-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 29 settembre 1994
«Poiché tutti i provvedimenti assunti, in materia penale, dalle singole sezioni della Corte di cassazione sono inoppugnabili e gli effetti preclusivi, conseguenti al riconoscimento del generale principio del ne bis in idem, sono estensibili ai...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5613 del 22 febbraio 1994
«Il principio della preclusione processuale, derivante dal divieto del ne bis in idem sancito dall'art. 649 c.p.p., è operante, oltre che nel procedimento di cognizione, anche in sede esecutiva, per cui non è consentito proporre nuovo incidente di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3586 del 7 febbraio 1994
«La regola del ne bis in idem presenta carattere generale essendo connaturata alla stessa ratio dell'ordinamento processuale e, pertanto, con i dovuti adattamenti, è applicabile alle procedure di cognizione e di esecuzione, al processum libertatis...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6628 del 8 febbraio 2000
«Il principio della preclusione processuale trova applicazione anche nel procedimento di sorveglianza, in forza dell'art. 666, secondo comma, c.p.p., richiamato dall'art. 678 stesso codice, che sancisce l'inammissibilità della successiva istanza,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2132 del 18 giugno 1997
«In tema di misure cautelari personali va riconosciuta una sia pur limitata efficacia preclusiva di natura endoprocessuale, fondata sul ne bis in idem di cui all'art. 649 c.p.p. alle ordinanze non impugnate adottate dal tribunale in sede di riesame...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3535 del 17 febbraio 2006
«Nel giudizio di omologazione del concordato preventivo proposto da una società di persone e non anche dai singoli soci, questi ultimi non assumono la posizione di litisconsorti necessari, né risultando legittimati ad impugnare la sentenza che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12934 del 4 dicembre 1992
«Ai fini dell'omologazione del concordato preventivo è necessario che sussistano tutte le condizioni, di ordine soggettivo ed oggettivo, previste dai numeri da 1 a 4 dell'art. 181 legge fall., mentre per il rigetto dell'istanza è sufficiente il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3379 del 15 settembre 1995
«Non è consentito al difensore l'intervento nella camera di consiglio fissata in cassazione per la trattazione di istanza di ricusazione, in quanto l'osservanza, nel giudizio di legittimità, delle forme di cui all'art. 127 c.p.p., è prevista, a...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1142 del 27 maggio 1999
«L'art. 623, lett. c), c.p.p., nel disporre che nel caso di annullamento di sentenza pronunciata da una corte di appello gli atti devono essere rimessi ad altra sezione della stessa Corte, o, in mancanza, alla Corte più vicina, si riferisce...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10195 del 18 aprile 2008
«In materia di risoluzione del concordato preventivo, la circostanza che la sollecitazione a risolvere il concordato sia pervenuta al tribunale da un soggetto che non sarebbe stato autonomamente legittimato a proporre un'istanza al riguardo non ha...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10385 del 11 settembre 1992
«Il tribunale chiamato a decidere sull'istanza presentata dai creditori di fallimento dell'imprenditore e sull'istanza di questo di ammissione all'amministrazione controllata, può, in presenza dei rispettivi presupposti, accogliere l'una o l'altra,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5593 del 25 giugno 1987
«È nulla, per violazione dei precetti costituzionali e delle norme ordinarie che tutelano il diritto alla difesa e al contraddittorio, la dichiarazione di fallimento emessa, a norma dell'art. 192 della legge fallimentare, dal tribunale fallimentare...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6178 del 9 dicembre 1985
«Qualora il tribunale, in relazione ad istanza di dichiarazione dello stato d'insolvenza a carico d'imprenditore che si assuma soggetto a liquidazione coatta amministrativa, convochi detto imprenditore in Camera di Consiglio, a norma dell'art. 195...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12248 del 19 agosto 2002
«La questione relativa all'assoggettabilità o meno al fallimento di un imprenditore attiene al merito e non alla giurisdizione, non potendo essa implicare un ipotetico difetto di giurisdizione del tribunale fallimentare adito nemmeno nel caso in...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8363 del 17 agosto 1990
«In relazione ad istanza di fallimento di una società cooperativa, le questioni inerenti all'esercizio da parte della medesima di attività commerciale, con il conseguenziale assoggettamento a tale procedura anziché a liquidazione coatta...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5396 del 6 ottobre 1988
