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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9724 del 3 marzo 2004
«La previsione incriminatrice di cui all'art. 220 legge fallimentare che prevede l'obbligo di procedere al deposito dei bilanci e delle scritture contabili non si applica all'imprenditore soggetto a liquidazione coatta amministrativa, sia che si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13812 del 4 aprile 2007
«In tema di reati fallimentari, l'allontanamento del fallito dal luogo di residenza, in assenza dell'autorizzazione del giudice delegato, non è più assoggettata a sanzione penale, considerato che il testo previgente dell'art. 49 legge fall. è stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43871 del 1 dicembre 2005
«In tema di bancarotta fraudolenta (art. 216 legge. fall.), è legittima l'ordinanza che applica la misura cautelare del sequestro preventivo prima della sentenza dichiarativa di fallimento, in quanto la previsione di cui all'art. 238 legge fall....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19101 del 23 aprile 2004
«Il ricorso abusivo al credito (da intendersi non soltanto come richiesta di finanziamento attraverso gli ordinari canali bancari, ma anche come utilizzo di un sistema che consenta il pagamento differito di un debito, mediante l'assoggettamento ad...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 20363 del 5 ottobre 2011
«In tema di opposizione allo stato passivo del fallimento, il termine di sessanta giorni entro il quale il collegio deve provvedere sull'opposizione in via definitiva, previsto dall'art. 99 legge fall. nel testo come sostituito dall'art. 6 del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5095 del 29 marzo 2012
«Non sono impugnabili dal fallito, con il ricorso per cassazione ex art. 111 Cost., i provvedimenti adottati dal giudice delegato nel subprocedimento di formazione dello stato passivo, non solo perchè privi di definitività, ma anche per l'espressa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9616 del 25 settembre 1998
«La rinunzia da parte del creditore alla domanda di insinuazione tardiva al passivo fallimentare comporta l'estinzione del relativo procedimento e la non riproponibilità dell'istanza, in virtù della previsione in cui all'art. 98 L. fall. (secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8575 del 28 agosto 1998
«L'art. 101 legge fallimentare nel prevedere che i creditori possono chiedere l'ammissione al passivo fino a che non siano esaurite tutte le ripartizioni dell'attivo fallimentare, pone solo un limite cronologico all'esercizio di tale diritto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11188 del 15 novembre 1995
«Il legislatore, per stabilire i casi di inappellabilità delle sentenze ha fatto riferimento nell'art. 593, comma 3, c.p.p. alla pena principale e non anche a quella accessoria: la espressione «la sola pena della ammenda» non va interpretata nel...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1004 del 14 gennaio 2003
«Il principio secondo cui il ricorso in cassazione si converte in appello deve applicarsi, per eliminare una condizione di disparità di trattamento, a seguito dell'entrata in vigore della legge 19 aprile 2002, n. 72, non soltanto ai ricorsi per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23050 del 29 maggio 2013
«Non è invocabile la revisione, ex art.630, comma primo, lett. a) c.p.p., della sentenza di applicazione della pena sul presupposto dell'intervenuta successiva sentenza di assoluzione all'esito di giudizio ordinario nei confronti del coimputato non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27013 del 11 luglio 2007
«Sussiste l'inconciliabilità dei fatti posti a fondamento di due diverse sentenze che legittima la richiesta di revisione ex art. 630, comma primo, lett. a), c.p.p., qualora il giudice di appello minorile affermi la responsabilità del minore per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8135 del 28 febbraio 2002
«In tema di revisione, il concetto di inconciliabilità fra sentenze irrevocabili di cui all'art. 630, comma 1, lett. a), c.p.p., non deve essere inteso in termini di contraddittorietà logica tra le valutazioni effettuate nelle due decisioni, ma con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8462 del 18 settembre 1997
«L'art. 630 comma 1 lett. a) c.p.p., che autorizza la richiesta di revisione qualora i fatti stabiliti a fondamento della sentenza di condanna non possano conciliarsi con quelli stabiliti in un'altra sentenza irrevocabile, si riferisce agli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4232 del 22 luglio 1997
«istituto della revisione, quale disciplinato dagli artt. 629 ss. c.p.p., non può trovare applicazione in materia di misure di prevenzione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 381 del 15 gennaio 1993
