — che, se commesso da persona fornita di licenza di collezionista, è punito più gravemente, ai sensi dell'art. 10 nono comma della L. 18 aprile 1975, n. 110,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4331 del 11 gennaio 1994
«In tema di riabilitazione non può riconoscersi valore preclusivo alla concessione del beneficio a fatti successivi alle sentenze per cui la riabilitazione viene richiesta se isolatamente riguardati e senza l'esame della loro portata sintomatica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3585 del 13 aprile 1996
«Atteso il carattere personale della causa di estinzione ex art. 182 c.p. ribadito dall'art. 38 secondo, quinto e sesto comma legge n. 47 del 1985, la stessa non può operare nei confronti di un soggetto diverso dall'istante, salvo che si tratti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13910 del 6 febbraio 2004
«La causa di estinzione del reato di cui all'art. 150 c.p. prevale su ogni altra causa di estinzione e quindi anche sulla prescrizione, qualora non risultino elementi idonei a suffragare la sussistenza di una causa di non punibilità, di immediata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7816 del 6 marzo 2006
«Ai fini dell'operatività del disposto di cui all'art. 578 c.p.p., secondo cui la Corte d'appello o la Corte di cassazione, nel dichiarare estinto un reato per amnistia o prescrizione, decidono comunque sull'impugnazione ai soli effetti civili,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6049 del 17 giugno 1998
«Qualora il fatto illecito sia considerato dalla legge come reato e questo sia estinto per amnistia, il termine di prescrizione biennale di cui all'art. 2947, comma 3, decorre dalla data di entrata in vigore del decreto concessivo di amnistia e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 80 del 6 gennaio 1984
«Qualora l'imputato, in relazione al medesimo accadimento, dei delitti di lesioni colpose in danno di alcuni soggetti e di omicidio colposo in danno di altri (in concorso formale tra loro) — prosciolto dal reato di lesioni per amnistia e condannato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5887 del 9 maggio 2000
«L'accertamento della speciale tenuità del danno cagionato dal reato, compiuto dal giudice penale al fine di applicare un provvedimento di amnistia, costituisce una valutazione sommaria, con la conseguenza che essa non vincola il giudice civile,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10414 del 18 luglio 2002
«Qualora il giudice penale abbia erroneamente dichiarato estinto per amnistia un reato che già sia estinto ope legis per prescrizione, la pronuncia non è vincolante nel giudizio civile; pertanto, la prescrizione dell'azione di danni non decorre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19741 del 27 settembre 2011
«In tema di prescrizione del diritto al risarcimento del danno, ai fini dell'applicazione dell'art. 2947, terzo comma c.c., ove il fatto dannoso sia considerato dalla legge come reato, estinto per amnistia, il termine prescrizionale decorre dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2832 del 10 dicembre 1965
«Per l'estradizione del cittadino straniero dall'Italia allo Stato estero richiedente è necessario che il fatto costituisca reato secondo la legislazione di entrambi gli Stati, ma non occorre che nei due ordinamenti sia identica la figura giuridica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8 del 14 gennaio 1966
«Quando l'originaria contestazione non consenta l'applicazione di una causa di estinzione del reato (nella specie, amnistia), ma la possibilità di questa applicazione venga a profilarsi come conseguenza dell'eventuale riconoscimento di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11673 del 8 novembre 1980
«L'asportazione di ghiaia o di sabbia dall'alveo di un fiume configura il reato di furto semplice e non già quello di furto aggravato, secondo l'ipotesi di cui all'art. 625 n. 7 c.p., in quanto l'alveo di un fiume può considerarsi destinato a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3708 del 16 marzo 1990
«Il delitto di invasione di terreni o edifici di cui all'art. 633 c.p. è di natura permanente, la cui permanenza cessa con la pronuncia di primo grado. (Fattispecie in tema di applicazione della amnistia).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5247 del 15 maggio 1991
«La possibilità, riconosciuta dall'art. 620 lett. l) c.p.p. alla Corte di cassazione, di procedere direttamente alla determinazione della pena, deve ritenersi circoscritta alle ipotesi in cui alla situazione da correggere possa porsi rimedio senza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3318 del 23 marzo 1992
«Il tentato furto, aggravato da una circostanza speciale compresa nell'elencazione dell'art. 625 c.p. (con esclusione dei nn. 1 e 4) e da una circostanza aggravante comune compresa nell'elencazione dell'art. 61 stesso codice (con esclusione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2903 del 24 luglio 1993
«Nel caso di cumulo di pena riguardante delitti unificati per la continuazione, tra i quali sia compreso un reato ostativo all'applicazione di una misura alternativa ai sensi dell'art. 4 bis ord. pen., come modificato dall'art. 15 legge n. 356 del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 395 del 18 gennaio 1993
«L'art. 4 lett. d) del D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, laddove per la determinazione della pena per il furto ai fini dell'amnistia deroga alla prevalenza delle attenuanti di cui ai nn. 2 e 4 dell'art. 62 c.p. rispetto alle circostanze aggravanti di...»