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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5659 del 10 aprile 2012
«In tema di accertamento del passivo, la mancata presentazione da parte del creditore di osservazioni al progetto di stato passivo depositato dal curatore non comporta acquiescenza alla proposta e conseguente decadenza dalla possibilità di proporre...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12964 del 27 maggio 2010
«In caso di fallimento dell'azienda, il lavoratore, qualora il datore di lavoro non abbia pagato la retribuzione (o vi abbia provveduto in ritardo) ovvero non abbia effettuato i versamenti contributivi o, comunque, abbia operato ritenute non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9716 del 18 giugno 2003
«Nella procedura concorsuale, ai fini dell'ammissione del credito rileva unicamente il provvedimento adottato dal giudice delegato e riportato nello stato passivo, avendo la comunicazione del curatore al creditore unicamente la funzione di portare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6465 del 9 maggio 2001
«Il giudice dell'opposizione allo stato passivo può acquisire il fascicolo fallimentare e da esso eventualmente desumere elementi o argomenti di prova, ma trattasi di facoltà (non sostitutiva dell'onere della prova che incombe alla parte), il cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3787 del 15 febbraio 2008
«In tema di diritto di prelazione da parte dell'imprenditore il quale, a titolo di affitto, ha assunto dal curatore la gestione, anche parziale, di aziende appartenenti ad imprese assoggettate a procedure fallimentari e, ai sensi dell'art. 3, comma...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 7563 del 15 maggio 2003
«Tra gli effetti della chiusura del fallimento non è compresa la liberazione del fallito dalle obbligazioni non fatte valere o non soddisfatte nel corso della procedura fallimentare e, pertanto, ai sensi dell'art. 120 della legge fallimentare, i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13672 del 13 giugno 2006
«Il criterio per porre le spese per l'acquisto di beni mobili anche sulla massa attiva immobiliare ai sensi dell'art. 111 n. 1 legge falliment. è quello della utilità generalizzata dell'attività compiuta dalla procedura, in favore dell'intera massa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45 del 4 marzo 1993
«Il cumulo delle pene, avendo natura amministrativa, rientra fra i compiti del pubblico ministero al fine di rendere possibile una più rapida esecuzione delle pene (salva la facoltà del condannato di adire il giudice dell'esecuzione se ritenga...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2674 del 22 febbraio 2012
«In tema di omologazione del concordato fallimentare, secondo la nuova disciplina di cui al D.L.vo 9 gennaio 2006, n. 5, è ammissibile la proposta proveniente da un terzo e che contempli a suo favore, in sede di esecuzione, un'eventuale eccedenza -...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11038 del 26 luglio 2002
«Il subingresso di un soggetto ad un altro nella titolarità di un credito concorsuale, già ammesso al passivo in seno ad una procedura fallimentare, non dispensa il nuovo creditore dall'onere dell'insinuazione al passivo ai sensi dell'art. 101...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6469 del 2 luglio 1998
«Il subingresso di un soggetto ad un altro nella titolarità di un credito concorsuale già ammesso al passivo in seno ad una procedura fallimentare non dispensa il nuovo creditore dall'onere di presentare domanda di insinuazione ex art. 101 L....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3592 del 1 febbraio 2011
«L''imputato che intenda richiedere, nel giudizio di cognizione, il riconoscimento della continuazione in riferimento a reati già giudicati non può limitarsi ad indicare gli estremi delle sentenze rilevanti a tal fine, ma ha l'onere di produrne la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2934 del 9 marzo 2000
«In tema di riconoscimento della continuazione, l'onere di provare i fatti dai quali dipende l'applicazione dell'istituto è da ritenersi soddisfatto non solo con la produzione della copia della sentenza rilevante ai fini del richiesto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1711 del 11 febbraio 1999
«L'imputato che chiede l'applicazione della continuazione tra i fatti oggetto del procedimento e quelli già giudicati con sentenza irrevocabile di condanna ha l'onere di esibire copia della decisione emessa o, almeno, di fornire tutti i dati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5153 del 19 novembre 1996
«Nella fase esecutiva non sussiste un onere probatorio a carico del condannato che invochi un provvedimento giurisdizionale per sè favorevole. Pertanto a chi chiede il riconoscimento del vincolo di continuazione tra più reati giudicati con distinte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4019 del 3 agosto 1995
