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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2423 del 18 giugno 1975
«La figura negoziale della «minuta» di contratto ricorre allorquando, pur essendosi raggiunto l'accordo sugli elementi essenziali, occorre tuttavia definire elementi accessori o integrativi, senza i quali l'esecuzione non sarebbe attuabile.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4135 del 18 dicembre 1975
«Al fine della qualificazione giuridica di un contratto, ha rilievo l'indagine sulla causa, oggettivamente intesa come funzione essenziale e caratterizzante del contratto medesimo, in relazione al risultato immediatamente perseguito dalle parti; e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14267 del 20 giugno 2006
«Ai fini della configurabilità di un definitivo vincolo contrattuale, è necessario che tra le parti sia raggiunta l'intesa su tutti gli elementi dell'accordo, non potendosene ravvisare pertanto la sussistenza là dove, raggiunta l'intesa solamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16446 del 15 luglio 2009
«In tema di competenza per territorio, con riferimento alla disciplina dell'art. 1327 c.c. (secondo cui il contratto è concluso dove e quando ha avuto inizio l'esecuzione senza la preventiva accettazione della proposta), il "forum contractus", che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 77 del 7 gennaio 1993
«Nei contratti a formazione progressiva, nei quali l'accordo delle parti su tutte le clausole si raggiunge gradatamente, il momento perfezionativo del negozio è, di regola, quello dell'accordo finale su tutti gli elementi, principali e accessori,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26325 del 31 ottobre 2008
«La facoltà di mutare la domanda di adempimento in quella di risoluzione, consentita dall'art. 1453, comma secondo, c.c. in deroga al divieto della mutatio libelli si estende anche alla conseguente domanda di risarcimento del danno, nonché a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2372 del 25 febbraio 1993
«Con riguardo a contratto concluso mediante modulo o formulario predisposto da una delle parti (nell'ipotesi, polizza di assicurazione), la disposizione dell'art. 1342, primo comma, c.c. si applica esclusivamente ove sussista un contrasto tra le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19044 del 3 settembre 2010
«Nella compravendita dei beni immobili, l'indicazione del bene alienato deve essere effettuata in base alla descrizione obiettiva ed alle indicazioni topografico-catastali e non già secondo riferimenti soggettivi o situazioni di mero fatto che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1432 del 24 febbraio 1983
«Il privilegio è un accessorio del credito che la legge accorda a determinati creditori «in considerazione della causa del credito» stesso, onde, in caso di estinzione del diritto del creditore, il privilegio, sia esso generale o speciale, si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7270 del 6 agosto 1997
«Il negozio risolutorio ha, per sua natura, efficacia ex nunc, nel senso che da esso deriva la caducazione delle obbligazioni scaturenti dal contratto originario relative alla prosecuzione del rapporto, onde non può configurarsi responsabilità in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6482 del 13 dicembre 1980
«Se è vero che, fin quando non si sia formato il consenso per il contratto definitivo o non sia passata in giudicato la sentenza costitutiva ex art. 2932 c.c., il contratto preliminare non si può considerare eseguito, peraltro, quando la parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25047 del 27 novembre 2009
«I principi di buona fede e correttezza sono previsti dal codice civile, come tali, in riferimento alla fase dello svolgimento delle trattative contrattuali (art. 1337), a quella dell'interpretazione del contratto (art. 1366) ed a quella della sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18779 del 26 settembre 2005
«Stante la natura accessoria della clausola penale rispetto al contratto che la prevede, l'obbligo che da essa deriva non può sussistere autonomamente rispetto all'obbligazione principale; ne consegue che, se il debitore è liberato dall'obbligo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6561 del 10 giugno 1991
«La clausola penale è un patto accessorio del contratto con funzione sia di coercizione all'adempimento sia di predeterminazione della misura del risarcimento in caso di inadempimento. Essa, pertanto, a norma dell'art. 1453 comma primo c.c. trova...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5305 del 20 ottobre 1984
«La clausola penale è una pattuizione accessoria del contratto convenuta dalle parti per rafforzare, da un lato, il vincolo contrattuale e per stabilire, dall'altro, preventivamente, una determinata sanzione per il caso di inadempienza o di ritardo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 595 del 31 gennaio 1989
