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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19181 del 4 maggio 2018
«In tema di procedimento per la riparazione per l'ingiusta detenzione, l'omessa notificazione della domanda, a cura della cancelleria, al competente ministero ai fini dell'art. 646, comma 2, cod. proc. pen. determina una nullità generale a regime...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10733 del 9 marzo 2018
«In tema di esecuzione di pene detentive brevi, ai fini della sospensione dell'ordine di esecuzione correlata ad un'istanza di affidamento in prova ai servizi sociali ai sensi dell'art. 47, comma 3-bis, ord. pen., il limite edittale cui il pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5815 del 7 febbraio 2018
«La fungibilità fra pena e misura di sicurezza detentiva di cui all'art. 657, cod. proc. pen., opera soltanto nel caso in cui quest'ultima sia stata provvisoriamente applicata per la stessa causa, determinando una ininterrotta privazione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4417 del 30 gennaio 2018
«In tema d'esecuzione, qualora nei confronti della stessa persona per il medesimo fatto storico siano state pronunciate una sentenza di patteggiamento ed una di condanna, ben può la prima, ricorrendone i presupposti, essere in tutto o in parte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12640 del 19 marzo 2018
«La formazione progressiva del giudicato connessa all'annullamento con rinvio disposto ai soli fini della rideterminazione della pena non preclude la possibilità di far valere, o di rilevare di ufficio, nel successivo giudizio di cassazione in cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5225 del 2 febbraio 2018
«In tema di estradizione per l'estero, la causa ostativa prevista dall'art.18, lett. r), legge 22 aprile 2005, n.69, non è applicabile nei confronti di cittadini di Stati non membri dell'Unione Europea, anche qualora siano stabilmente radicati nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16314 del 4 agosto 2016
«Il coerede può rinunciare alla prelazione ex art. 732 c.c. non solo dopo la "denuntiatio", che si traduce, più propriamente, nel mancato esercizio del diritto rispetto ad una specifica proposta notificatagli, ma anche preventivamente e, dunque, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 107 del 7 gennaio 2016
«L'elemento psicologico della molestia possessoria consiste nella volontarietà del fatto che determina la diminuzione del godimento del bene da parte del possessore e nella consapevolezza che esso è oggettivamente idoneo a modificarne o limitarne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 127 del 8 gennaio 2016
«L'esercizio del potere discrezionale di liquidare il danno in via equitativa, conferito al giudice dagli artt. 1226 e 2056 c.c., presuppone che sia provata l'esistenza di danni risarcibili e che risulti obiettivamente impossibile o particolarmente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21811 del 27 ottobre 2015
«La costituzione di un rapporto di natura institoria ex art. 2203 c.c., pur potendo desumersi da elementi presuntivi anche in assenza di un formale atto di conferimento di qualifica e procura da parte dell'imprenditore, deve tuttavia essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4747 del 23 luglio 1988
«Il rimedio concesso al committente nel contratto d'opera dal primo comma dell'art. 2224 c.c. e nell'appalto dell'art. 1668 primo comma c.c. (entrambi riproducenti sostanzialmente il disposto dell'art. 1454 sulla diffida ad adempiere) di fissare un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18450 del 29 agosto 2014
«In tema di attività professionale svolta da avvocati, mentre la procura "ad litem" è un negozio unilaterale col quale il difensore viene investito del potere di rappresentare la parte in giudizio, il contratto di patrocinio è un negozio bilaterale...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 15963 del 20 luglio 2011
«Secondo l'orientamento espresso dalla Corte di giustizia delle comunità europee con la sentenza 19 febbraio 2002, causa C-35/99, é legittima l'applicazione delle tariffe professionali (nella specie, dei notai) che fissano i minimi e i massimi...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 21934 del 21 ottobre 2011
«Ai sensi dell'art. 2233 c.c., la determinazione del compenso per le prestazioni professionali va effettuata, in assenza di disciplina convenzionale, alla stregua delle norme di natura regolamentare trasfuse nella tariffa approvata nelle forme di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5619 del 26 aprile 2012
«In tema di compensi professionali, non sussiste il patto di quota lite, vietato dal terzo comma dell'art. 2233 c.c. (nella formulazione "ratione temporis" applicabile, antecedente alla sostituzione operante dall'art. 2, comma 2 bis, del d.l. 4...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22786 del 7 ottobre 2013
