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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6500 del 9 dicembre 1981
«Ai sensi dell'art. 2933 c.c. l'inadempimento dell'obbligo di non fare può dare luogo ad esecuzione forzata in danno dell'obbligato solo qualora la condotta del trasgressore siasi concretizzata in un quid novi, suscettibile di essere posto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9125 del 4 settembre 1990
«, Cass. civ., , sez. lav., , 20 settembre 1990, n. 9584, , Pani c. Banco Sardegna.
Anche quando sia emesso nell'ambito di un procedimento di repressione di condotta antisindacale, l'ordine di reintegrazione del lavoratore illegittimamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3722 del 9 marzo 2012
«In tema di esecuzione forzata, l'ordinanza, con la quale il giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 612 c.p.c., determina le modalità dell'esecuzione forzata di una sentenza per violazione di un obbligo di fare o di non fare, si caratterizza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18205 del 3 luglio 2008
«Il decreto ingiuntivo divenuto inoppugnabile, che sia stato ottenuto dal creditore per una frazione soltanto del suo credito, non produce alcun effetto di giudicato (né interno, trattandosi di diverso processo, né esterno od implicito, vertendosi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4039 del 7 aprile 1994
«Il delitto di favoreggiamento (art. 378 c.p.), nel tutelare l'interesse al regolare svolgimento delle indagini dell'autorità al fine dell'accertamento dei reati, postula la commissione di fatti apprezzabili penalmente, cioè di fatti che nella loro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4802 del 30 luglio 1988
«La denuncia di nuova opera è proponibile anche in relazione ad un manufatto che, pur non essendo attualmente lesivo del diritto altrui, possa essere temuto come fonte di futuro danno per i caratteri che l'opera potrebbe assumere qualora fosse...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40823 del 20 ottobre 2004
«Allorché, nelle more tra la pronuncia della sentenza di condanna oggetto di ricorso per cassazione e la trattazione di quest'ultimo, sia intervenuta una modificazione legislativa che abbia condotto alla parziale abolizione del reato al quale la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20281 del 10 maggio 2013
«In tema di mandato di arresto europeo, il motivo di rifiuto della consegna previsto dall'art. 18, comma primo, lett. p), L. 22 aprile 2005, n. 69, sussiste quando anche solo una parte della condotta si sia verificata in territorio italiano, purché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 44837 del 15 novembre 2012
«Sono punibili, secondo la legge italiana, come se commessi per intero in Italia, anche i reati la cui condotta sia avvenuta solo in parte nel territorio dello Stato o il cui evento si sia ivi verificato, ancorché si tratti di frammento di condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1180 del 10 gennaio 2008
«Ai fini dell'affermazione della giurisdizione italiana in relazione a reati commessi in parte all'estero, è sufficiente che nel territorio dello Stato si sia verificata anche solo un frammento della condotta, intesa in senso naturalistico, e,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5583 del 11 febbraio 2004
«Agli effetti della legge penale non può considerarsi commesso, neanche in parte, nel territorio dello Stato il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale di cittadini extracomunitari previsto dall'art. 12, primo e terzo comma, del D.L.vo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2640 del 11 marzo 1996
«La regola posta al comma 2 dell'art. 6 c.p., secondo la quale, in applicazione del principio della territorialità della legge penale, il reato si considera commesso nel territorio dello Stato quando l'azione o l'omissione che lo costituisce è ivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7478 del 31 luglio 1993
«In tema di reati associativi, per determinare la sussistenza della giurisdizione italiana occorre verificare soprattutto il luogo dove si è realizzata, in tutto o in parte, la operatività della struttura organizzativa, mentre va attribuita...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3768 del 12 dicembre 1990
«Ai fini dell'individuazione dei limiti di operatività del divieto di estradizione per reati politici, la determinazione dei connotati del reato politico deve trarsi anche dal contesto costituzionale, cioè dai principi fondamentali enunciati dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1602 del 9 febbraio 1996