«In tema di applicazione della continuazione in executivis, incombe all'interessato indicare i reati ai quali il nesso della continuazione si riferisce, senza che si debba ritenere sussistente a suo carico l'onere di provare l'unitarietà del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 891 del 16 marzo 1994
«Chi chiede l'applicazione della continuazione in sede esecutiva ha l'onere di allegare e specificare gli elementi che provano l'unicità del disegno criminoso.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3600 del 2 novembre 1993
«In tema di riconoscimento della continuazione in sede esecutiva, incombe all'interessato indicare i reati ai quali il nesso della continuazione si riferisce, senza che si debba ritenere sussistente a suo carico l'onere di provare l'unitarietà del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1750 del 24 luglio 1993
«Ai fini dell'applicazione della disciplina del reato continuato da parte del giudice dell'esecuzione, mentre non può farsi carico all'interessato di un onere di allegazione materiale di atti e documenti, dalla legge non imposto, non può dubitarsi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4292 del 2 dicembre 1992
«In tema di riconoscimento della continuazione in sede esecutiva, incombe all'interessato indicare i reati ai quali il nesso della continuazione si riferisce, senza che si debba ritenere sussistente a suo carico l'onere di provare l'unitarietà del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6587 del 9 gennaio 1997
«In tema di applicazione della continuazione in sede esecutiva, mentre all'interessato incombe l'onere di indicare i reati ai quali la continuazione dovrebbe riferirsi, non può dirsi che egli sia anche tenuto a provare l'unitarietà del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43909 del 17 novembre 2003
«Il provvedimento di grazia sottoposto alla condizione risolutiva della commissione di un nuovo reato entro un termine predeterminato è revocabile di diritto, ai sensi dell'art. 674 c.p.p., al verificarsi della condizione stessa, rimanendo del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4692 del 18 dicembre 2000
«In tema di esecuzione non sussiste un onere probatorio a carico del soggetto che invochi un provvedimento giurisdizionale favorevole, ma solo un onere di allegazione, cioè un dovere di prospettare e di indicare al giudice i fatti sui quali la sua...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14083 del 27 luglio 2004
«In relazione alla vendita effettuata dal liquidatore in esecuzione del concordato preventivo con cessione dei beni, è consentito l'esercizio del diritto di prelazione nell'acquisto, convenzionalmente attribuito a un terzo dal debitore prima...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17591 del 31 agosto 2005
«La domanda di concordato preventivo con cessione dei beni deve essere formulata in modo da porre in grado il tribunale di apprezzare compiutamente le ragioni della proposta e di esprimere una ponderata valutazione in ordine alle somme che,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15484 del 1 aprile 2004
«In tema di cause di giustificazione, incombe sull'imputato, che deduca una determinata situazione di fatto a sostegno dell'operatività di un'esimente, se non un vero e proprio onere probatorio, inteso in senso civilistico, un compiuto onere di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16259 del 9 aprile 2013
«Il principio del "ne bis in idem" non è applicabile in relazione al provvedimento cautelare emesso ai sensi dell'art. 282 ter c.p.p. il cui contenuto contrasta con quello di un ordine di protezione contro gli abusi familiari precedentemente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7385 del 22 febbraio 2007
«Il principio del ne bis in idem internazionale, previsto dall'art. 54 della Convenzione applicativa dell'Accordo di Schengen, può operare anche nel caso in cui, sullo stesso fatto e nei confronti dello stesso soggetto, sia intervenuta una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5562 del 19 marzo 2004
«Le condizioni di ammissibilità e di convenienza del concordato preventivo devono essere accertate con riferimento alla situazione esistente al momento dell'omologazione, la quale, quindi, deve essere negata ove il giudice accerti che tali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2782 del 6 febbraio 2013
«In tema di concordato nella liquidazione coatta amministrativa, l'interesse pubblico alla prosecuzione dell'attività d'impresa giustifica la scelta, non sindacabile dai creditori sociali, di preservare nella liquidazione l'unità dell'azienda, ma...»