«Qualora una pluralità di creditori abbiano domandato il fallimento di una società assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, e le Sezioni unite della Suprema Corte, in sede di regolamento preventivo proposto in relazione all'istanza di uno...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22378 del 27 ottobre 2011
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il provvedimento ministeriale di revoca del commissario liquidatore, emesso nel procedimento di liquidazione coatta amministrativa, ha carattere amministrativo ed a fronte di esso la posizione del...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2177 del 28 marzo 1985
«Nel procedimento, dinanzi al giudice ordinario, per la dichiarazione giudiziale dello stato d'insolvenza di un'impresa messa in liquidazione coatta amministrativa, ancorché con provvedimento reso in data anteriore al procedimento stesso, la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7878 del 5 aprile 2006
«La conversione di una procedura concorsuale in un'altra, pur implicando che la procedura debba proseguire secondo le regole di quella in cui si è mutata, non equivale ad una revoca della precedente in coerenza con l'esigenza di conservazione degli...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10886 del 20 marzo 2012
«É inammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto (art. 625 bis c.p.p.) avverso la sentenza della Corte di cassazione che abbia omesso di valutare l'istanza di rinvio dell'udienza, trasmessa dal difensore a mezzo fax e non inserita nel...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9015 del 5 marzo 2010
«È inammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto proposto dall'imputato avverso l'ordinanza con cui la Corte di cassazione abbia dichiarato l'inammissibilità di un'istanza di rimessione del processo formulata ex art. 45 c.p.p., atteso...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16954 del 17 maggio 2006
«Costituisce errore di fatto, rilevante a norma dell'art. 625 bis c.p.p., la svista in cui sia incorsa la Corte di cassazione nella lettura degli atti interni al giudizio, che ha portato a dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione avente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7746 del 7 agosto 1996
«In tema di rinnovazione dell'istruzione dibattimentale, vanno distinte le due ipotesi disciplinate rispettivamente nei commi 1 e 2 dell'art. 603 c.p.p. Nel primo caso è previsto che il giudice dispone la rinnovazione del dibattimento ove ritenga...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4119 del 11 luglio 1985
«Il decreto, con il quale la corte di appello, in sede di reclamo, rigetti l'istanza del creditore di risoluzione del concordato, approvato a conclusione della liquidazione coatta amministrativa, e neghi conseguentemente la riapertura di tale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9616 del 25 settembre 1998
«La rinunzia da parte del creditore alla domanda di insinuazione tardiva al passivo fallimentare comporta l'estinzione del relativo procedimento e la non riproponibilità dell'istanza, in virtù della previsione in cui all'art. 98 L. fall. (secondo...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 20910 del 11 ottobre 2011
«Per far valere il credito tributario nei confronti del fallimento l'Amministrazione finanziaria o l'esattore debbono presentare l'istanza di insinuazione tardiva nel termine annuale previsto dall'art. 101 legge fall., senza che i diversi e più...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19628 del 30 settembre 2004
«L'estinzione del procedimento di insinuazione tardiva del credito, per effetto della mancata o non tempestiva costituzione del creditore, non preclude, di per sè, la possibilità di far valere successivamente, anche nell'ambito della stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12855 del 26 maggio 2010
«L'estinzione del procedimento di insinuazione tardiva del credito, per effetto della mancata o non tempestiva costituzione del creditore, non preclude, di per sè, la possibilità di far valere successivamente, anche nell'ambito della stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9069 del 28 agosto 1999
«In tema di istanza di revocazione contro crediti ammessi ex art. 102 della legge fallimentare, l'errore essenziale di fatto si concreta non già in un inesatto apprezzamento del materiale probatorio od in una errata valutazione giuridica di un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17342 del 6 dicembre 2002
«La mancata riproposizione, nel vigente codice di procedura penale, della disposizione precedentemente dettata dall'art. 3 dell'abrogato codice di rito penale comporta che, una volta verificatisi due giudicati, uno civile ed un altro penale, che...»