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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17342 del 6 dicembre 2002
«La mancata riproposizione, nel vigente codice di procedura penale, della disposizione precedentemente dettata dall'art. 3 dell'abrogato codice di rito penale comporta che, una volta verificatisi due giudicati, uno civile ed un altro penale, che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35599 del 17 settembre 2012
«La parte civile è priva di interesse a proporre impugnazione avverso la sentenza di proscioglimento dell'imputato per improcedibilità dell'azione penale dovuta a difetto di querela, trattandosi di pronuncia penale meramente processuale priva di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45498 del 9 dicembre 2008
«È inammissibile per carenza d'interesse l'impugnazione della parte civile avverso la sentenza di proscioglimento per l'improcedibilità dell'azione penale dovuta a difetto di querela, atteso che la stessa ha natura esclusivamente penale, non è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7276 del 20 febbraio 2004
«La disposizione contenuta nell'art. 568 comma quinto c.p.p., che in caso di impugnazione proposta a un giudice incompetente consente a quest'ultimo la trasmissione diretta degli atti al giudice competente, trova applicazione esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36354 del 9 ottobre 2001
«In tema di successione di leggi processuali nel tempo, l'organo giurisdizionale, competente per funzione a decidere dell'impugnazione della sentenza penale di condanna riguardante delitti (nella specie: diffamazione a mezzo stampa) per i quali sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3344 del 1 febbraio 2005
«La prescrizione di cui all'art. 604, comma 6, c.p.p., di disporre «occorrendo» la rinnovazione del dibattimento qualora il giudice di appello riconosca erronea la dichiarazione del giudice di primo grado che il reato è estinto o che l'azione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8462 del 18 settembre 1997
«La norma dunque non prevede la possibilità di rivalutare lo stesso fatto, sotto il profilo giuridico della sua punibilità, per via della difforme interpretazione della norma penale operata in altra sentenza a carico dei correi. Ne consegue che gli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 845 del 31 marzo 1992
«...nel citato art. 47 dell'ordinamento penitenziario (da ritenere ancora in vigore ai sensi dell'art. 236 comma secondo del D.L.vo 28 luglio 1989, n. 271, recante norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1819 del 7 giugno 1994
«Il giudice dell'esecuzione, per accertare se il fatto concreto per cui sia intervenuta sentenza di condanna abbia perduto rilevanza penale per abolizione del reato (art. 673 c.p.p.), deve innanzi tutto interpretare il giudicato e renderne...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7667 del 27 febbraio 2002
«...della esecuzione una nuova ed autonoma determinazione della pena per i reati già ritenuti satelliti, poiché la deroga alla intangibilità del giudicato è imposta dalla necessità di osservare la regola fissata all'art. 2, comma 2, del codice penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4968 del 7 settembre 2000
«L'istituto della revoca della sentenza a seguito di abolitio criminis, a norma dell'art. 673 c.p.p., opera anche in relazione alla sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti prevista dall'art. 444 stesso codice, atteso che, da un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3165 del 7 giugno 2000
«Ne consegue che la permanenza nell'ordinamento penale dei reati di ingiuria e di minaccia, aggravati (se commessi in danno di un pubblico ufficiale), ai sensi dell'art. 61 n. 10 c.p. e rispetto ai quali il reato di oltraggio si poneva in rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1397 del 4 luglio 1996
«Quando nell'imputazione recepita nel dispositivo non siano indicati con chiarezza gli elementi di illiceità penale sopravvissuti all'abolitio criminis può e deve essere analizzata la sentenza revocanda nel suo complesso anche motivazionale allo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 411 del 7 luglio 1995
«Infatti, secondo quest'ultima norma, la riabilitazione estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge disponga altrimenti; mentre, quando è intervenuta una abolizione del reato, la legge dispone,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1542 del 20 agosto 1994
«...fattispecie legale criminosa nel suo complesso sia eliminata dal sistema penale, ma anche quando venga resa inapplicabile la norma incriminatrice in uno dei casi che, in precedenza, rientravano nell'area dei fatti penalmente sanzionati come reati.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1175 del 20 agosto 1994
