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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10160 del 26 giugno 2003
«In fattispecie di giudizio pendente anteriormente al 30 giugno 1998, l'azione di risarcimento danni per responsabilità precontrattuale — che costituisce una forma di responsabilità extracontrattuale — nei confronti della P.A. in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9892 del 6 ottobre 1993
«Una responsabilità precontrattuale della P.A., per violazione del dovere di correttezza di cui all'art. 1337 c.c. non è configurabile con riguardo allo svolgimento del procedimento amministrativo strumentale alla scelta del contraente, nell'ambito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1280 del 19 febbraio 1983
«L'illegittimità della clausola di un bando di concorso per la assunzione di dipendenti di un ente pubblico economico (nella specie, ENEL), circa l'esclusione di determinate categorie di candidati, la quale non risulti essenziale rispetto alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1897 del 25 febbraio 1994
«Ai fini del risarcimento del danno imputabile a responsabilità precontrattuale dell'imprenditore per la mancata stipulazione di un contratto di lavoro subordinato (che non presuppone l'esistenza di un diritto del lavoratore all'assunzione, ma la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6337 del 26 giugno 1998
«Se la causa di invalidità del negozio deriva da una norma imperativa o proibitiva di legge, o da altre norme aventi efficacia di diritto obiettivo, tali — cioè — da dover essere note per presunzione assoluta alla generalità dei cittadini e —...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17746 del 30 luglio 2009
«L'inserzione automatica di clausole, prevista dall'art. 1339 c.c., costituisce una restrizione significativa del diritto di libertà economica consacrato dall'art. 41 Cost. di cui è espressione l'autonomia privata; e deve quindi trovare il suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11264 del 9 novembre 1998
«Il principio posto dall'art. 1339 c.c. (inserzione automatica di clausole) non è invocabile nell'ipotesi in cui si prospetti la sostituzione di clausole contrattuali difformi rispetto a norme imperative di legge ma solo l'integrazione di lacune...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18593 del 21 agosto 2009
«In presenza di un uso aziendale legato alle modalità di espletamento della prestazione lavorativa, deve escludersi che il datore di lavoro possa incidere unilateralmente sui diritti acquisiti dal lavoratore per effetto dello stesso, a meno che non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15489 del 11 luglio 2007
«Il tratto caratterizzante della figura del dirigente è rappresentato dall'esercizio di un potere ampiamente discrezionale che incide sull'andamento dell'intera azienda o che attiene ad un autonomo settore produttivo della stessa, non essendo per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1773 del 17 febbraio 2000
«Il trattamento di miglior favore, attuato dal datore di lavoro nei confronti della collettività dei dipendenti di una determinata categoria, trova applicazione anche per i lavoratori che ne entrano a far parte solo in epoca successiva. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19212 del 30 settembre 2005
«La predisposizione, da parte di uno dei contraenti, di condizioni generali di contratto è un fatto costitutivo della pretesa di chi ha interesse a far valere l'inefficacia di una clausola vessatoria in mancanza di specifica approvazione per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5024 del 23 maggio 1994
«Il patto tra produttore e rivenditore con il quale è fatto divieto a quest'ultimo di vendere i prodotti ad un prezzo inferiore a quello prefissato (cosiddetto clausola del ricarico minimo o del minimo prezzo di rivendita) non può ricondursi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6043 del 17 giugno 1988
«In tema di appalto di opere pubbliche, gli interessi (qualiticati come "moratori" dal secondo e terzo comma dell'art. 35 del D.P.R. n. 1063 del 1962, nonché dall'art. 4 della legge n. 741 del 1981) dovuti all'appaltatore per il ritardo nei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6976 del 21 giugno 1995
«La specifica approvazione scritta richiesta dall'art. 1341 c.c. per le clausole contrattuali onerose deve essere effettuata mediante una sottoscrizione separata e distinta da quella in calce alle condizioni generali del contratto predisposto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1784 del 7 maggio 1975
«Il preteso carattere vessatorio di una clausola contrattuale e la mancata sua specifica approvazione per iscritto non possono essere dedotti per la prima volta nel ricorso per cassazione, poiché nel giudizio di legittimità non è consentita la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1244 del 18 febbraio 1983