«In tema di contratto d'opera, la previsione della possibilità di recesso "ad nutum" del cliente contemplata dall'art. 2237, primo comma, c.c., non ha carattere inderogabile e quindi è possibile che, per particolari esigenze delle parti, sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5629 del 5 maggio 2000
«La prestazione d'opera da parte del lavoratore subordinato a favore di terzi concorrenti costituisce una violazione dell'obbligo di fedeltà che, se è irrilevante sotto il profilo penale qualora compiuta fuori del normale orario di lavoro, integra...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13394 del 19 luglio 2004
«Ai fini della configurabilità di una violazione dell'obbligo di fedeltà previsto dall'art. 2105 c.c., che si specifica nel divieto di concorrenza nei confronti del prestatore di lavoro subordinato — divieto che riguarda non già la concorrenza che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1947 del 23 novembre 1998
«Con riguardo alla malattia del lavoratore subordinato insorta durante il periodo di godimento delle ferie, il principio dell'effetto sospensivo di detto periodo, enunciato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 616 del 1987 e chiarito dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14020 del 12 novembre 2001
«Il diritto del lavoratore alle ferie annuali, tutelato dall'art. 36 Costituzione, è ricollegabile non solo ad una funzione di corrispettivo dell'attività lavorativa, ma altresì – come riconosciuto dalla Corte costituzionale nelle sentenze n. 616...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17543 del 23 agosto 2011
«In tema di compenso per le festività infrasettimanali, ai sensi dell'art. 5, comma terzo, ultima parte, legge 27 maggio 1949 n. 260, come modificato dalla legge 31 marzo 1954 n. 90, il compenso aggiuntivo previsto per il caso in cui le festività...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24899 del 25 novembre 2011
«In tema di licenziamento per superamento del periodo di comporto per malattia del lavoratore, fermo restando il potere datoriale di recedere non appena terminato il periodo suddetto, e quindi anche prima del rientro del prestatore, nondimeno il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12563 del 4 giugno 2014
«Nel rapporto di lavoro i principi di correttezza e buone fede rilevano, come norme di relazione con funzione di fonti integrative del contratto (art. 1374 cod. civ.), ove ineriscano a comportamenti dovuti in relazione ad obblighi di prestazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9461 del 30 aprile 2014
«In tema di trasferimento di azienda, il frazionamento e la cessione di parte di uno specifico settore aziendale, destinato a fornire il supporto logistico sia al ramo ceduto che all'attività della società cessionaria, rientra nell'ambito di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4598 del 6 marzo 2015
«L'art. 2112, secondo comma, cod. civ., che prevede la solidarietà tra cedente e cessionario per i crediti vantati dal lavoratore al momento del trasferimento d'azienda a prescindere dalla conoscenza o conoscibilità degli stessi da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16168 del 18 agosto 2004
«La disposizione dell'art. 2113, primo comma, c.c., che stabilisce l'invalidità delle rinunzie e transazioni aventi per oggetto diritto del prestatore di lavoro derivante da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti collettivi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20827 del 11 settembre 2013
«Il danno subito dal lavoratore per la perdita della pensione, derivata dall'omessa contribuzione previdenziale da parte del datore di lavoro ex art. 2116 c.c., si verifica al raggiungimento dell'anzianità pensionabile, con la conseguenza che da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24477 del 21 novembre 2011
«La configurabilità delle dimissioni per giusta causa, pur potendo sussistere anche quando il recesso non segua immediatamente i fatti che lo giustificano e la giusta causa sia addotta solo successivamente al recesso, è tuttavia da escludere nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24336 del 29 ottobre 2013
«La prosecuzione della prestazione lavorativa da parte del dipendente oltre la data di scadenza del preavviso, fissata con la comunicazione del licenziamento, può corrispondere, in relazione al comportamento delle parti del rapporto di lavoro, ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13335 del 12 giugno 2014
«La "clausola di stabilità" (che assicura una durata minima garantita) del rapporto di lavoro dirigenziale ha lo scopo, da un lato, di soddisfare l'interesse del datore di lavoro ad assicurarsi la collaborazione del dirigente e, dall'altro, di...»