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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 732 del 22 maggio 1996
«In mancanza di impugnazione del pubblico ministero, il giudice di appello non può revocare l'indulto applicato in primo grado, sicché la revoca è rimessa alla fase esecutiva, poiché - come risulta dagli artt. 590, ultimo comma c.p.p. 1930 e 674,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 375 del 19 aprile 1996
«Al giudice dell'esecuzione è consentita dall'art. 674 c.p.p. soltanto la revoca dell'indulto condizionato in base alla condizione risolutiva prevista dal decreto di clemenza. Fuori di tale ipotesi, il contenuto del giudicato non è modificabile,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43498 del 24 ottobre 2013
«È legittima in sede esecutiva, stante la sua natura meramente dichiarativa, la revoca della sospensione condizionale della pena, concessa, pur in assenza dei presupposti di legge, con sentenza di patteggiamento, a nulla rilevando che nell'accordo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47706 del 9 dicembre 2004
«La revoca, da parte del giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 674, comma 1 bis, c.p.p., della sospensione condizionale, quando venga riscontrata la sussistenza delle condizioni di cui all'art. 168, comma terzo, c.p., ha carattere di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11823 del 12 marzo 2003
«Non è revocabile in executivis, ma solo nel giudizio di cognizione, mediante impugnazione della sentenza che l'abbia disposta, la sospensione condizionale della pena concessa per la seconda volta in violazione del disposto dell'art. 164, comma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10607 del 6 marzo 2003
«In tema di revoca della sospensione condizionale della pena, le disposizioni introdotte dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, modificative degli artt. 168 c.p. e 674 c.p.p. non si applicano retroattivamente alle sentenze passate in giudicato prima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43477 del 20 dicembre 2002
«Il disposto di cui al comma 1 bis dell'art. 674 c.p.p., introdotto dall'art. 1, comma 2, della legge 26 marzo 2001 n. 128 (secondo cui «il giudice dell'esecuzione provvede altresì alla revoca della sospensione condizionale della pena quando rileva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25531 del 3 luglio 2002
«La revoca della sospensione condizionale della pena prevista dall'art. 168, comma 3, c.p. (aggiunto dall'art. 1 della legge 26 marzo 2001, n. 128) anche per il caso in cui il beneficio sia stato concesso in violazione dell'art. 164, comma 4,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2650 del 22 ottobre 1999
«La procedura di revoca della sospensione condizionale della pena, prevista dall'art. 674 c.p.p. si riferisce unicamente alle ipotesi di decadenza tassativamente previste dall'art. 168 c.p., e non anche ai casi di violazione dell'art. 164 dello...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 823 del 14 aprile 1999
«In tema di sospensione condizionale della pena subordinata al pagamento di somma liquidata a titolo di provvisionale o di integrale risarcimento del danno a favore della parte civile, non può essere riconosciuta a questa ultima una legittimazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2454 del 27 settembre 1997
«In sede di esecuzione non è possibile procedere alla revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena erroneamente concesso sulla base di un certificato del casellario non attestante fedelmente i precedenti penali dell'imputato. Alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9071 del 27 agosto 1997
«In materia di esecuzione il pubblico ministero non può disporre l'esecuzione di una pena sospesa, in mancanza di un espresso provvedimento del giudice in tal senso, anche quando esistano tutti i presupposti per la revoca obbligatoria della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2245 del 11 luglio 1997
«Una condanna condizionalmente sospesa non può dare causa alla revoca della sospensione condizionale della pena concessa con una precedente sentenza di condanna, stante il disposto dell'art. 168, comma primo, c.p., che fa salva la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2669 del 28 luglio 1995
«La statuizione della sentenza del giudice di merito che abbia applicato la sospensione condizionale della pena al di fuori dei casi consentiti dalla legge può essere emendata solo tramite il giudizio di impugnazione, attivabile dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1286 del 27 maggio 1995
«La pena condizionalmente sospesa (o condonata) non può essere posta in esecuzione dal pubblico ministero mediante ordine di carcerazione (o ingiunzione al condannato di costituirsi in carcere) in base alla sussistenza di una causa di revoca, prima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1257 del 6 maggio 1994