«La situazione d'incompatibilità fra giudicati prevista nell'art. 630, primo comma, lettera a) c.p.p. può eccezionalmente sorgere anche fra sentenze emesse nello stesso procedimento quando il fatto incompatibile con la sentenza irrevocabile di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3152 del 20 ottobre 1992
«In sede di incidente di esecuzione, l'indagine affidata al giudice di merito è limitata al controllo dell'esistenza di un titolo esecutivo e della legittimità della sua emissione, e cioè alla regolarità formale e sostanziale del titolo su cui si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4960 del 31 gennaio 2008
«In tema di revisione, allorquando la relativa istanza sia fondata su una ritrattazione che comporterebbe il carattere calunnioso della precedente dichiarazione testimoniale e l'ipotizzabile reato di calunnia sia già estinto, spetta al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2927 del 18 giugno 1996
«Le dichiarazioni liberatorie di soggetti che rientrano nel novero dei commi 3 e 4 dell'art. 192 c.p.p., sulle quali sia basata la richiesta di revisione, soggiacciono alla regola della conferma dell'attendibilità prevista dalla suddetta norma. Ciò...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8237 del 28 agosto 1993
«In tema di revisione, la sola indicazione di una nuova posizione, assunta rilevante, da parte di una persona che ha già reso dichiarazioni utilizzate per la pregressa affermazione della responsabilità e quindi ritrattate, impone al giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2626 del 13 settembre 1994
«In tema di revisione, nel caso di sentenza di condanna per una pluralità di reati ricorre l'ipotesi di revisione «parziale» solo ove l'istanza investa in modo esaustivo almeno una delle condanne riportate, tanto cioè da comportare rispetto al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26000 del 13 giugno 2013
«La revisione della sentenza di patteggiamento, richiesta per la sopravvenienza o la scoperta di nuove prove, implica il riferimento alla regola di giudizio dell'assenza delle condizioni per il proscioglimento ex art. 129 c.p.p., sicché deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14255 del 26 marzo 2013
«In tema di revisione, agli effetti dell'art. 630 lett. c) c.p.p., una perizia può costituire prova nuova se basata su nuove acquisizioni scientifiche idonee di per sé a superare i criteri adottati in precedenza e, quindi, suscettibili di fornire...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4355 del 1 febbraio 2012
«È inammissibile la richiesta di revisione della sentenza di condanna fondata su nuovi accertamenti scientifici ove manchi la riconosciuta affidabilità tecnica degli stessi, difettando la natura di "prova nuova". (In motivazione la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35697 del 28 settembre 2007
«In tema di revisione, anche nella fase rescindente le nuove prove dedotte, sebbene ai limitati fini della formulazione di un giudizio astratto, devono essere comparate con quelle già raccolte nel normale giudizio di cognizione per giungere, in una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47831 del 15 dicembre 2003
«Le «prove nuove» idonee a sostenere una richiesta di revisione ex art. 630, comma primo, lett. c) c.p.p., non possono consistere nelle dichiarazioni liberatorie di un coimputato, atteso che tali dichiarazioni soggiacciono alle limitazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14216 del 12 aprile 2002
«Per addivenire ad un giudizio di revisione di una sentenza di condanna divenuta irrevocabile sono necessarie «nuove prove», ai sensi dell'art. 630, lett. c) c.p.p., e non dei meri elementi di prova, come la chiamata in correità o in reità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12472 del 29 marzo 2002
«In tema di revisione, la novità della prova (richiesta dall'art. 630 lett. c, c.p.p.) non può essere individuata semplicemente in relazione alla sede in cui viene resa ed alla disciplina che la regola, anche se, all'epoca in cui la revisione viene...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7263 del 1 aprile 1999
«In tema di revisione, poiché i requisiti di forma e di sostanza nonché la rilevanza dei nuovi elementi devono essere esaminati — per evidenti ragioni di economia processuale — già nella fase preparatoria e rescindente (fase diretta a verificare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7111 del 29 gennaio 1999
«Poiché l'istituto della revisione non si configura come un'impugnazione tardiva che permette di dedurre in ogni tempo ciò che nel processo, definitivamente concluso, non è stato rilevato o non è stato dedotto, bensì costituisce un mezzo...»