«...il D.P.R. 5 giugno 1993, n. 171, il fatto che non fosse stata contestata la finalità della detenzione: una contestazione all'epoca non necessaria per la rilevanza penale ex se della detenzione di quantitativo superiore alla dose media giornaliera.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1703 del 4 luglio 1992
«Il disposto di cui all'art. 673 comma primo, prima ipotesi, c.p.p., in cui si fa riferimento alla intervenuta «abrogazione della norma incriminatrice», può trovare applicazione solo nel caso di vera e propria abolitio criminis, cioè di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2322 del 10 marzo 1994
«Pertanto, nel caso in cui la sospensione del processo (nella specie per la pendenza di un procedimento penale) sia stata disposta con ordinanza del collegio, cui la causa era stata rimessa per la decisione, il giudice, ove disattenda l'istanza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17172 del 6 agosto 2007
«...tale sede, l'estinzione del giudizio, derivante dal trasferimento dell'azione civile nel processo penale ex art. 75 c.p.p., non si produce automaticamente, ma intanto opera in quanto l'effetto estintivo sia eccepito ai sensi dell'art. 307 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3558 del 7 aprile 1998
«Nel caso in cui, nel corpo di una stessa sentenza, siano contenute autonome statuizioni, ciascuna delle quali sottoposta ad un proprio, peculiare e diverso regime di impugnazione, ognuna di esse può formare oggetto di impugnazione esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23381 del 16 dicembre 2004
«...di una pluralità di attività processuali da svolgere unicamente in un processo penale e non conteneva alcun richiamo, neppure generico, alle norme del codice di procedura civile o al ricorso per cassazione avverso la decisione impugnata).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23925 del 27 dicembre 2012
«...6, terzo comma, lett. c) della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, ratificata con legge 4 agosto 1955, n. 848, riferendosi tali disposizioni al processo penale, senza alcuna incidenza sul patrocinio nel processo civile.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8736 del 16 agosto 1993
«...di liquidazione degli onorari al perito nominato nel procedimento penale) deve essere sottoscritto da un avvocato iscritto nell'Albo speciale, ai sensi dell'art. 365 c.p.c., onde è inammissibile il ricorso che sia stato sottoscritto dalla parte.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4603 del 22 febbraio 2008
«...ai sensi degli artt. 114 e 335, comma 3, del codice di procedura penale, integra una inammissibile mutatio libelli qualora la domanda risarcitoria, nel giudizio di primo grado, sia fondata esclusivamente sulla natura offensiva dello scritto.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16777 del 10 agosto 2005
«Nel giudizio di cassazione promosso (nella specie, dal P.G. presso la Corte di cassazione) avverso la sentenza disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, la produzione di documenti attestanti l'esistenza di un procedimento penale a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 846 del 1 febbraio 1996
«Nel caso in cui la Corte di cassazione annulli, ai soli effetti civili, una decisione penale, il termine di un anno dalla pubblicazione della sentenza della stessa Corte, stabilito dall'art. 392 c.p.c. ai fini della riassunzione della causa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29006 del 10 dicembre 2008
«...all'istanza della società datrice di lavoro di acquisire, nel giudizio in corso, gli atti del procedimento penale, nel quale essa società non era stata parte, al fine di corroborare la prova dei fatti alla base del comminato licenziamento).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12002 del 8 agosto 2002
«...della verità, in considerazione della particolare natura dei diritti controversi — non possono sopperire alle carenze probatorie delle parti, né tradursi in poteri d'indagine e di acquisizione del tipo di quelli propri del procedimento penale.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13228 del 26 novembre 1999
«In tema di depenalizzazione ed applicazione di sanzioni amministrative ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689 (modifiche al sistema penale), il principio generale dell'art. 23, ultimo comma, della citata legge, che stabilisce...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6344 del 6 dicembre 1979
«...ltima. Né la presunzione di conoscenza dell'atto notificato derivante — a norma dell'art. 143 citato — a carico del debitore, nominato custode a sua insaputa, può esaurire i presupposti soggettivi della responsabilità penale ex artt. 334 e 335...»