«La clausola penale, la quale costituisce una pattuizione accessoria diretta a rafforzare il vincolo contrattuale mediante una concordata e preventiva liquidazione del danno, può essere stipulata per il caso di inadempimento definitivo ovvero per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2801 del 9 ottobre 1971
«La clausola di caparra confirmatoria accede alle clausole contrattuali che essa tende a rafforzare con una coazione indiretta sul debitore; inserita in un contratto preliminare, la clausola, con la correlativa dazione della somma di denaro al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7872 del 27 settembre 1994
«Nel contratto plurilaterale doveva ritenersi valida ed efficace la clausola con la quale una delle parti presta adesione preventiva alle modifiche che le altre intendessero introdurre nel contesto del contratto, anche se relative non al contenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6526 del 3 luglio 1998
«Ai fini del quarto comma dell'art. 1442 c.c. (a norma del quale l'annullabilità del contratto può essere opposta dalla parte convenuta per l'esecuzione del contratto stesso, anche se prescritta l'azione per farla valere), un contratto deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25361 del 17 ottobre 2008
«Il principio di accessorietà della garanzia comporta il venir meno della relativa obbligazione tutte le volte in cui l'obbligazione principale sia estinta, ma non esclude la possibilità della sua rinnovata vigenza, allorché dopo l'estinzione il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13533 del 30 ottobre 2001
«In tema di prova dell'inadempimento di una obbligazione, il creditore che agisca per la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno, ovvero per l'inadempimento deve soltanto provare la fonte (negoziale o legale) del suo diritto ed il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1219 del 17 febbraio 1983
«Nel caso d'inadempimento di un contratto preliminare di compravendita che preveda la stipulazione del contratto definitivo a favore del promissario o di un terzo da nominare al momento della stipula, perché il promissario possa ottenere in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3334 del 7 dicembre 1973
«Il risarcimento del danno presuppone un inadempimento imputabile, con la conseguenza che, allorquando sia da rigettare la domanda di risoluzione del contratto per mancanza di colposità nell'inadempimento o per la scarsa importanza di esso, viene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5143 del 12 giugno 1987
«Nei contratti a prestazioni corrispettive ed a esecuzione istantanea la pronunzia di risoluzione produce due distinti effetti: quello liberatorio, relativo alle prestazioni non ancora eseguite, che opera ex nunc , dal momento, cioè, della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2474 del 18 marzo 1999
«La sospensione dell'esecuzione del contratto, ai sensi dell'art. 1460 c.c., non necessita di preventiva diffida ad adempiere e non contrasta con i principi di buona fede e correttezza anche se è formulata per la prima volta in giudizio per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14899 del 6 luglio 2011
«La provvigione dovuta al mediatore non rientra tra le spese del contratto di compravendita e nelle altre accessorie che l'art. 1475 c.c. pone, salvo diverso accordo, a carico del compratore, atteso che essa scaturisce non dal contratto in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3615 del 19 ottobre 1976
«Quando, per l'accertata scarsa importanza dell'inadempimento del venditore, debba rigettarsi la domanda di risoluzione della compravendita formulata dal compratore in base agli artt. 1490 e 1492 c.c., viene anche meno il presupposto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3470 del 19 maggio 1983
«A differenza di quanto è stabilito per l'esercizio del riscatto convenzionale, per il quale è espressamente posto a carico del retraente l'obbligo di corrispondere oltre alle somme liquide dovute per il rimborso del prezzo anche quelle relative...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5494 del 12 aprile 2001
«Avuto riguardo al contratto atipico improntato alla specie do ut facias (cessione di terreno in cambio della costruzione di un edificio con coevo affidamento all'altro contraente dell'appalto per la costruzione delle unità abitative) qualora,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5322 del 29 maggio 1998
«Il contratto di cessione della proprietà di un'area in cambio di un fabbricato (o di parte di esso) da erigere sull'area medesima a cura e con mezzi del cessionario partecipa della natura giuridica del contratto di permuta di bene presente con...»