«La causa del contratto si identifica con la funzione economico-sociale che il negozio obiettivamente persegue e il diritto riconosce rilevante ai fini della tutela apprestata. Essa è ontologicamente distinta dallo scopo particolare che ciascuna...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10383 del 12 maggio 2011
«In tema di agevolazioni tributarie previste, ai sensi degli artt. 75 e 76 del d.p.r. n. 917 del 1986, come riduzione decennale dell'IRPEG e dell'ILOR, per le imprese che si costituiscano in forma societaria impiantando stabilimenti industriali nei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20398 del 21 ottobre 2005
«Nella disciplina anteriore all'entrata in vigore dell'art. 37 bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, introdotto dall'art. 7 del D.L.vo 8 ottobre 1997, n. 358, pur non esistendo nell'ordinamento fiscale italiano una clausola generale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15093 del 26 giugno 2009
«Il licenziamento nullo per illiceità del motivo (nella specie, dettato da finalità elusive di precedente pronuncia giudiziale di reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro) è insuscettibile di produrre qualsiasi effetto, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 420 del 24 gennaio 1990
«La deliberazione di una società cooperativa edilizia - tanto se presa dall'assemblea nell'esercizio dei suoi poteri, quanto se adottata, per delega statutaria, dal consiglio di amministrazione - che, in pregiudizio del diritto acquisito dal socio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6352 del 16 marzo 2010
«L'istituto della multiproprietà immobiliare, che si caratterizza per il diritto di godimento turnario di un medesimo bene da parte di una pluralità di soggetti, richiede che sia in concreto individuata la quota di ciascun comproprietario come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12506 del 29 maggio 2007
«Per la validità di una compravendita immobiliare è necessario che l'oggetto di detto contratto sia determinato, ovvero determinabile in base ad elementi contenuti nel relativo atto scritto (e, perciò, documentati e non estrinseci all'atto stesso),...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26234 del 2 dicembre 2005
«Ai fini dell'individuazione dell'oggetto dei negozi comportanti trasferimento di beni immobili i dati censuari costituiscono soltanto uno dei vari elementi utilizzabili in proposito, ben potendo, a tale scopo, esserne impiegati altri, in ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5757 del 23 marzo 2004
«La vendita alternativa (o di genere limitato) è configurabile anche per gli immobili allorché le parti concordino di trasferire una determinata estensione immobiliare da distaccarsi da un'entità di maggiori dimensioni (nella specie un lotto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18321 del 1 dicembre 2003
«In materia contrattuale, la clausola con la quale le parti rimettano ad un momento successivo alla conclusione del contratto la determinazione concordata della superficie del bene oggetto della prestazione costituisce elemento che rende...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6524 del 18 marzo 2009
«Ai fini della validità o della prova di un atto per cui il legislatore richiede la forma scritta senza indicare uno specifico mezzo di scrittura, non esistono vincoli in ordine alla scelta di tale mezzo; tuttavia, tale libertà non è assoluta, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 249 del 13 gennaio 1997
«La ratifica del dominus, prevista dall'art. 1399 primo comma c.c., è una dichiarazione di volontà unilaterale, che deve osservare la forma prescritta per il contratto concluso dal falsus procurator, ed ha carattere recettizio; perciò, per produrre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2349 del 21 marzo 1990
«L'atto scritto richiesto dalla legge ad substantiam per la validità dei negozi traslativi di diritti immobiliari deve essere rappresentato non da un qualsiasi documento da cui il contratto risulti in precedenza concluso, ma da uno scritto che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3407 del 13 ottobre 1976
«In tema di contratti richiedenti la forma scritta ad substantiam , la produzione in giudizio del documento difettante della sottoscrizione di una delle parti, fatta con il proposito di far valere il negozio in esso contenuto, può sopperire a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26174 del 14 dicembre 2009
«Per i negozi giuridici per i quali la legge prescrive la forma scritta "ad substantiam", la prova della loro esistenza e dei diritti che ne formano l'oggetto richiede necessariamente la produzione in giudizio della relativa scrittura, che non può...»