«Il potere attribuito dall'art. 674 c.p.p. al giudice dell'esecuzione di revocare la sospensione condizionale della pena deve intendersi riferito alle ipotesi di revoca di diritto previste dall'art. 168, primo comma, c.p.p. e non anche a quella di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10534 del 7 marzo 2008
«In tema di impugnazioni, poiché la revoca «di diritto» del beneficio della sospensione condizionale della pena consegue automaticamente all'avvenuto accertamento delle condizioni previste dalla legge, ove il giudice di merito non vi provveda, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43909 del 17 novembre 2003
«Il provvedimento di grazia sottoposto alla condizione risolutiva della commissione di un nuovo reato entro un termine predeterminato è revocabile di diritto, ai sensi dell'art. 674 c.p.p., al verificarsi della condizione stessa, rimanendo del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7338 del 25 febbraio 2002
«In tema di esecuzione, quando la revoca di benefici sia prevista come obbligatoria ed automatica, la pur necessaria pronuncia formale adottata ai sensi dell'art. 674 c.p.p. dal giudice dell'esecuzione ha un carattere meramente dichiarativo e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13421 del 23 maggio 2008
«In tema di estensione del fallimento ai sensi dell'art. 147 legge fall., qualora, dopo la dichiarazione di fallimento di una società con soci a responsabilità illimitata, si accerti l'esistenza di altro socio illimitatamente responsabile (ovvero,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16213 del 23 luglio 2007
«In caso di estensione del fallimento di una società di persone al socio illimitatamente responsabile, che sia anche titolare di un'impresa individuale, quest'ultimo risponde con tutto il suo patrimonio sia delle obbligazioni contratte in qualità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5579 del 26 ottobre 1981
«Qualora il fallimento del socio sia conseguenza ope legis del fallimento sociale (art. 147 legge fallimentare), la revoca del fallimento della società, in sede di opposizione, non comporta la revoca del fallimento del socio, ove si accerti — anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1778 del 25 gennaio 2013
«In ipotesi di fallimento di una società di persone e dei soci illimitatamente responsabili (ai sensi dell'art. 147 legge fall.), il curatore del fallimento sociale è legittimato ad agire in revocatoria contro atti del socio, in quanto la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 448 del 8 aprile 1999
«Le cause di estinzione del reato che possono essere dichiarate in sede esecutiva, ai sensi dell'art. 676 c.p.p., sono esclusivamente quelle che operano dopo la condanna, cioè successivamente al passaggio in giudicato del provvedimento con cui la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2414 del 28 luglio 1995
«L'art. 676 c.p.p., che prevede altre competenze del giudice dell'esecuzione, non costituisce una deroga al principio generale dell'intangibilità del giudicato e del suo effetto preclusivo, poiché, quanto all'estinzione del reato, si riferisce solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2156 del 8 giugno 1994
«I benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione possono essere concessi solo dal giudice della cognizione con la sentenza o con il decreto di condanna, salvo il caso eccezionale, previsto dall'art. 671, comma 3, c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7036 del 22 febbraio 2012
«Qualora la confisca sia stata disposta con sentenza irrevocabile, il giudice dell'esecuzione non può ordinare la restituzione delle cose confiscate all'imputato, non potendo la relativa statuizione essere riesaminata per la preclusione del giudicato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3877 del 30 gennaio 2004
«La confisca disposta ai sensi dell'art. 12 sexies D.L. 8 giugno 1992, n. 306 (conv. in Legge 7 agosto 1992, n. 356) con sentenza definitiva non può essere revocata dal giudice dell'esecuzione, non essendo contemplato tale potere dall'art. 676...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3596 del 13 giugno 2000
«L'irrevocabilità della sentenza con la quale sia stata disposta la confisca di una cosa non è di ostacolo a che un soggetto rimasto estraneo al procedimento penale conclusosi con detta sentenza, assumendo di essere titolare di diritti sulla cosa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2323 del 7 giugno 2001
«Nel procedimento per la revoca dei benefici penitenziari non è prevista la previa indicazione, nell'avviso di udienza, delle violazioni che si addebitano al condannato, né, comunque, delle circostanze da valutare nell'udienza stessa, restando il...»