«È vero che il delitto di cui all'art. 586 c.p. (morte o lesione come conseguenza di altro delitto) è imputabile a titolo di colpa (per il richiamo all'art. 83 stesso codice), ma la colpa stessa consiste specificamente nella violazione di legge...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1963 del 21 gennaio 2011
«In caso di concorso tra disposizione penale incriminatrice e disposizione amministrativa sanzionatoria in riferimento allo stesso fatto, deve trovare applicazione esclusivamente la disposizione che risulti speciale rispetto all'altra all'esito del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3617 del 11 febbraio 1998
«In materia di protezione del diritto d'autore l'art. 171 a) della legge 22 aprile 1941 n. 633 punisce con la multa chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma riproduce, recita in pubblico, diffonde o pone comunque in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 2 dicembre 1993
«L'elemento materiale del reato di attentato contro i diritti politici del cittadino, previsto dall'art. 294 c.p., consiste in una condotta esplicantesi in violenza, minaccia o inganno che si traduce nell'impedimento all'esercizio di un diritto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6784 del 6 giugno 1992
«Gli associati per delinquere non possono ritenersi, per ciò solo, autori o concorrenti nei delitti commessi in esecuzione del comune programma di delinquenza, richiedendo la riferibilità del reato-fine dell'associato, anche a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35773 del 3 ottobre 2001
«Sussiste concorso materiale tra i reati previsti dalle norme relative alla prevenzione degli infortuni sul lavoro ed i reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose, atteso che la diversa natura dei reati medesimi (i primi di pericolo e di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7196 del 17 giugno 1994
«In tema di rapina, la violenza, consistita nel porre taluno in stato d'incapacità d'intendere e di agire, non può ritenersi assorbita nell'elemento costitutivo del delitto di tentato omicidio trattandosi di condotta relativa alla commissione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 933 del 13 gennaio 2014
«I reati di cui agli artt. 629 cod. pen. e 12, comma quinto, D.Lgs. 25 luglio 1998 n. 286 possono concorrere, in quanto le relative fattispecie incriminatrici sono poste a tutela di beni diversi (rispettivamente l'inviolabilità del patrimonio e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46223 del 19 novembre 2013
«Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di una prostituta è assorbito in quello, più grave, di favoreggiamento della prostituzione, qualora la condotta sia unica dal punto di vista storico e naturalistico, in virtù della clausola...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 3 febbraio 2009
«Il principio dell'equivalenza causale implica, nel caso della successione di posizioni di garanzia, che la condotta del singolo soggetto che ha concorso a determinare l'evento ha efficienza causale pur quando difetti del coefficiente psicologico...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7725 del 27 febbraio 2002
«Quando l'obbligo di impedire l'evento ricade su più persone che debbano intervenire in tempi diversi, il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per effetto del successivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8866 del 8 agosto 2000
«In tema di rapporto di causalità, la legge penale accoglie il principio di equivalenza delle cause, riconoscendo il valore interruttivo della seriazione causale solo a quelle che sopravvengono del tutto autonomamente, svincolate dal comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11779 del 16 dicembre 1997
«Nel caso di lesioni personali seguite da decesso della vittima dell'azione delittuosa, l'eventuale negligenza o imperizia dei medici non elide il nesso di causalità tra la condotta lesiva dell'agente e l'evento morte. La colpa dei medici, infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10763 del 31 ottobre 1995
«In tema di nesso di causalità, quando i comportamenti di più soggetti concorrono su un piano di reciproca equivalenza a determinare l'evento, il giudizio sull'efficienza causale è distinto ed autonomo per ciascuna condotta. Nel concorso di cause...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1737 del 23 febbraio 1993
«Quando una condotta colposa s'inserisce in una situazione pericolosa determinata da altri, anche questi è colpevole dell'evento che ne deriva in quanto chi pone in essere una situazione di pericolo risponde delle conseguenze eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26663 del 30 giugno 2009
«In tema di reato colposo, il giudice penale è tenuto ad accertare la colpa concorrente del terzo, rimasto estraneo al giudizio, al solo fine di verificare la rilevanza della sua condotta sull'efficienza causale del comportamento dell'imputato e di...»